Penso 99 volte e non trovo niente. Smetto di pensare, nuoto nel silenzio e la verità mi arriva... (Albert Einstein)

Questo è il Focusing, qualcosa di molto concreto e stimolante, è come un metal detector che ci aiuta a scoprire tesori nascosti dentro di noi. Il presupposto del Focusing è la sapienza del corpo, il corpo conosce la risposta e non mente! Apprendere il Focusing significa saper abbinare le giuste parole a questa conoscenza corporea che si presenta come una sensazione confusa, vaga, non spiegabile… come un sogno di cui si riesce a ricordare solo la sensazione ma non il contenuto.

A questo punto la conoscenza del corpo alimenta il processo creativo che grazie al Focusing avrà delle parole per potersi esprimere. E’ un processo di consapevolezza interna, che apre delle porte sconosciute dentro di noi, inizia con la fiducia verso le sensazioni sprigionate dal nostro corpo, seppur lievi e quasi impercettibili, saperle riconoscere... è già un buon inizio.

Vi propongo, come assaggio, un brevissimo esercizio di tre minuti nel quale a occhi chiusi pensate a qualcosa che vi sta particolarmente a cuore, di molto bello, cercando di percepire le sensazioni che il vostro corpo vi rimanda… a questo punto cercate di descriverle con una parola o una frase sintetica.

La creatività è qualcosa di spontaneo che sgorga in situazioni uniche e personali. Conoscere il Focusing può aiutare il processo creativo alimentandolo oppure intervenendo su “blocchi” temporanei: "in questo periodo non ho idee… , non riesco a scrivere… , ho perso l’entusiasmo per il mio lavoro... Avere un’idea, richiede di avere presente non solo i fatti già noti, la “lista della spesa” non basta, ma anche quelli che all’inizio non sono noti a parole ma solo al corpo, tramite una vaga sensazione.

Il Focusing si basa su tre punti cardine: il corpo, la sensazione significativa (felt sense) e un’attenzione “energicamente paziente”. Il nostro corpo è una interazione meravigliosamente complessa con tutto ciò che ci circonda, il che spiega perché esso sappia così tanto, semplicemente essendo. Il corpo ha un’impressione corporea di ogni situazione che viviamo e conosce molto più di noi rispetto la situazione. Per avere accesso a questo sapere occorre modificare il verso della nostra attenzione da esterno a interno e abbracciare l’approccio dell’assecondare anziché del fare.

Felt Sense, cioè la sensazione in noi che conosce l’essenza della nostra idea. Provo a darne qualche esempio concreto: le farfalle nello stomaco quando arriva il nostro turno per parlare in pubblico, il senso di espansione che proviamo di fronte a un bel panorama, il senso di disagio che proviamo quando siamo di fronte a un foglio bianco... Queste sono sensazioni significative, cioè sensazioni ancora non espresse che possono darci nuove prospettive, e di conseguenza aprirci a nuovi comportamenti. Il Felt Sense non è emozione e non è pensiero, è una sensazione fisica reale che sa molto di più di quello che immaginiamo e attende di essere esperita. E’ come un tappeto persiano di soluzioni, è l’impressione corporea olistica, implicita, di una situazione complessa.

L’attenzione “energicamente paziente” è il condimento che fa la differenza, è l’inversione di tendenza a cui il Focusing ci educa. E’ un’attenzione attenta e rispettosa che non ha nulla a che vedere con il “fare”, ma piuttosto è la capacità di osservare con calma il processo interno che si sta sviluppando, permettendogli di fare dei passi in avanti. In genere, quando non riusciamo ad avere un’idea o a prendere una decisione ci buttiamo a capofitto nella ricerca di soluzioni esterne, mentre l’attenzione “energicamente paziente” è un atteggiamento interno di calma attiva e presente che sostiene la sensazione che abbiamo precedentemente individuato. E' come sedersi vicino a un amico in difficoltà senza dire o fare nulla, ma essendoci, dando la nostra attenta presenza... che aiuta il processo a esperire.

Ecco, quindi, che qualcosa di molto naturale accade... una paura può trasformarsi in un’idea, ma l’importante è acquisire l’abitudine di volgere lo sguardo all’interno con un’attenzione “energicamente paziente”. Che la sensazione significativa si trasformi è un processo naturale come quello del seme che germoglia, che diventa pianta, fiore, frutto… l’importante è l’attesa energica. Questa energia è l’elemento propulsivo del processo di sviluppo della sensazione che, mano a mano, si esprime in nuove idee e comportamenti. E un po’ come entrare in una stanza buia, mettersi a sedere e mentre gli occhi si abituano all’oscurità, cogliere la presenza di qualcosa che prima sembrava non esserci. Si potrebbe anche entrare e uscire dalla stanza buia senza prestare attenzione ad alcunché: è il desiderio di conoscere che fa la differenza e che produce nuova conoscenza.

Il mondo interno non è mai statico, con la giusta attenzione si dispiega, si muove, si trasforma nel suo passo successivo… essere interessati e curiosi che è l’opposto dell’abitudine comune di ignorare la sensazione, è ciò che le permette di evolversi in una serie di passi di cambiamento, in cui ciascun passo porta intuizioni nuove e un nuovo sollievo fisico. Come ricordarsi qualcosa che sapevamo di conoscere, ma che non riuscivamo a esprimere!

Ho imparato che la comprensione organistica globale di una situazione è più degna di fiducia che non la mia ragione. (Carl Rogers)

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