Ricordate l’articolo dello scorso anno in occasione delle Previsioni astrologiche per il 2012? Prendevo in esame tutte le ipotesi della paventata “fine del mondo” ed esprimevo solo un parere astrologico che diceva che non sarebbe finito il mondo, e che il 2012 sarebbe stato l’inizio della “fine di un mondo” attraverso cambiamenti impensati.

Eccoci al giro di boa del tanto discusso 2012. La fine del mondo non è arrivata se state leggendo queste righe. Le profezie del Calendario Maya non si sono avverate, Nostradamus ha preso una cantonata, frustrazioni cocenti per i vari “channeller” o medium contattisti di extraterrestri che hanno ricevuto messaggi bugiardi dagli abitanti delle Pleiadi per cui le invasioni aliene sono rimandate. I catastrofisti hanno esagerato: niente pioggia di meteoriti o scontri con pianeti misteriosi materializzatisi dal nulla, niente inversione dei poli del nostro pianeta, niente “venti solari” apocalittici, capaci di sconvolgere gli equilibri elettromagnetici della Terra, con blackout totale a distruzione dell’intera umanità: non è successo nulla! Forse. Bella la mattinata del 22 nel freddo pungente: veri balsami del cuore, dopo lo scampato pericolo, il calore e il profumo dal caffè al solito bar, e piacevole più che mai lo shopping per gli ultimi acquisti di Natale. Tutto come sempre. Ma qualche subdola inquietudine bussa a un segreta porticina della nostra anima. E le varie profezie mariane? E la crisi economica mondiale che così cruda mai si era registrata nella storia dell’uomo? E i terremoti, gli uragani, gli tsunami? Non è che ciò che temevamo succedesse il 21 non è solo rimandato di qualche giorno, di qualche mese o anno? Le convinzioni radicate nel nostro DNA da secoli di uomini convinti di essere i padroni del mondo crollano e ci sentiamo come fuscelli passibili di essere spazzati via in un nano secondo dalla faccia della terra. Un bagno di umiltà ci fa bene e ci fa tornare al tempo degli antichi che guardavano con rispetto e massima attenzione a ogni evento della natura di cui si sentivano parte integrante. E come allora guardiamo il cielo stellato per trarne degli auspici, dei segni che ci indichino tracce del futuro che ci aspetta. Tranquilli: Gaia, il nostro meraviglioso pianeta, non ci tradirà per millenni e millenni ancora. Sta ora a noi, esseri umani, fare un salto di qualità e comportarci con più saggezza, bontà, generosità, senso di fratellanza e comprensione con i nostri simili. Impariamo a rispettare la natura e a prenderci amorevole cura di essa invece di depredarla spietatamente. Potremmo davvero ritrovarci a vivere in pace e in un giardino felice. Niente di utopistico, se fossimo più intelligenti e meno egoisti. Se solo volessimo….

Il cielo del nuovo anno presenta una interessante novità rispetto a quello dello scorso 2012. Una piccola luce brilla in fondo al tunnel e l’accende, incredibile a dirsi, Saturno. Il severo pianeta che già dal 2010 faceva parte di un terzetto malefico con Urano e Plutone enfatizzando così ogni crisi e disastro; ora ha tolto l’opposizione a Urano e la quadratura a Plutone; si è invece disposto positivamente sul Sole congiunto a Plutone stesso del nuovo anno 2013. Le significanze positive di Saturno sono la saggezza, il senso critico, la stabilità, la moderazione. Ne deriva uno scudo protettivo contro i rischi della deflagrazione di pericolosi conflitti mondiali in cui, magari, all’ultimo momento, potrà prevalere la moderazione in qualche potente del mondo evitando il peggio. Il nostro paese vedrà il tramonto definitivo di molti personaggi che per anni hanno dominato la scena politica, la spinta di Urano verso tutto ciò che è nuovo e moderno, equo e comparirà un quadro dirigente diverso che inizialmente potrà essere caotico, ma che poi si assesterà e comincerà a produrre riforme e incentivi. Sarà ancora un anno difficile, ma rinascerà la speranza di un futuro migliore, ingrediente questo indispensabile per mettere in moto nuove fresche energie di ricrescita. E’ come dire “mettiamo il tigre nel motore”, diceva una vecchia pubblicità. Significa non subire più passivamente gli eventi, ma rimboccarsi le maniche, darsi da fare, creare, inventarsi nuovi lavori, rinnovare quelli vecchi e lavorare, lavorare incessantemente. Doti queste che non mancano certo al nostro popolo. Ci accorgeremo ben presto che stiamo riconquistando un vero, solido benessere all’insegna della sobrietà e certamente di una serenità semplice, ma appagante, come la contemplazione di un bel tramonto dai mille colori.