Flippers è un’inedita serie realizzata nel 1977 all’interno di una fabbrica di assemblaggio di flipper abbandonata e distrutta.
E’ il progetto con cui nel 1978 Olivo Barbieri ha esposto per la prima volta. La mostra è stata presentata alla Galleria Civica di Modena con un testo di Franco Vaccari e al Diaframma di Milano ed in seguito in importanti personali e collettive.

Smembrati e privati della loro funzione originaria, i flipper agiscono come deposito della cultura e dell’immaginario di un’intera epoca, cristallizzando autentiche icone come i Beatles e i Rolling Stones, la fantascienza, l’epopea del Far West etc.

Nelle tre sezioni in cui si divide il progetto: architettura del deposito, vetri e legni, è possibile rintracciare la storia dell’arte contemporanea, da Duchamp a Burri e Wharol.

Sempre, dall’inizio del suo percorso artistico ad oggi, Barbieri ha messo in discussione la capacità dei sistemi di rappresentazione di restituire una versione credibile del nostro mondo.

Flippers 1977-1978 riscrive, a partire da questa serie mai pubblicata fino ad ora, l’intero sviluppo del percorso artistico di Olivo Barbieri, collegando il filo rosso che unisce questo lavoro alle giovanili immagini riprese in Oriente, alle sequenze notturne di Notte e Illuminazioni Artificiali, alla serie Paintings, al fuoco selettivo di Virtual Truths e alle celebri fotografie del progetto site specific_ riprese da un elicottero nelle città di tutto il mondo.

Esplicitamente per questa esposizione è stato realizzato Flippers 1977-1978 in edizione di soli 300 esemplari personalizzati uno ad uno (più 51 contenenti una fotografia originale), è un libro d’artista di cm 24x30 con 76 immagini, prodotto in collaborazione con Danilo Montanari Editore Ravenna e Marco Antonetto per Photographica FineArt Lugano.

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