Volgendo lo sguardo al Medio Oriente e in occasione della Giornata Internazionale della Donna, la Dorothy Circus Gallery è lieta di presentare la prima personale in Regno Unito della rinomata artista iraniana Afarin Sajedi.

Dopo diverse mostre di successo con la Dorothy Circus Gallery di Roma e importanti partecipazioni in mostre collettive, l’artista è pronta ad introdurre il publico britannico ad una nuova esperienza del femminile e della bellezza, evidenziando le particolarità e le personalità dei suoi modelli femminili tramite pennellate emozionali e atmosfere surreali. Ispirata dall’ultimo lavoro del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, Ecce Homo: Come si diventa ciò che si è, la mostra presenta una nuovissima collezione di opere dalle grandi dimensioni che ritraggono figure femminili, e che portano avanti i temi, il gusto iconografico e il simbolismo racchiuso in tutte le opere di Sajedi. L’artista esplora attraverso le tematiche universali dell’amore, della sofferenza, della frustrazione e del desiderio, il significato dell’umanità in relazione alla figura della donna, così come la costruzione e la decontrazione della su identità sociale.

Con una palette dai toni colorati, Afarin Sajedi si rivolge con arguzia alla relazione che esiste tra la donna e la società contemporanea, esplorando i sentimenti e le identità dei suoi personaggi. Le sue composizioni si concentrano sulla forza interiore delle donne, ma anche sulle sofferenze che esse sono costrette a sopportare. Il make up bizarro, quasi da clown, che le donne vestono, così come i loro sguardi espressivi, le labbra socchiuse e le gote arrossate rivelano un forte conflitto interiore tra la paura e la speranza. “Le donne amano usare il make up poiché permette loro di indossare un altro volto”, dice l’artista. La sua palette intende animare la sensazione di dolore e la capacità della donna di sostenere qualsiasi ruolo e situazione in cui decida di avventurarsi. Nonostante apparentemente sommerse in un profondo mare di quiete e confortevole silenzio, le emozioni profonde dei ritratti brillano attraverso i loro occhi annebbiati e le facce stanche che l’artista dipinge come un’azione catartica.

Gli enigmatici personaggi di Sajedi sono una metafora universale della condizione femminile che va oltre ogni barriera culturale; i suoi dipinti intensi e ironici e le figure rappresentate evocano le elaborate sfumature delle opere Shakespeariane e, allo stesso tempo, i drammi di Lars von Trier e le avventure surreali di Cervantes e Calvino.

Afarin Sajedi nasce nel 1979 a Shiraz in Iran, e completa i suoi studi a Teheran, dove consegue la laurea in Graphic Design all’ Università Azad, e dove attualmente vive. Durante l’infanzia Sajedi dimostra un grande interesse e talento nel disegno e, grazie alla sua famiglia, viene introdotta al movimento del Rinascimento Italiano già da molto giovane. Questo ha influenzato notevolmente il suo stile futuro, caratterizzato da ritratti che ricordano le dame dei dipinti rinascimentali. L’artista è stata anche influenzata dai Clown di Heinrich Boll e da Gustav Klimt. La creatività e la tecnica ineccepibile di Afarin Sajedi le hanno assicurato una posizione di grande rilievo nel mondo dell’arte iraniana.

Tra i diversi soggetti che Sajedi ama ritrarre, siano essi di ispirazione giapponese o clown o personaggi teatrali, vengono quasi sempre raffigurate immagini femminili. I suoi splendidi dipinti sono caratterizzati da una figura centrale, una donna su sfondo nero, che viene spesso interrotto da pesci dorati che attraversano un mistico scenario. Le grandi composizioni di Sajedi si concentrano sulla forza interiore e sulle sofferenze delle donne. Forchette bizarre, pesci, e abiti vestono i capi di queste donne per creare i più austeri e surreali copricapo. Sajedi ha partecipato a numerose mostre collettive e personali a Teheran con Etemad Gallery, che la rappresenta ufficialmente in Iran. Ha avuto la sua prima mostra europea a Roma, quando è stata invitata a esibire il suo lavoro nella prestigiosa location di Palazzo Valentini per “Inside Her Eyes”. Nel 2013 i suoi dipinti sono stati esposti accanto ai rinomati artisti americani Colin Christian e Sas Christian, insieme all’artista italiana Francesca di Nunzio, in un four person show “God is Her Deejay”, curato dalla Dorothy Circus Gallery a Roma. Nel 2015 Sajedi è stata invitata dalla La Citè Internationale Des Arts per una Residenza di tre mesi in Francia a Parigi. Nello stesso anno, le sue opere sono state presentate in una prestigiosa fiera d’arte nel Principato di Monaco.