Col patrocinio dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Spagna a Roma, Simon Edmondson presenta una serie di dipinti inediti di notevole raffinatezza e forza esecutiva creando un universo pittorico di emozioni complesse tra sogno e nostalgia. Tra figurativo ed espressionismo, segretezze di saloni e anticamere, interni di palazzo, sembra si evochino la natura della nostra esistenza tra presenza e assenza. Attraverso una certa forza plastica l’artista svela un mondo di splendore e modernità in chiave poetica e decadente.

Le opere dodici esposte stabiliscono un interessante dialogo tra presente e passato raffigurando elementi di arredo in senso quasi-figurativo, come se fossero un sottile compendio di Olympia, Maja oppure Venus reclinate. Il passato e i suoi riferimenti si trasformano in alleati basilari del pittore. Allo stesso tempo, i suoi gracili ritratti di coppie delicate richiamano l’attenzione sulle barriere tra coscienza e incoscienza, tra sogno e realtà.

Simon Edmondson (Londra, 1955) figura di spicco del figurativo inglese contemporaneo vive e lavora a Madrid. Una passione per Velázquez e Goya, un amore per la poesia e un impegno nella pittura simbolista, ne fanno un artista delicato e ambiguo. Talvolta affine agli universi di Lucian Freud e Francis Bacon, egli si distingue per una visione più positiva della vita e della luce di cui è un raffinato esperto. La pura ispirazione pittorica gli permette di esporre temi essenziali con precisione e trasporto inatteso.