In mostra opere di tre protagonisti della pittura contemporanea, autori di codici figurativi originali e significativi dell'estetica attuale. In Salvo Knap e Montesano, attivi sulla scena artistica internazionale dagli anni ottanta, la qualita' tecnica si accompagna costantemente ad una poetica di riconosciuto valore.

Gian Marco Montesano, nato a Torino nel 1949, ha vissuto in diverse città e per un lungo periodo a Parigi. Talento multiforme in campo artistico e teatrale, ha ottenuto importanti riconoscimenti e tenuto numerose mostre in Europa e Stati Uniti. Del suo lavoro hanno scritto critici ed intellettuali con i quali l'artista intrattiene profondi rapporti di scambio culturale, come Jean Baudrillard, Toni Negri, Adriano Sofri, Achille Bonito Oliva ed altri. Oggetto della sua pittura l’uomo e la sua vicenda nella storia, individuale e collettiva. Come lui stesso scrive 'la storia non è una scienza, ma una manifestazione letteraria, un romanzo collettivo… un film infinito, per sempre incompiuto. Un film che non esiste, ma che è stato girato'.

Jan Knap, nato a Chrudim nell’ex-Cecoslovacchia nel 1949 e vissuto tra New York, Roma e Colonia, ha fondato nel 1979 il gruppo 'Normal' con Peter Angermann e Milan Kunc. In Knap la pittura nasce da una visione filosofica, traduzione in immagini di una prospettiva teoretica e una convinzione metafisica profonda, raggiunte attraverso un lungo percorso di ricerca e riflessione su grandi temi iconografici. La luminosa pittura di Knap ci raggiunge con il suo candore e la sua sapienza, la sua classicita' e la sua contemporaneita', la sua eloquenza e il suo mistero. Nella sua 'Sacra Famiglia' il sacro s’incarna nell’umano e l’umano si eleva al sacro in una dimensione domestica senza tempo, intima all'uomo ma anche fortemente simbolica, attraverso una pittura sapiente ricca di reminiscenze antiche di solo apparente semplicita'.

Salvo, nato a Leonforte nel 1947, vive a Torino. Dopo un periodo di sperimentazione concettuale, intraprende la via della pittura negli anni settanta. La sua e' una pittura caratterizzata da colori luminosi, geometrie essenziali ed atmosfere intense e suggestive. Nelle sue opere protagoniste sono rovine classiche, moschee, immagini esotiche, notturni al chiaro di luna, frutto di un'attenta osservazione e del talento evocativo dell'artista. Dagli anni settanta e' presente sulla scena internazionale con personali in numerosi musei e gallerie europei. E' stato invitato all'edizione del 1972 di Documenta a Kassel e alla Biennale di Venezia del 1984.