La galleria Rita Urso apre la nuova stagione espositiva con la terza mostra personale in galleria di Jele- na Tomašević (Podgorica, 1974), dal titolo Mixed Memories.

Autrice di un’opera complessa e dai vari livelli stilistici, formali e di contenuto, Tomašević padroneggia linguaggi diversi con rara naturalezza e perizia formale.

L’esistenza umana e la ricerca dei suoi reconditi signi cati, le dif coltà e i malesseri psichici connessi alle condizioni di vita nelle società occidentali, il ribaltamento dei luoghi di affezione in prigioni mentali, l’horror vacui sono i temi ricorrenti nella ricerca artistica di Jelena Tomašević.

La tematica memoriale, presente nella grande installazione Mixed memories (2019) al primo piano della galleria (già esposta al National Museum in Montenegro, a Cetinje, nel 2019) si innesta senza alcuna frizione sulle ossessioni dell’artista concernenti la condizione umana.

Questa installazione è costituita da due parti: da un lato, a parete, una serie di disegni su carta, pervasi da una dimensione onirica a volte claustrofobica, a volte sospesa; dall’altro una sorta di bianca wunder- kammer contiene al suo interno sculture e brevi racconti di persone di varia estrazione, provenienti da Paesi della ex Jugoslavia. Memorie personali che si intrecciano a episodi storici, sullo sfondo della guerra che ha travolto il Paese balcanico.

I contenuti nel lavoro di Tomašević, basati su un panorama culturale precipuo del suo Paese, grazie alla spontanea coralità dell’opera, cessano quindi di essere rilevanti esclusivamente per quella porzione di mondo e divengono di interesse autenticamente globale.

Al secondo piano della galleria un’altra installazione, dal titolo Guilty Knowledge (2019), riprende i temi della reminiscenza e della memoria collettiva. L’artista ri ette su come il perpetuo usso di informazioni e l’involontaria servitù al sistema mediatico e politico, vengano utilizzate per confondere la percezione dei cittadini , che diventano sempre più incapaci di distinguere l’importante dal triviale. L’opera si compone di un variegato assemblage di oggetti di uso comune, un dispositivo che tende rumorosamente a ripro- durre il caos percettivo del contemporaneo.

Mixed Memories, 2018/2019 Vetro, metallo, legno, carta, plexiglass, oggetti vari in plastica, 6 racconti brevi Jelena Tomašević (Podgorica, 1974) vive e lavora tra il Montenegro e la Bosnia Herzegovina. Ha conseguito la laurea in belle arti dall’accademia di Cetijie, Montenegro. Il suo lavoro è stato esposto in diverse istituzioni museali quali la Kunstalle Fredricianum, Kassel, Germania, Centro per l’arte contem- poranea di Podgorica, Montenegro, Il museo nazionale del Montenegro, la Whitebox Art Center di New York, USA, la nona biennale internazionale di Istanbul, Turchia. Ha rappresentato Serbia e Montenegro alla 51esima Biennale d’arte di Venezia .

Nel 2017 ha vinto la 23esima edizione dell’Onufri Prize, presso la galleria Nazionale di Tirana, Albania, con la curatela di Gaetano Centrone.