Primo Marella Gallery è lieta di presentare nel suo spazio di Milano la seconda mostra personale di Ruben Pang "Sutures and Infinite Laughter", che inaugurerà giovedì 30 maggio alle 18.30, trasformando, fino alla fine di luglio, gli ambienti progettati da Claudio Silvestrin in sale dalle tonalità vibranti.

Come nella memorabile esperienza precedentedi Zwitterion (2016), anche questa mostra presenta l'eterea combinazione di dipinti, sculture e musica, includendo un corpo di venti opere d'arte come risultato di venti mesi di incessante creazione tra lo studio di Ruben Pang a Singapore e il suo rifugio in Sardegna.

Olio, ceramica, alluminio, resine alchidiche, echi di riff di chitarra e batteria si intersecano, ancora una volta, per catturare gli sguardi degli spettatori e per rifiutare ogni punto di riferimento o certezze a priori. È un invito a vagare in mondi segreti e a perdersi tra le interpretazioni diverse che essi evocano.

Uno spettro imminente di contrasti stridenti ricorre nell'opera di Pang: oggetto VS soggetto, intimo VS misterioso, disciplina VS isteria. Siamo visivamente colpiti da queste oscillazioni attraverso i colori aposematici (come l'arancione sul nero) che caratterizzano l'atteggiamento frastagliato della mostra.

Come in un concept album, le sue mostre personali raccontano una storia silenziosa che si apre a infinite interpretazioni. Quanto segue è un estratto dei suoi appunti sulla prossima mostra da utilizzare come linee guida per la visita:

È una scelta attiva: scegliere come ci si vuole comportare all'interno dello studio. La mia regola è quella di non soprirare in studio. Credo che sia un tipo di condizionamento comportamentale che rafforzerà il modo in cui affronto lo stress. Credo, che se ti poni con la giusta mentalità, i dipinti si dipingeranno da soli e la musica si materializzerà.

Il lusso di avere uno studio è il fatto che si accorcia il tempo tra il pensare a qualcosa e il concepirlo. Questi dipinti e la musica che vedete qui realizzati spesso dimostrano il risultato di avere uno spazio in cui le idee non rimangono solo idee ma possono essere materializzate e sperimentate immediatamente. Tuttavia, il trittico "Viper Learn to Articulate" si fonda su un approccio diverso: concepito nel dicembre 2017, è stato completato nel 2019.

Nel 2016, il mio amico e mentore, Gilles Massot mi ha chiesto di innamorarmi attivamente di cose e persone; cercare la compagnia e il consiglio di persone che ammiro, di trovare muse e di lasciarmi incantare dalla musica. Siamo fortunati ad avere qualcuno che si preoccupi abbastanza da prestare una certa attenzione al nostro lavoro... Sedersi con un compagno e provare empatia reciproca verso le idee che si propongono. La ricompensa è la testimonianza di dipinti magici che non hai mai visto prima, ma che riconosci.

Le persone che hanno trascorso del tempo nel mio studio mi ispirano. Condividono tutte alcune qualità: il loro entusiasmo è contagioso, hanno uno straordinario senso dell'umorismo e una risata duratura: il riecheggiare delle loro risate è il suono più comune nel mio studio. Le nostre ossessioni tecniche e gli esperimenti tragici sono bilanciati da un'eguale quantità di isteria e giocosità.

Mi sveglio ogni mattina grato per la vita che ho. Ho una famiglia che mi supporta e che ha sacrificato il suo spazio vitale per la mia pratica artistica sin dai tempi della mia formazione. La mia famiglia ha scelto di far parte della mia vita artistica eppure sa bene quando lasciarmi i miei spazi. Sono emotivamente di supporto e sono la base su cui si può costruire tutto il resto.La mostra è accompagnata da un catalogo che presenta un saggio e note critiche del Professor Adam Staley Groves, che ha avuto modo di lavorare in passato con Ruben Pang e che ha acquisito una profonda comprensione della pratica dell'artista, forse più profonda dell'artista stesso.