Nella società contemporanea, e in particolare nel mondo occidentale, l’orientamento al prodotto, al consumo e al multitasking ha generato la presa di coscienza del fatto che il bene più prezioso non è più il possesso di beni, o il denaro, bensì il tempo.

Oggi, infatti, chi riesce a disporre del suo tempo in maniera efficace – ossia in modo oculato, controllato, funzionale al proprio benessere – viene visto con ammirazione, talvolta persino con una certa invidia. La maggior parte degli individui si affanna a inseguire una serie di obiettivi, generalmente sovradeterminati, cioè non propriamente rispondenti ai propri bisogni, bensì indotti dall’esterno, da un meccanismo sovraindividuale che orienta le esigenze – spesso apparenti - del singolo. Chi riesce, a fatica, attraverso una presa di distanza dai falsi desideri indotti, attraverso una presa di coscienza e un ritorno al Sé, a fare l’operazione di analizzare quali sono le cose che realmente portano al proprio benessere, intravede nell’autonomizzazione, nella gestione del proprio tempo, nella capacità di “prendere in mano la propria vita” l’elemento centrale in grado di portare quel senso di piacere, di “giusto”, di limpidezza e di essenza che l’acquisto di qualsivoglia bene non è in grado di garantire. I beni e il loro possesso, infatti, sono fattori esterni al Sé, e come tali non possono da soli consentire una libera espressione della propria essenza.

Da un’esperienza diretta con i pazienti che richiedono una psicoterapia, l’intervento psicologico oggi non può non tener conto di tale quadro, contesto etico e sociale imprescindibile, vero e proprio fulcro attorno al quale ruota il benessere dell’individuo e della società tutta. La Psicoterapia non convenzionale, sorta nel maggio 2015 come marchio registrato, è una terapia che, nel valorizzare le regole accademiche, ne potenzia l'effetto attraverso la personalizzazione dell'intervento stesso. Essa punta all’autonomizzazione del paziente e all’ottimizzazione delle sue risorse. Ma l’elemento centrale della Psicoterapia non convenzionale è lo sfruttamento del fattore tempo. Per un senso di profondo rispetto verso il paziente, l’intervento è mirato all’elemento etiopatogenetico centrale, ossia al vero motivo del disagio specifico, l’oggetto diventa il fulcro del lavoro, l’essenza della psicoterapia stessa. Quando si punta a un unico obiettivo, è bene reclutare tutti i mezzi, gli strumenti e le tecniche a disposizione, in maniera tale da incrementare il portato di efficacia.

L’efficacia è data dal raggiungimento dell’obiettivo concordato, nel più breve tempo possibile.

In una società nella quale il fattore tempo è il bene più prezioso, è un atto di rispetto verso il paziente utilizzare un approccio mirato, che segue logiche anche non convenzionali se queste si rivelano ottimali al raggiungimento dell’obiettivo. La non convenzionalità dell’approccio, rispetto alle altre psicoterapie, è ben esplicitata dal logo [foto 2], che gioca su una “P” (per “Psicoterapia”) rovesciata, a indicare la spinta differenziante e innovativa dell’approccio stesso. Infatti, dal punto di vista delle strategie tecniche, la Psicoterapia non convenzionale, oltre a servirsi di strumenti ormai classici, quali lo studio psicoanalitico dei sogni e del controtransfert, l’albero genealogico, le sedute lunghe, le fotografie dell’infanzia, l’EMDR con il suo supporto neurofisiologico, introduce tecniche modificate, come:
• le libere associazioni accelerate (psicoanalisi + EMDR)
• la provocazione e il paradosso (terapia breve strategica)
• le tavole di Rorschach per rilevare l’approccio percettivo di base.

E, per finire, crea tecniche completamente nuove:
• la prescrizione del «come se», che gioca sulla simulazione del cambiamento per indurre il cambiamento effettivo
• la messa in gioco del terapeuta, che sfrutta il fattore personale ai fini dell’alleanza terapeutica e della veridicità del messaggio
• la tecnica della “leggerezza”, che gioca sull’inversione dell’investimento energetico sui problemi vissuti come più “pesanti”.

Ad oggi, la psicoterapia individuale, i gruppi di preparazione al parto e alla genitorialità e le ricerche di mercato sono gli ambiti di maggiore applicazione della Psicoterapia non convenzionale. Fortemente potenziale è l’applicazione di tale psicoterapia nel campo dell’orientamento agli studi e alle professioni e nel settore della selezione del personale. In tali campi, le caratteristiche della Psicoterapia non convenzionale permettono di individuare, anche in nuce, le doti emergenti e le risorse potenziali del soggetto.

La psicoterapia non convenzionale è un marchio registrato (MI 2015 C003889) della dott.ssa Marcella Taricco, Psicologa e Psicoterapeuta dell’Ordine di Milano