Fabrizio Bianchi
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Fabrizio Bianchi

Fabrizio Bianchi è nato a Roma, il giorno 18 febbraio dell’anno 1996 nella borgata romana di Pietralata. Sì, proprio quella borgata di cui scrive Pasolini in “Ragazzi di vita”. Dopo essersi diplomato presso il liceo linguistico di Roma, Niccolò Machiavelli, ha proseguito il suo percorso di studi presso l’università degli studi di Roma “La Sapienza”.

Ammette, senza troppa vergogna, che non amava leggere da piccolo. In realtà odiava leggere e scrivere. Il libro, a quei tempi, rappresentava per lui l’incubo tipico dei bambini. Non gli piaceva studiare. La lettura veniva messa da parte a favore dello sport, che è un’altra sua grande passione.

Come in una favola: all’improvviso tutto è cambiato.

Ha conseguito la laurea triennale in “Lingua, Cultura, Letteratura e Traduzione” presso la facoltà di “Lettere e Filosofia”, dell’università degli studi di Roma, La Sapienza, elaborando una tesi finale riguardante una critica letteraria comparata tra i romanzi: Niebla scritto da Miguel de Unamuno e Lalka scritto da Boleslaw Prus. È riuscito così a laurearsi in lingua e letteratura spagnola, come prima lingua, e portoghese-brasiliano come seconda lingua.

Dopo la Laurea Triennale, non ha voluto smettere di studiare e coltivare questa sua grande passione. Una passione che non pensava possibile. Infatti ha proceduto con il raggiungimento della Laurea Magistrale in “Scienze Linguistiche e Letterarie della Traduzione” elaborando una tesi finale relativa all’analisi della biografia di Caetano Veloso, Verdade Tropical, analizzandone anche quelle che furono le questioni critico - letterarie relative al genere dell’autobiografia, al panorama musicale bahiano, ai movimenti politico-sociali seguendo l’epoca storica del Brasile durante gli anni della dittatura militare tracciata dalla biografia di Caetano Veloso. Lo studio con la conseguente analisi del movimento musicale del Tropicalismo è stato effettuato seguendo le teorie del critico Roberto Schwarz e Il patto autobiografico di Philippe Lejeune.

La sua passione per la letteratura, la traduzione ma soprattutto per la critica letteraria, gli hanno permesso di collaborare con la rivista universitaria The Serendipity Periodical. Presso quest’ultima ha scritto articoli inerenti alla cultura brasiliana, e non solo, poiché secondo lui, il Brasile, non è Carnaval e Futebol, ma anche tanta buona musica, João Guimarães Rosa e tantissima cultura. Ha elaborato anche recensioni di romanzi o raccolte poetiche e interviste ad autori esordienti, emergenti o già conosciuti.

Si descrive come un lettore compulsivo di romanzi e raccolte poetiche scritte da tutti quegli scrittori lasciati nello scantinato sotterraneo della letteratura. È un forte credente del valore assoluto e universale dei libri. Il suo scrittore preferito fra tutti, e a cui si ispira, è: Walter Siti. Di fatti questo suo credo lo ha portato a fondare il blog culturale: Fogli Bianchi Ufficiale. Al contrario delle più conosciute testate giornalistiche italiane, il blog lascia foglio bianco a tutti coloro che abbiano voglia di scriversi e mettersi in gioco con le parole. Grazie al blog, è riuscito ad instaurare collaborazioni con importanti case editrici indipendenti.

La sua conoscenza della lingua spagnola lo ha portato a scrivere articoli di letteratura presso la rivista colombiana “Cronopio”, grazie ai quali è stato invitato ad una conferenza, con la Universidad de Nariño, intervenendo su questioni relative ai problemi della traduzione, sia di romanzi che di poesie, attraverso i cardini fondamentali di Roman Jakobson e Umberto Eco. Questo suo amore per lo spagnolo lo ha spinto a collaborare come editor e correttore bozze di articoli e romanzi in lingua spagnola.

Secondo lui la scrittura è un processo continuo di ricerca, un esperimento infinito, di elementi in forma di parole rappresentate dalla forma del racconto.

Il senso della vita risiede, secondo lui, nel gustarsi ogni singolo giorno e non smettere mai di studiare.

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