Un libro dev’essere un’ascia per fendere il mare ghiacciato dentro di noi.
(Franz Kafka)

Le ricerche provano che la felicità può essere imparata, insegnata, sviluppata, e su questo assunto ho scritto il mio ultimo libro, Mi merito il meglio, 40 passi per essere più felici. Per imparare come vivere meglio occorre capire cosa stiamo facendo che ci fa vivere peggio. Ecco quindi una guida per evitare 4 fra le principali trappole in cui tendiamo a cadere e i loro antidoti, con facili esercizi da fare a casa e alcune domande chiave per l’auto-coaching.

Il superimpegnato: ignori come ti senti

Sei sempre preso da mille impegni e hai l’attenzione costantemente fuori da te, verso l’esterno? Capire come ci sentiamo, ciò che proviamo è la base dell’intelligenza emozionale. Quando devi parlare col tuo capo provi una stretta allo stomaco? Il mal di testa compare regolarmente durante il weekend? Da quando hai iniziato un nuovo progetto senti tensione sulle spalle? Dopo un litigio col partner ti fa male il fegato?
Cosa ti sta dicendo il tuo corpo? Quali nuove azioni hai bisogno di intraprendere per riportare equilibrio nella tua vita? Come puoi ritrovare il benessere?
Esercizio: Oggi ascolta il tuo corpo. C’è una parte del tuo corpo che ha bisogno della tua attenzione (magari è dolente o tesa)? Se quella parte avesse un messaggio per te, quale sarebbe?

L’apocalittico: leggi il futuro e prevedi catastrofi

Cosa succede se ci focalizziamo sempre sul futuro e mettiamo un paio di occhiali negativi? Ecco la perfetta ricetta per l’ansia: passare allo scanner la vita per avvistare ogni possibile pericolo; in questa trappola la domanda guida è: cosa potrebbe andare male?
Quando ora cadiamo preda dell’ansia in realtà stiamo agendo mossi da un impulso antico, che è stato programmato migliaia, forse milioni di anni fa. Questo modo di pensare ha sicuramente salvato da molti pericoli i nostri antenati. Ma quanto serve a noi oggi?
Esercizio: Quando senti arrivare l’ansia, fai dei respiri profondi e chiediti: È veramente così? Quante probabilità ci sono che il peggior scenario si verifichi? Sto usando tutte le informazioni a mia disposizione o tengo conto solo della parte negativa?

Il bravo bambino: dici sempre di sì

Quanto le nostre scelte sono veramente nostre e quanto fanno parte della maschera che indossiamo per essere accettati? A forza di dire sempre sì finiamo per confondere i confini della nostra personalità e non sapere più chi siamo veramente.
Su questa Terra ci sono miliardi di persone e durante la nostra vita ne incontreremo svariate migliaia. Crediamo davvero di poterle compiacere tutte? È davvero terribile o catastrofico se non piacciamo a tutti? Qual è la cosa peggiore che può succedere? Possiamo sopravvivere ugualmente?
Esercizio: Oggi decidi di dire almeno 5 no.

Il giudice: fai continui paragoni

Concentrarsi su quello che gli altri fanno meglio di noi o hanno più di noi ci porta a focalizzarci su quello che non facciamo o non possediamo, perdendo di vista i tanti doni che sono già presenti nella nostra vita. A chi tendi a paragonarti? Nessuno è superiore e nessuno è inferiore. Nessuno è più in alto e nessuno è più in basso. Tutti siamo incomparabilmente unici. L’essenza del vero successo è ciò che facciamo di noi stessi, il comportamento che teniamo, il carattere che coltiviamo e il tipo di persona che diventiamo. Perché invece non prendere l’impegno di migliorarci anche solo dell’1 per cento al giorno in un ambito a scelta?
Esercizio: Quali sono i doni della tua vita che stai ignorando o dando per scontati? Scrivine almeno 3.