Il lavoro dell'artista persiana Roshanak Khalilian è fatto di colori: pennellate e sfumature cromatiche; rossi, blu, gialli e oro accostati l'uno all'altro come parole su una pagina bianca. Sono racconti di materia e di luce; narrano storie di amore, passione, paura e smarrimento. Un caleidoscopio di emozioni che non sono altro che la somma della vita di ognuno di noi, che ricerca e trova sulla tela un pezzo di sé.

Rifacendosi e fondendo la tradizione orientale a quella occidentale Khalilian è interprete di un'arte che vuole farsi portavoce dei sentimenti umani, dando spesso una visione di speranza; come nella serie "All that gold" in cui l'oro, elemento da sempre utilizzato nell'arte fin dall'antichità, è scelto non solo per il suo significato di ricchezza e potere ma anche per il suo essere incorruttibile, perenne, un punto fisso, quasi a rassicurare ognuno di noi dell'esistenza di qualcosa di certo, di positivo.

Nei dipinti astratti di Roshanak possiamo ravvisare la sacralità di Rothko e la "Joie de vivre" di Matisse; la tradizione persiana ed un uso della materia assolutamente contemporaneo; il tutto accompagnato da una grande attenzione per la composizione e ad un senso del bello, che è già di per sé un valore.