Prosegue il viaggio, con tappe a Livorno, Nereto e Pescara, della presentazione del libro del Prof. Silvano Vinceti Raffaello tra Leonardo e Michelangelo. Quest'anno, in sostituzione del Festival del Cinema di Locarno, vengono organizzate una serie di manifestazioni private e pubbliche; questa è una di quelle.

La première si è tenuta oltralpe il 6 agosto presso la fortificazione del castello di Locarno - il Rivellino - realizzato nel 1500 che, da una indagine quinquennale, risulta essere stato progettato proprio dallo stesso Leonardo da Vinci. L’evento, organizzato dal Comitato per la valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali in collaborazione con la fondazione Leonardo Da Vinci di Milano e l’associazione culturale Il Rivellino, intende far leva sul fulcro costituito da tre grandi nomi del mondo dell’arte e della conoscenza: Leonardo, Raffaello e Michelangelo.

Una narrazione raffinata al cui centro pulsa la dimensione umana ed esistenziale dei tre grandi personaggi del passato. Un’analisi attenta e profonda sul ruolo dell'artista nella società rinascimentale.

Sono il cuore dell’evento l'uomo Raffaello, l'uomo Leonardo e l'uomo Michelangelo, con le loro debolezze, contraddizioni, vizi e virtù. Il contesto storico, sociale, culturale e politico in cui sono cresciuti, si sono formati. Le loro concezioni filosofiche, religiose, morali e relativi comportamenti che compongono, il luminoso od opaco sfondo, in cui si stagliano le dimensioni artistiche. Le variegate influenze culturali ed esperenziali che hanno inciso, in modi e forme diverse, sulle loro produzioni artistiche.

Si esce dagli schemi classici creando un palco condiviso dove il maestro Igor Borozan è la scenografia portante. Uno spettacolo nello spettacolo.

Sulla scia di Water Memory, performance artistica ideata dallo stesso Borozan, inserita nel calendario ufficiale delle Giornate Europee del Patrimonio promosse dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’appuntamento viene arricchito da una “live pittorica” unica nel suo genere.

Il maestro Borozan, delinea i tre profili fondendoli; un’opera alchemica dalle dimensioni imponenti che racchiude e dona sensazioni, emozioni attraverso la sua profonda conoscenza delle tecniche pittoriche rinascimentali.

Un puzzle formato da tanti tasselli cromatici che, riflettendo i tre personaggi, crea un unicum vibrante. Una sorta di fil rouge tra passato presente e futuro.

Un’attenzione particolare è rivolta ai significati manifesti e nascosti che trapelano in molte delle loro opere. Uso di simboli, segni, lettere, numeri, richiami cabalistici, altri ermetici segni che veicolano le loro idee, sentimenti, critiche e ideali vissuti.

Interessante notare la profonda contemporaneità della cultura cortigiana e assecondante di Raffaello, il suo utilizzo dell'arte per ottenere denari, fama e un nuovo status sociale, anticipando quello che oggi risponde al nome di marketing.

Quella di Leonardo, mossa da una profonda passione per l'arte come forma di verità, come comunicazione di un pensiero fondato sull’esperienza, nel suo concepire la scienza come strumento di conoscenza.

Ancora di più assume caratteri netti e marcati il modo di concepire, creare, usare l'arte da parte di Michelangelo, impregnata di valori civici, di una mistica religiosa neo-platonica. Vibrante di una conquista di un'autonomia creativa e simbolica che raggiunge il suo apice nelle due grandiose opere della Cappella Sistina.