Osart Gallery è lieta di presentare la mostra antologica La luce è sempre la prima luce dedicata all'artista Claudio Olivieri (Roma, 1934).

La personale, a cura di Giorgio Verzotti, in programma dal 22 Dicembre 2017 al 17 Febbraio 2018, presso la sede di Osart Gallery, in Corso Plebisciti 12, si propone di valorizzare la produzione dell'artista attraverso una selezione di lavori storici.

Il titolo, tratto da un aforisma del pittore, introduce uno degli elementi fondanti del percorso di ricerca che Olivieri intraprende a partire dagli anni '70.

La mostra si apre nella sala principale con cinque oli su tela di grandi dimensioni, tutti nelle sfumature dei blu e degli azzurri.

Le tonalità scure dei primi lavori, lasciano posto negli anni successivi a nuances più luminose e delicate come il blu - verde, il viola, il lilla, l'azzurro indaco e il giallo.

Le opere in esposizione, Knossos (1981), Aegeus (1982-83), Metempsicosi (1984), Aphrodysia (1986) e Hyperione (1986), vogliono essere esemplificative dell' evoluzione cromatica che l'artista mette in atto a partire dagli anni '80.

Proprio il titolo di una delle opere esposte, Hyperione, dal greco “che si muove al di sopra” - epiteto del sole – ci suggerisce che la sperimentazione sul colore e sulla luce è parte integrante della produzione artistica di Olivieri e della visione poetica che egli ha della pittura.

L'artista riconosce il colore come entità autonoma in grado di mostrare la verità, elevandolo a quinto elemento da cui trae origine ogni sostanza di cui è composta la materia, accanto a terra, acqua, aria e fuoco.
Nelle opere di Olivieri, il tentativo di rappresentare la luce sulla tela acquisisce una valenza simbolica. Infatti, uno dei propositi dell'artista è quello di mettere chi guarda in condizione di fare un'esperienza fisica e mentale.

La tecnica pittorica di Claudio Olivieri si fonda sull'annullamento del segno e sulla purificazione dell'opera dalla “pennellata”, alla quale l'artista preferisce lo “spruzzo”, un soffio di pittura che conferisce fluidità alle forme e ai colori.

È con questo gesto che Olivieri insegue il suo concetto di libertà, catturando l'ineffabile e dando vita a corpi cromatici luminescenti ed eterei.

La personale si propone di dare rilievo a uno degli elementi protagonisti dell'operato artistico di Olivieri: la luce; una luce che rivela, non illumina.

Come si evince dalle sue parole: “È lontano il giorno in cui, ad Olimpia, Prassitele mi fece capire che la luce non si posa sul mondo, ma lo rivela fondandolo; io da quel giorno vivo di quella sorgente, sempre temendone lo svanire inseguendone il Bagliore, perdendone le tracce, per poi, brancolando rinvenirle e continuare a vivere”.

Claudio Olivieri nasce a Roma nel 1934.

Nel 1953 inizia a frequentare l'Accademia di Belle Arti a Milano, città in cui trascorre la maggior parte della sua vita. Ha partecipato a Documenta 6 di Kassel nel 1977, e a diverse edizioni della Biennale di Venezia (1966, 1980, 1986, 1990). Dal 1993 al 2011 è stato titolare della cattedra di Arti Visive e Pittura alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano (NABA). Oggi vive e lavora a Milano.