Ti capita mai di trovarti preso da più attività? Beh, penso sia ormai cosa comune a molti e per quanto noi tutti - chi più chi meno - abbiamo sviluppato una buona capacità di multitasking, rimango ancora convinta che fare una cosa per volta sia più efficace in termini di risultato, tempo ed energie. È vero anche che esistono delle attività di poca importanza e che richiedono scarsa concentrazione; quindi ok, quelle possono essere anche svolte insieme, se possibile.

Quindi alla domanda se sia produttivo fare più cose insieme, rispondo così:

  1. dipende dalla TUA capacità di svolgere contemporaneamente più di un’attività;
  2. dipende da quanto è importante ciò che stai facendo.

Vediamo il primo punto: la tua capacità di svolgere azioni in “multitasking”. Eh sì, perché vero che si tratta di una “dote” che si può acquisire e allenare, ma è evidente che alcune persone siano già naturalmente portate e altre invece facciano più fatica. Ecco io, per le cose veramente importanti, faccio parte della seconda specie: sono tra quelli che se si devono veramente concentrare su qualcosa, non vogliono distrazioni. Vale oggi quando preparo i corsi o scrivo i miei articoli e valeva quando ero ragazza e andavo all’università. Ricordo che all’epoca ammiravo quelli che riuscivano a concentrarsi in biblioteca e prepararsi interi esami in compagnia di altre persone. Io dovevo invece seguire un mio calendario di studio in cui dedicavo tot tempo al giorno dentro la mia stanza, a ripetere (sempre ad alta voce) gli argomenti da esporre. Le volte che non ho seguito questo metodo, ho sì superato gli esami, ma i risultati erano peggiori rispetto a quelli dove avevo studiato nella mia beata tranquillità.

Quindi ecco, il concetto è questo: c’è chi riesce a dare il meglio anche con elementi di disturbo attorno e chi invece ha un’attenzione selettiva più marcata e ama concentrarsi su una cosa alla volta.

Passando invece all’importanza di ciò che stai facendo, beh anche questo è un elemento fondamentale. Se devi occuparti di un’attività “essenziale” (che può essere un lavoro, il tempo con tuo figlio, qualsiasi cosa che per te conti veramente), allora credo diventi necessario liberarsi del resto e focalizzarsi solo su quella. Esiste un metodo molto efficace che utilizzo spesso anche nella mia professione: lavoro a scaglioni di 40/50 minuti di seguito, al termine dei quali mi “riconnetto” al resto e faccio una pausa da quell’attività. Poi, dopo un intervallo di 10/15 minuti, ricomincio. Non è una tecnica che ho inventato io, ma ammetto con piacere che funziona alla grande. Ho notato che concludo quello che devo fare impiegando almeno la metà del tempo.

Sembra un’assurdità, ma il tempo che perdiamo anche solo con un messaggio o una telefonata che arriva sul cellulare è molto di più di quello che usiamo per rispondere. Ti spiego meglio con un esempio: ti stai concentrando su un documento che devi scrivere, sei tutto preso su quelle parole e… “beep” arriva un messaggino. Tu sposti la tua attenzione sul cellulare, lo prendi, ragioni su quello che c’è scritto, rispondi e poi lo riposi e ti rimetti al computer. Ok, il tempo di interruzione non è stato moltissimo, ma ora quanto tempo impieghi per tornare a quello stesso stato di concentrazione in cui ti trovavi prima del “beep”?

Bene, somma tutte queste “piccole” interruzioni dentro un’attività che richiede attenzione e vedrai che per svolgere quell’attività perderai un mucchio di tempo in più e te ne ritroverai con molto in meno da dedicare a te.

Concludendo, ritengo che il multitasking in questa società, e con i nostri ritmi giornalieri, sia una capacità che chiunque dovrebbe acquisire, perché purtroppo necessaria; ma se vuoi ottimizzare davvero i tempi e organizzare le tue giornate in modo da concludere gli impegni essenziali e ricavare spazio anche per il resto, ti dovrai dedicare spazi precisi dove quegli impegni siano svolti senza distrazioni o altro da fare contemporaneamente. Ti sentirai meno stressato e più soddisfatto delle tue giornate… anche e soprattutto di quelle più piene.