The Format – Contemporary Culture Gallery è lieta di presentare: The day after the fifth, la prima personale di Federica Cogo a Milano, a cura di Daniele De Luigi.

Federica Cogo presenta una selezione di opere su carta, dipinti e video. Opening 5 marzo 2014 ore 18.00.

Gran parte della ricerca recente della giovane artista Federica Cogo è focalizzata sul rapporto tra l’uomo e l’animale. Tra i vari tratti di schizofrenia che caratterizzano la società contemporanea, questo è senza dubbio uno dei più evidenti, e il breve e ironico video realizzato come promo della mostra, in cui un piccolo cane viene premurosamente lavato con il bagnoschiuma, ne fa da efficace introduzione. Senza il minimo senso di contraddizione, come fa notare l’esperta di bioetica animale Barbara De Mori, facciamo coesistere le macellazioni e gli xenotrapianti con le pet therapy e i centri benessere per gli amici a quattro zampe. È quella che Paul Taylor ha chiamato l’era della biocultura, in cui l'animale viene utilizzato dall'uomo per i suoi scopi, che in alcuni casi comportano affezione e cura, in altri prevedono la sofferenza e la morte, ma sempre dal nostro punto di vista e applicando gerarchie del tutto soggettive. Il nodo problematico è l’incapacità dell’uomo di concepire l’animale come essere senziente con i suoi specifici bisogni, e di interrogarsi sulle proprie responsabilità nell’esercizio unilaterale della propria superiorità.

Federica Cogo affronta esattamente questo nodo, e lo fa con un lavoro sottile e raffinato che fa emergere, dalla stanza buia e insonorizzata in cui viene tenuta nascosta dalla società dei consumi, tutta la crudeltà di cui siamo capaci. Il suo lavoro muove da immagini preesistenti, siano esse illustrazioni da manuale oppure video vernacolari presenti in rete. Gli artisti hanno iniziato da tempo a fare i conti con l'accumulo di immagini che caratterizza il mondo contemporaneo, sentendo la necessità di interrogarlo per capire, attraverso riflessioni visive, in che modo esse costruiscono il nostro modo di pensare. La dialettica che ne nasce, caratteristica dell'agire artistico contemporaneo, è tra la conservazione dei modelli di giudizio, l'imbalsamazione della memoria, la preservazione degli stereotipi propagate dalla maggior parte delle immagini, e il tentativo di scardinare il sistema del significato alterando la percezione delle immagini e rivelandone i meccanismi.

Federica Cogo edulcora fredde illustrazioni tecniche, tratte da libri di zootecnia, e ce le rende piacevolmente decorative; oppure, trovati dei video in cui l’uomo perpetra ad animali inutili sofferenze, utilizza una paziente tecnica di traduzione del filmato in animazione al tratto – ma mantenendo il sonoro originale – per conferirgli un aspetto ludico, apparentemente innocente. In tal modo, ci induce a guardare con attenzione immagini che ci lascerebbero indifferenti per la loro banalità, o che al contrario respingeremmo con senso di fastidio o ribrezzo. Il suo scopo è di palesare il lato oscuro dell’antropomorfizzazione dell’animale: la sua reificazione. Interrogarsi su questo processo, che ha attraversato la storia della civiltà occidentale da Aristotele, a San Tommaso d’Aquino, a Cartesio, significa in realtà interrogarsi sull’uomo: su chi siamo e sulla nostra immagine, sulla nostra specie e sul presunto "insuperabile confine" (Jeremy Bentham) che ci separa dalle altre. Perché come ha scritto Milan Kundera, “il vero esame morale dell'umanità, l'esame fondamentale, è il rapporto con coloro che sono alla sua mercé: gli animali. E qui sta il fondamentale fallimento dell'uomo, tanto fondamentale che da esso derivano tutti gli altri”.

Federica Cogo (1985) si è diplomata in pittura all’Accademia di Belle Arti di Verona, città dove tuttora vive e lavora. Nel 2011 ha esposto presso la galleria Ph neutro di Verona. Nel 2012 è stata tra i finalisti del Premio Celeste vincendo il secondo premio nella sezione video con Untitled #1. Nel 2013, l'artista ha vinto il Premio Speciale Art Residence a Pechino di Arte Laguna in collaborazione con Lab-¬ ‐Yit. Durante la residenza ha esposto nella mostra collettiva From painting to animation presso il Sichuan Fine Art Institute di Chongqing e nella personale Pollution a cura di Cecilia Freschini. Nello stesso anno è stata selezionata da JCE – Jeune Création Européenne per rappresentare il suo paese alla Biennale d'Arte Contemporanea a Montrouge (F) e successivamente in diverse città europee fino al 2015, come talento artistico emergente italiano.

The Format Contemporary Culture Gallery
Via Giovanni Enrico Pestalozzi, 10 Int. 32
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Orari di apertura
Martedì - Venerdì
Dalle 15.00 alle 19.00 o su appuntamento

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