Il basso elettrico, lo stile barocco e l'arte della ceramica. Tre elementi in apparenza distinti, che si fondono in un'unica esposizione dal titolo evocativo "Ritmo barocco". È il nuovo progetto artistico di Pablo Echaurren, genio eclettico di fama mondiale, artista a tutto campo abituato ad esprimersi attraverso pittura, ceramica, illustrazione, fumetto, scrittura, musica e video. Echaurren, artista ospite della 239esima edizione della Tradizionale Infiorata, esporrà le sue opere in occasione dell’evento-simbolo di Genzano.

Opere ispirate dalla passione dell’artista per la musica, esposte a Palazzo Sforza Cesarini per celebrare la vocazione dell’edificio a ospitare concerti, rassegne e prestigiosi corsi di perfezionamento musicale. Echaurren si fa testimone di questa tradizione nella chiave neobarocca che ha sempre espresso nelle sue forme, nelle sue ripetizioni decorative. È nella texture che si trova il ritmo barocco: una ripetizione di forme e colori che crea armonia. Il basso elettrico, simbolo di uno stile di vita e di un modo di guardare le cose, è in grado di coniugare la ritmica e l’armonia. E se il rock ha a che fare con il barocco perché infrange limiti, regole e codici, la ceramica è pop, arriva alle persone in forma di oggetto e si presta a infinite varianti e variazioni.

Echaurren dipinge da bassista, nel caos della musica del quotidiano ne avverte il ritmo di fondo e lo traduce in pittura, in oggetto artistico, con un linguaggio universale. “È un onore per me avere Pablo Echaurren qui a Genzano – ha commentato il primo cittadino, Daniele Lorenzon –. Portando le sue opere a Palazzo Sforza Cesarini andiamo quasi a completare un percorso che dal Seicento arriva fino a oggi aprendoci a un futuro ancora da evolvere e da sviluppare in termini di presenza artistica sul territorio. Sogno una Genzano inserita in una dimensione culturale di respiro europeo: la nostra storia è testimonianza di creatività e laboriosità e siamo certi che parlando il linguaggio universale dell’arte riusciremo a riaffermare la nostra identità e a promuoverla nel mondo”.