E’ con la mostra dal titolo Scale of Permanence, che Monitor introduce per la prima volta al pubblico romano l’artista portoghese Sergio Carronha (Cascai, 1984), già presentato lo scorso anno nello spazio lisbonese della galleria in occasione della sua personale, Land and Purpose.

Il paesaggio, la terra e tutto ciò in cui essa può essere trasformata e plasmata fanno parte della ricerca dell’artista, che è legata al suo intimistico e sensoriale rapporto con la natura. La campagna di Alentejo, scelta dall’artista come luogo di residenza, è infatti lo spazio ma anche la fonte prima di ispirazione e scenografia per la sua poetica e ancestrale forma d’arte. E’ da questa terra – anche nella sua accezione di elemento atavico che evoca forza e rigenerazione – che Carronha ottiene la materia prima per le sue sculture e trae ispirazione in un continuo rimando tra la materialità delle sue opere e la ritualità che rievocano. Sculture in ceramica e terracotta realizzate utilizzando le antiche tecniche, murales dipinti con materiali naturali, installazione totemiche, richiamano artefatti, reperti archeologici e decorazioni ancestrali, riletti in una forma contemporanea e magnetica.

Il tema portante della mostra Scale of Permanence (Scala di Permanenza) si collega proprio alla Terra e alla sua possibilità, attraverso diversi passaggi, di essere un sistema perfettamente equilibrato per la crescita di alberi e piante ma in maniera più profonda anche della spiritualità che si connette alla sua personale visione dell’Arte.

L’installazione pensata per gli spazi della galleria vedrà sculture in pietra, minerali e ceramica descrivere e scandire un ciclo, un ordine di elementi ‘dal più permanente al meno permanente,’ che stabiliscono un punti chiave nel processo di crescita della natura.

Ogni scultura, si fa portatrice di un suo patrimonio intrinseco di senso ed è contenitore di un mistero, della chiave per entrare nella parte più interiore della ricerca dell’artista.

La mostra è accompagnata da un testo della curatrice Margarida Mendes (Lisbon, 1985).