La scultura è gusto del fare nell'esigenza di fare perché l'intuizione possa aver seguito dando vita alla materia.

Questo ci racconta Dario Ghibaudo, aggiungendo "la scultura nasce dall'errore". Un paradosso certo, ma si intende che la scultura non è solo togliere e non si estingue nel bozzetto, anzi, come asseriva Wildt: "...il bozzetto non è necessario" poiché l'intima verità è contenuta nella materia stessa. Conclude Ghibaudo: "la materia non potrà mai prendere vita se non condotta dall'artista".

E' dunque su questo principio del fare proprio che nasce la mostra "La scultura è morta, viva la scultura!": ferro, cemento, marmo o porcellana materializzano creature fantastiche che abitano l'inizio e la fine del mondo, comunicando una sensazione di allarme suggerita dalla fusione forzata delle specie. Creature condannate dalla loro stessa forma a un infinito paradosso e conficcate nella loro esistenza, sembrano voler sfidare lo sguardo con la loro umana animalità. Il ciclo di opere rientra nella Sala XVIII - Creature Meravigliose, el Museo di Storia Innaturale, un progetto work in progress a cui Dario Ghibaudo sta lavorando da oltre 25 anni e raccolto in "Guida al Museo di Storia Innaturale", di Umberto Allemandi Editore.