Le opere tutte veneziane di Canaletto, Tiepolo, Longhi di quella che fu la Cassa di Risparmio di Venezia trovano casa alla Fondazione Querini Stampalia, prestigiosa istituzione che ha ricevuto la collezione da Banca Intesa, un patrimonio straordinario di opere d’arte che diventa visibile al pubblico. La Fondazione Querini Stampalia si arricchisce, quindi, di una nuova preziosa sezione.

La Fondazione Querini Stampalia espone i tesori della Cassa di Risparmio di Venezia, ‘affidati’ per vent’anni con possibilità di rinnovo alla casa museo veneziana. L’iniziativa rientra nell’ambito del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo, che ha tra i suoi obiettivi principali la valorizzazione e la condivisione con il pubblico del patrimonio artistico di proprietà.

Per custodirlo e valorizzarlo è stata scelta la Querini Stampalia, esempio raffinato di collezionismo e casa museo, luogo dove anche le opere d’arte e gli arredi concorrono a creare uno spazio aperto al confronto, all’incontro fra culture, attento alla crescita personale e alla diffusione della conoscenza. Il progetto di allestimento è dell’architetto Michele De Lucchi. Curatrice dell’esposizione è la prof.ssa Giovanna Nepi Scirè.

Ad accogliere l’importante collezione sono gli ampi ambienti del terzo piano della Querini Stampalia, dove Michele De Lucchi ha creato uno spazio espositivo di grande eleganza e pulizia formale. Nella successione di sale il pubblico può ammirare opere d’arte di ambito veneziano dal XVI al XX secolo, che spaziano dalla pittura alla scultura, dagli arredi agli orologi, dai disegni alle incisioni. Notevoli in particolare due dipinti di Canaletto, il grande bozzetto del Paradiso di Domenico Tintoretto e quello del Giudizio universale di Giambattista Tiepolo, oltre a opere di grandi maestri della scuola veneta fino a Caffi e Ciardi. Tra le sculture opere di Arturo Martini e Alberto Viani.

Arredi significativi sono i bureau-trumeau, gli scrittoi, le consolle del XVII e del XVIII secolo, le specchiere, tra cui un esemplare di manifattura muranese del XVII secolo che colpisce per la complessa fattura e per le dimensioni, un vessillo di San Marco della fine del Settecento e una bandiera della Repubblica del 1848, esposta al primo piano, nella stanza in cui trova posto la Biblioteca Veneziana.

Opere e arredi sono proposti come in una casa museo, sul modello e in continuità con l’allestimento della collezione, gli ambienti, che diventano mano a mano di maggior dettaglio e colore, creano un percorso storico ad ‘emozione crescente’. Le sale, con le porte allineate in un unico cannocchiale visivo, sono state liberate da tramezzature e superfetazioni. I soffitti e i pavimenti hanno riacquistato la loro identità, le travi a vista raccontano la statica dei palazzi veneziani e la perizia tecnica millenaria di chi li ha costruiti. Per scelta dell’architetto De Lucchi, nella parte alta delle pareti, si può intravvedere l’originaria tessitura di legni.

Una sala al primo piano, in comunicazione con gli ambienti storici della Biblioteca conserva materiali librari rari e di pregio e la collezione numismatica. È la Biblioteca Veneziana. Ne fanno parte materiali bibliografici che trattano di storia, economia, arte della città di Venezia, raccolti con l’intento di documentare la grande tradizione libraria lagunare e comprende rarissime edizioni a stampa veneziane dal XV al XVIII secolo. Un corpus di 454 manoscritti, bolle e leggi, oltre tremila libri, con l’editio del 1470 del De Civitate Dei per i tipi di Vindelino da Spira, un esemplare del Polifilo, datato 1499 e uscito dal torchio di Aldo il Vecchio, e oltre quattromila tra xilografie e incisioni. Tra queste: opere di Coronelli, Ughi, Carlevarijs, Canaletto, Lovisa, Marieschi e un esemplare della grande pianta di Venezia di Jacopo de’ Barbari che, accanto a quello della Fondazione Querini Stampalia, dà conto della monumentale impresa del de’ Barbari attraverso la comparazione delle due varianti. Queste opere possono essere consultate su richiesta dagli utenti della ricca Biblioteca della Fondazione Querini Stampalia, frequentata quotidianamente da centinaia di studenti e studiosi. Sempre su richiesta è possibile accedere anche alla collezione numismatica, costituita da un’importante raccolta di monete prodotte dalla Zecca veneziana. Documenta la storia della Repubblica dalla seconda metà del XIII secolo fino al 1866, anno in cui la Zecca cessò definitivamente la propria attività. Comprende 149 oselle, 233 monete, 3 medaglie, 17 pezzi di cartamoneta.

Al primo piano, in Biblioteca, è allestita per l’occasione una mostra temporanea: La biblioteca storica di Intesa Sanpaolo alla Querini Stampalia che vede esposti alcuni libri di particolare pregio delle raccolte di Intesa Sanpaolo insieme ad alcuni esemplari della ricca raccolta libraria dei Querini Stampalia.