Oggi parleremo di due dei padri del Rinascimento, dello scultore Donato di Niccolò di Betto Bardi, detto Donatello, nato a Firenze nel 1386 e dell’architetto Filippo di Ser Brunellesco Lapo nato nel 1377 e anch’egli fiorentino.

C'è un episodio importantissimo che accomuna l’educazione dei due artisti, si tratta di due viaggi fatti insieme nel 1402 e 1404 a Roma per studiare le opere classiche. Brunelleschi si concentrò sulle strutture architettoniche mentre Donatello si dedicò alla statuaria, il risultato fu che a seguito di questi due viaggi i due dettero origine alla rinascita dell’Antico, definita poi Rinascimento a metà dell’Ottocento dallo storico e scrittore svizzero Jacob Burckhardt. I due furono grandi amici anche se le cronache ci parlano di due temperamenti completamente opposti, Brunelleschi irascibile, focoso, poco propenso ad accettare incarichi che non gli piacessero, Donatello, al contrario, accomodante, semplice, pronto ad accontentare sempre tutti.

In comune avevano lo “sponsor”, la famiglia Medici. Il mecenate di Brunelleschi era Giovanni di Bicci; il figlio Cosimo, invece, era il committente di Donatello. Mentre il rapporto tra Brunelleschi e Giovanni fu formale quello tra Cosimo e Donatello fu molto intenso e prolifico, l’artista riuscì ad interpretare e soddisfare le richieste del suo mecenate nel migliore dei modi e per questo Cosimo pretese che il corpo dello scultore dopo la sua morte venisse collocato in una tomba vicino alla sua nella basilica di San Lorenzo.

Purtroppo l’amicizia tra Donatello e Brunelleschi terminò bruscamente nel 1428, anno in cui lo scultore fu incaricato di decorare la Sagrestia Vecchia nella Chiesa di San Lorenzo su incarico di Giovanni di Bicci. Essa era stata progettata da Brunelleschi tra il 1421 e il 1428 nel suo tipico stile essenziale, caratterizzato dal color bianco degli intonaci e dal color grigio degli elementi architettonici. Quando vide le decorazioni che l’amico scultore aveva realizzato così forti e colorate si arrabbiò moltissimo.

Donatello è stato uno dei più grandi scultori di tutti i tempi, riuscì a rendere indipendenti le sue statue conferendogli il dono della parola. In esse oltre ad un'anatomia perfetta riusciamo a percepire lo stato d'animo, i pensieri, le intenzioni dei personaggi rappresentati. Fu un artista poliedrico in grado di utilizzare i più svariati materiali come il bronzo, il marmo, la pietra serena, la terracotta e il legno.

Brunelleschi, invece, dopo un inizio da scultore si realizzò come architetto realizzando opere insuperabili. Nel 1419 progettò l’Ospedale degli Innocenti, il primo edificio i cui elementi richiamano all’Antico, basti guardare il porticato con archi a tutto sesto, colonne e capitelli. Restaurò poi la basilica di San Lorenzo, conferendogli le caratteristiche rinascimentali. Il suo capolavoro lo realizzò a partire dal 1420, voltando la cupola della cattedrale, un lavoro che lo impegnò 16 anni.

C’è un’altra situazione particolare che accomunò i due grandi artisti al tempo in cui erano ancora grandi amici, una vera e propria sfida artistica incentrata nella realizzazione di un crocifisso, di ciò ce ne parla il Vasari, artista e scrittore del Cinquecento, nella sua opera Le Vite.

Egli ci racconta con dovizia di particolari come Brunelleschi reagì quando Donatello mostrò all’amico un crocifisso in legno policromo, per avere un suo parere. L’architetto senza mezzi termini gli disse che aveva messo in croce un contadino e per mostrargli come si doveva fare scolpì a sua volta un crocifisso.

Guardando le due opere si nota l’enorme differenza, il Cristo di Donatello è un uomo che soffre sulla croce con gli occhi semiaperti che guardano verso il basso e il sangue che fuoriesce dalla ferita del costato.

Quello di Brunelleschi è molto più elegante. La geometria ne caratterizza l’anatomia dove le proporzioni sono quelle ideali, ispirate all'Antico. Il corpo, infatti, si può inscrivere in un quadrato e le braccia aperte misurano esattamente quanto l'altezza. Da una parte i sentimenti, dall’altra la geometria due approcci diversi, due artisti diversi parte dello stesso mondo: il Rinascimento.

Potete ancora oggi ammirare i due crocifissi, quello di Donatello è ospitato nella cappella dei Bardi di Vernio nella chiesa di Santa Croce e l’altro di Brunelleschi nella cappella Gondi della basilica di Santa Maria Novella. A voi decidere quale dei due è il migliore! Alla prossima…