Navigando all’interno del nostro magazine, ci si può sempre imbattere in piacevoli sorprese, come la stimolante riflessione di Alessia Vignali sulle “stanze dell’eros”. L’autrice prende spunto da una seduta collettiva psicoanalitica, dove la proposta del conduttore di immaginarsi la propria “stanza dell’eros” aveva lasciato tutti interdetti. L’articolo, poi, si diffonde in un’approfondita disamina del concetto di spazio erotico e delle sue interpretazioni, partendo da Freud, fino ad arrivare al cinema di Ferreri e Tinto Brass.

Così come nell’erotismo, ognuno di noi, oltre agli stimoli che vengono dalla propria formazione culturale, porta lo stigma di sue esperienze infantili e adolescenziali, consce e inconsce, così ognuno di noi avrà una sua particolare inclinazione verso l’immaginario erotico e quindi avrà una sua personalissima stanza dell’eros. Anzi, direi le stanze dell’eros, perché, se il sesso, per appagare, deve essere variegato e polimorfo, così l’ambiente dove viene “rappresentato” deve essere altrettanto ricco di stimoli, di novità, di sorprese. Si è constatato più di una volta che coppie dalla sessualità appassita hanno ritrovato interesse e piacere erotici in un viaggio, dove la novità di una camera d’albergo aveva fatto da pronuba.

Ma, ritornando al problema della scelta di una “stanza dell’eros”, è rischioso pensare a un luogo sempre e solo deputato al sesso, perché esso deve esser libero di manifestarsi in ogni angolo della casa, la sua imprevedibilità e il suo estro possono erompere tra i fornelli della cucina, tra i vapori della doccia, o negli spazi riservati a studio e lavoro, creando, appunto quel “perturbante”, miscela tra noto e ignoto, tra normale e trasgressivo, che è dono e alimento dell’eros.

Nella società romana esistevano due locali destinati all’eros, uno, più “pubblico”, era quello del triclinio, dove si potevano tenere cene “particolari”, per cui si utilizzavano coppe e piatti decorati con simboli e scene erotiche e dopo abbondanti prelibatezze, libagioni, canti e danze, il convivio si concludeva dando libero sfogo a una sessualità disinibita e promiscua. L’altro era uno spazio più ristretto, decorato con affreschi che rappresentavano scene di sesso spesso mitologico, utilizzato dai padroni di casa per i loro rapporti intimi o messo a disposizione degli ospiti assieme alle schiave domestiche.

Oggi, negli spazi ristretti dei nostri appartamenti, può essere altrettanto conturbante e seduttivo rappresentare o trasformare una comune camera in un “teatro”, fondale immaginoso e immaginifico alla rappresentazione amorosa. Può essere una sorpresa che l’amante regala all’amata/o, può essere il festeggiare appassionatamente una ricorrenza, una data, un incontro. E lo stimolare la fantasia a ricercare le suppellettili, gli arredi, la biancheria, le luci e i profumi per creare questa scenografia erotica domestica è già di per sé un promettente afrodisiaco. L’“industria dell’eros”, fiutando l’appetibilità di questo nuovo filone, sta lanciando una serie di “sex furniture” ed elettrodomestici adatti all’uopo: poltrone e divanetti in pelle ultramorbida per favorire esibizioni da kamasutra, cuscini che si possono trasformare in “sex toys”, lampade da comodino e candelabri utilizzabili come vibratori.

Ma, senza arrivare a questi mirabolanti eccessi tecnologici e senza cadere nel kitsch dannunziano stile Vittoriale, con qualche malizioso accorgimento e scegliendo il sito e l’ambiente, anche esterno, più adatti, si potrebbe rendere un incontro pienamente appagante tutti i sensi. Ad esempio, immaginiamoci una piccola mansarda che dà su un bosco o una pineta: i rami degli alberi quasi penetrano dalla piccola finestra inondando l’ambiente di effluvi balsamici e tutto si staglia nell’azzurro del cielo: agli amanti sembrerà di essere parte panteisticamente di quei profumi e di quei colori, come se le pareti si aprissero su uno scenario infinito. La notte, invece, una discreta lampada illuminerà un arredo essenziale, di legno chiaro con qualche poster originale, una Venere manieristica, o una sinuosa silhouette di Crepax completeranno questo sogno notturno, dove il sottofondo musicale delle cicale sarà come un imeneo alla coppia: ecco come una semplice residenza estiva può diventare alcova romanticamente sensuale.

Più difficili le variazioni di ambiente cittadino, anche perché la casa urbana è quella dove si risiede la maggior parte dell’anno e dunque la più esposta alla “routine”, al consuetudinario, e se per il/la single poligami sarà più semplice perché sempre variabili e variati sono partner e rapporti, la trasformazione, più impegnativa ma anche più gratificante, diverrà quella della coppia monogama. Si potrebbe interpretare la vecchia camera da letto come una monade, isolandola dai noti fastidiosi rumori esterni della città, magari usando anche una musica “bianca” di sottofondo o rumori naturali, come il gorgogliare di una fontanella artificiale, ecc. L’effetto di straniazione dal quotidiano potrà essere anche accresciuto dalle classiche essenze profumate e una particolare attenzione sarà riservata all’illuminazione, dove le normali lampadine saranno sostituite da quelle colorate, le allusive "luci rosse":

“Les longs rideaux de blanche mousseline
Que la lueur pâle de la villeuse
fait fluer comme une vague opaline
Dans l’ombre mollemente mystérieuse …”
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L’autrice dell’esauriente articolo di WSI su citato, suggerisce anche che chi voglia sedurre: “Si dovrà circondare di allusioni ambigue ma forti, emotivamente potenti: spazi che raccontano la bellezza dei corpi raffigurandoli mediante oggetti artistici (pensiamo alle classiche stampe giapponesi, a ritratti fotografici di volti e corpi immortali… oppure a nudi o scene d’amore), spazi dai colori violenti, saturi, il fucsia, il rosso, il giallo, il nero… perché l’eros è sempre un teatro di mascheramenti e svelamenti, una rappresentazione dove si metteranno in scena, sul corpo e col corpo dell’altro, i vissuti di noi più antichi ed ignoti …”

E in tema di rappresentazione, ecco irrompere nella stanza dell’eros lo specchio - oggi, anche per ragioni di spazio sostituito dagli schermi di computer e tablet - che col suo confondere realtà e artificio, “noi” e “loro”, saprà creare una fantasmagorica porta su un affascinante altrove dell’eros. Il fondersi di tutte queste fantasie può realizzare una vera sinestesia che si manifesterà anche come integrazione di cultura e natura, di fisico e mentale, perché l’amplesso dei corpi sarà indotto, stimolato o potenziato dalla fantasmagoria di colori, profumi, suoni, immagini che avvolgeranno gli amanti in un mondo magico. Ma dovrebbero essere momenti straordinari, episodi irripetibili che si conserveranno in una memoria gioiosa e golosa, capace poi di nutrire la nostra fantasia per nuove “rappresentazioni” e “scenografie” del desiderio.

… Les meubles vieux, d’etoffe éclatante flétrie,
Le lit entr’ aperçu vague comme un regret,
Tout aurait l’attitude et l’âge du secret,
…Seule, a travers les fonds obscurs, sur des coussins,
Une apparition bleue et blanche de femme

Tristement sourirait – inquietant témoin –
Au lent écho d’ un chant lointain d’ éphitalame,
Dans une obsession de musc et de benjoin.
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(1) Paul Verlaine, Per Amica Silentia, da Parallèlment
(2) Paul Verlaine, Intérieur, da Jadis et Naguère