Museo d'Arte Contemporanea ARC#IVE, Volume 7: Nanni Valentini A cura di Lorenzo Respi 27 maggio 23 luglio 2017 Inaugurazione: sabato 27 maggio ore 18:30 Impegnati nell’organizzazione, conservazione e aggiornamento sia delle opere sia dei documenti degli artisti, gli Archivi svolgono un importante ruolo nel sistema dell'arte. Fondamentali non soltanto per la loro funzione di catalogazione, tutela e promozione artistica, gli Archivi incentivano ricerche a fini di studio o di pubblicazione, impegnandosi altresì nella organizzazione di seminari ed esposizioni.

A conferma del ruolo e dell’attività da loro svolta, il MAC intende divulgare la conoscenza di questi Archivi presso il grande pubblico. Il progetto, nato da un’idea di Alberto Zanchetta, permetterà di consultare documenti, carteggi, foto, cataloghi o “ephemera” connessi alla vita di un artista. La disponibilità di questo materiale non costituirà quindi un semplice corollario all’interno di un percorso espositivo ma diventerà esso stesso il perno di una serie di mostre che si protrarranno nel corso dell’anno. La rassegna, che in precedenza ha dedicato dei focus agli archivi di Mauro Staccioli, Gabriele Devecchi, Emilio Isgrò, Emilio Scanavino, Gruppo Enne, Guido Le Noci e Arnaldo Pomodoro, continua il suo percorso di approfondimento con l’Archivio Nanni Valentini. Scultore ceramista di formazione, pittore e incisore, ma anche appassionato insegnante, Giovan Battista (Nanni) Valentini è nato a Sant’Angelo in Vado (PS) nel 1932 ed è morto a Vimercate (MB) nel 1985.

Dopo gli studi iniziati alla Scuola d’Arte per la decorazione ceramica a Pesaro, si iscrive all’Istituto d’Arte di Faenza che frequenta fino al 1953. L’archivio che porta il suo nome ha sede ad Arcore (MB). Garantisce l’autenticità delle opere mediante l’attività di perizia, l’archiviazione e il rilascio dell’autentica. Tutela, inoltre, il patrimonio artistico di Nanni Valentini e collabora con musei, istituzioni culturali, gallerie private, collezionisti e ricercatori per reperire informazioni e documenti sull’artista e il suo lavoro; offre servizio di prestito e consulenza sulle opere; promuove la ricerca e la conoscenza dell’arte di Valentini e della tecnica della ceramica. La mostra al MAC di Lissone presenta una selezione di materiali originali, prevalentemente inediti. Il visitatore potrà leggere la corrispondenza con critici e letterati, tra i quali G. M. Accame, N. Cagnone, M. N. Varga e F. Leonetti, ripercorrendo in questo modo le vicende biografiche dell’artista attraverso le sue frequentazioni (fondamentale per l’inizio della carriera quella con Lucio Fontana) e le sue passioni, dalla filosofia alla poesia.

Cataloghi, fotografie e schizzi raccontano non solo il percorso professionale di Valentini fino agli anni Ottanta, ma anche l’attività di ricerca e di approfondimento che oggi viene svolta dall’Archivio: il Diploma al merito alla Terza Mostra Nazionale della Ceramica di Pesaro (1952), l’autoritratto a matita per il taccuino “Rumori di ombre”, la cartella di grafiche “Un ombelico per Empedocle” e la pagina “Prova d’artista” sulla rivista Alfabeta (1985). La mostra propone anche un breve excursus sull’attività didattica di Valentini presso l’Istituto Statale d’Arte di Monza.

Particolarmente interessante è il quaderno illustrato di lezioni su “Lo spirituale dell’arte” di Kandinsky, ove la teoria del colore si affianca a nozioni di visual design e di studio delle forme primarie e complesse, riprese poi nella realizzazione delle sculture in ceramica.