È stata inaugurata da pochi giorni a Cremona, nella Galleria Immagini Spazio Arte, la Worlds – After Covid -19, mostra personale di Federica Scoppa. L’iniziativa ha preso vita in un momento in cui le misure governative continuano a trascurare la cultura e sono state riprese le normali attività quotidiane con tutto il peso emotivo conseguente a quanto accaduto. Così, in una delle città più martoriate dalla pandemia Covid-19, la Galleria ha affidato a un lavoro realizzato interamente nel periodo di lockdown, una riflessione insieme intima e universale sul cambiamento che abbiamo vissuto e sul futuro che desideriamo. I dipinti di Federica Scoppa restituiscono la tensione emotiva che ha segnato e continua a permeare l’attuale periodo attraverso una combinazione del senso di fragilità dell'umano, evidenziata dai supporti dei dipinti che sono in vetro, e la potenza visionaria dell'ingrandimento permesso dalle lenti dei moderni microscopi scientifici.

I piccoli Worlds - After Covid-19 si combinano per creare nuove orbite di senso, permettendo all’osservatore di trovare la propria ancora emotiva e variopinta, per guardare al domani con occhi nuovi senza dimenticare l'energia resiliente della natura. In esposizione 110 vetri, dalle dimensioni di 20 x 20 cm, sulla cui superficie è stata dipinta con smalti specifici per vetro un'immagine tonda, dal diametro di 15 cm. Completano le opere le cornici bianche dalle dimensioni 23x3x23,3 cm. Il Prof. Gianluigi Guarneri, critico d'arte cremonese, dopo un’attenta analisi dei dipinti che l'artista Federica Scoppa ha creato pensando a Madre Terra, ai pianeti, all'Universo ma anche al Microcosmo, ci regala con le sue parole una profonda analisi dell'opera in esposizione: “Codici cibernetici, muti testimoni di profondità simboliche fluttuano in una luce rarefatta divenendo irrevocabili sensori delle opere di Federica Scoppa. Forme circolari, strutture inquiete di un’idilliaca dimensione, veleggiano come spazialità essenziali nelle effimere e nascoste frammentazioni dell’impercettibilità. Queste forme di rara bellezza assumono una continua metamorfosi generando sinuose spirali, sintetici fili fluidi di colore, estroflessioni parallele, di un trasognato flusso organico. Sussurrate immaterialità trasmigrano sul substrato diffondendosi tra ignote vertigini e siderali impulsi spazio-temporali.

Diafani vaporosi riverberi sublimano verso profondità interstellari ai confini lontani della memoria. Turbini cosmiche di inesplorati abissi, oscuri vortici del nulla percettivo, trasfigurano l’inconscio, oltre gli armonici equilibri della figurazione nelle indefinite e vibratili sequenzialità tonali delle composizioni. Le opere di Federica Scoppa vivono in una dimensione arcana e misteriosa dialogando nel sotteso silenzio della figurazione tramite un'alchemica sintesi delle tonalità. Una silente linfa vitale fluttua nell’oscura atmosfera come un’irrevocabile danza plasmando lo spazio attorno oltre i confini trasfigurati dell'essere. La luce pervade nell’atmosfera astratta e irripetibile, rarefatta e misteriosa nella pura iridescenza della luminosità. Vitree trasparenze, dai riflessi simultanei, evocano nuove e delicate trasmutazioni di materia, ora fragile e in via di evaporazione, ora travolgente e impetuosa. La natura, nelle opere dell’artista, rivela un nuovo mondo ai confini dell’idillio sotteso tra indefiniti dinamismi e vaporosa stratificazione. Inquiete sintesi tonali fluiscono nello spazio creando onirici vortici dalla sacrale luminosità, riflessi concreti, diffusi e animati da un raffinatissimo desiderio vitale, tra riverberi avvolgenti e ritmiche sospensioni di un tempo indefinito. Nel sotteso silenzio delle forme i colori trovano, nell'essenzialità dello spazio, una forza sorprendente evocando un’onirica dimensione al di fuori del visibile. Cangianti declinazioni cromatiche vibrano nel vuoto in attesa di un effimero attimo tra arcani labirinti e inconsce emotività. Un gorgo di oblio pervade le opere, divenendo sentiero e porta percettiva dell’essere, dove diafane ombre suggellano inquieti istanti, nell’apparente tranquillità d’infiniti universi. Riflessi di luce vibrano sul substrato generando un armonico equilibrio di sovrapposizioni e intrecci di materia pittorica, dilatata nell’atmosfera, tramite un amorevole ed inebriante fluido sensoriale. L’energia, estesa e prevalente, si diffonde nel cosmo, sublima a pura luce alla ricerca dell’anima viaggiatrice di assolate solitudini”.

Federica Scoppa, di nazionalità italo-tedesca, è nata e cresciuta a Roma e sin dalla più tenera età ha evidenziato una spiccata predisposizione per il disegno. A trent’anni si è trasferita all’estero dedicandosi alla pittura. Dopo circa un decennio di ricerca tecnica e artistica, è rientrata in Italia e si è iscritta all’Accademia di Belle Arti a Roma per concludere poi gli studi a Venezia dove ha conseguito il diploma magistrale. Attualmente vive e lavora a Venezia ed espone le sue opere in Italia e all’estero in mostre collettive e personali. La mostra a Cremona sarà aperta fino al 5 agosto.