L’artista Edoardo Modenese presenta per la prima volta a Milano nella galleria Amy-d Arte Spazio di Anna d’Ambrosio le proprie opere con il solo show “Act I: Manifesto”.

In mostra una serie di lavori basati su una nuova e personale interpretazione del cinetismo volta al su-peramento della bidimensionalità. L'ambiguità percettiva viene raggiunta attraverso la sovrapposizio-ne manuale di tessuti acrilici che, grazie all’intervento dell’artista, vengono elevati a materia dell’arte. Le opere creano licenze espressive inedite superando la superficie piana e la linea, e forniscono allo spet-tatore sempre nuove esperienze percettive con sfumature di colori in perenne mutamento, contrasti tra tessuti morbidi e strutture rigide, attraverso un continuo alternarsi di pieni e di vuoti, luce e ombra, li-nearità ed estroflessioni.

ll segreto dei suoi modulatori cromo-plastici sta nelle intenzioni del colore “dipinto” con tessuti. Nel rapporto creato tra forme geometriche e colori cangianti, opalescenti, trasparenti, fluidi e ipnotici, l’artista dà vita ad affascinanti illusionismi cinetici da “toccare” con gli occhi. Opere non statiche ma con una propria aura, dove l’astratto diventa evocativo e dove lo spettro di colore e l’illusione di profondi-tà insita in ognuna di esse dipende dalla prospettiva da cui vengono osservate, dall’intensità e dalla di-rezione della luce, rendendo ogni singola interazione un’esperienza unica.

“Il mio lavoro è un’esplorazione spaziale” dichiara l’artista “e dà una nuova interpretazione al mate-riale, prendendo ispirazione dal corpo umano come forma astratta, dalla natura e dalla luce, distin-guendosi per semplicità e purezza di forme, contrasti di colore e scambi di energia. Lasciare l’arte libe-ra da ogni schema è fondamentale per non perdere la capacità di fantasticare, per stimolare l’immaginazione, la curiosità e il desiderio”.

Edoardo Modenese (1992), formatosi a Londra dove ha conseguito la laurea in Design all’Università Central Saint Martins, crea opere astratte che superano le tradizionali distinzioni tra pittura, scultura e prodotto industriale. Un’espressione artistica che è capace di straniare e disorientare lo sguardo e la mente dell’osservatore, dimostrando quanto siano complesse, imprevedibili e sorprendenti le avven-ture della percezione.

La mostra si svolge presso la galleria d’arte contemporanea Amy-d Arte Spazio di Anna d’Ambrosio e si avvale della collaborazione di Jacqueline Ceresoli per il testo critico e di Vittorio Schieroni per l’attività di comunicazione.