In un'epoca di trasformazioni così repentine, separazioni, divorzi, traslochi impongono nell’arco di una sola vita cambiamenti che solo settant’anni fa erano inimmaginabili. Occorrono nuovi strumenti per affrontare una realtà in continua evoluzione. Le cose accumulate negli anni che invadono il nostro spazio, anziché sostenerci nella vita di tutti i giorni, ci impediscono di vivere con facilità la nostra routine quotidiana. A livello psicologico, gli oggetti ammonticchiati ci ancorano a una realtà che ha smesso di esistere. Presi nel frenetico ritmo a cui siamo abituati, nemmeno facciamo caso al caos che impera nell’armadio o sulla scrivania.

Nel mondo anglosassone, il fenomeno degli “accumuli” di cose ormai sorpassate (clutter in inglese) è noto da tempo. Usiamo solo il 20% degli oggetti che conserviamo negli armadi e nei cassetto. Stessa sorte tocca al nostro computer: l’80% dei file archiviati non verrà mai più ripreso e consultato. Gli accumuli rubano tempo e denaro per tenere ordinata la casa, e creano confusione in tanti ambiti dell’esistenza.

Un'abitazione disordinata e straripante di cose superflue corrisponde a un confuso e inconcludente approccio esistenziale. Se in casa ci sono soltanto cose che usiamo e amiamo, la casa diventa un'impareggiabile fonte di sostegno e nutrimento psicofisico. Un regalo che non ci è mai piaciuto, collezioni lasciate lì a raccogliere la polvere, riviste ormai datate, gli oggetti più disparati che non sappiamo nemmeno più perché teniamo, sono accumuli di cose che invadono il nostro spazio non solo fisico, ma anche mentale ed emozionale.

Imparare la difficile arte del “gettar via con consapevolezza” ci consente di eliminare per sempre condizionamenti e zavorre: avere un metodo consente di mantenere la casa in ordine e un ufficio efficiente, senza eccesso di carta e mantenerlo tale nel tempo. È così importante seguire un programma! L’operazione di eliminazione del disordine in una casa o in un ufficio, fatta con la dovuta consapevolezza, può diventare un’esperienza di trasformazione interiore che ci aiuterà a raggiungere gli obiettivi desiderati più facilmente e più in fretta Se si ha un obiettivo da raggiungere (trovare una casa nuova, un nuovo lavoro, uscire da una relazione distruttiva) l’eliminazione delle cose che non si usano e non si amano più aiuta a focalizzarsi sui veri obiettivi e spiana la strada verso il raggiungimento dei risultati prefissati.

È chiaro che tutti noi abbiamo fatto dei repulisti fino a oggi: si prende il coraggio a quattro mani e si riempiono sacchi neri e scatoloni: ma poi, dopo tre/quattro mesi, ci si ritrova con lo stesso caos che c’era prima. A volte accade che qualcosa – che è stato eliminato fra mille dubbi e incertezze – dopo pochi giorni ci serve di nuovo e ci arrabbiamo con noi stessi per averlo eliminato. “Ah! Se non l’avessi buttato adesso mi avrebbe fatto comodo!”.

Quando capita una cosa del genere ci sentiamo sempre più insicuri, bloccati nel dilemma “lo tengo, o lo butto?”, e la prossima volta che decidiamo di fare un repulisti, lo faremo con qualche patema d’animo in più. Non in meno. Attenendoci a un metodo messo a punto negli anni possiamo eliminare il superfluo per sempre: se le cose che abbiamo eliminato ci servono di nuovo questo indica che il processo non ha sconfitto le nostre insicurezze che generano la tendenza ad accumulare. Seguire un percorso consente di arrivare più facilmente alla decisione più giusta per noi, che non ci farà rimpiangere quello che abbiamo deciso di lasciare andare evitando il consumismo inutile. Il percorso interiore che ci porta a comprendere quello che ci serve veramente, ci sosterrà nel cambiamento.

Eliminare il superfluo significa imparare a scegliere. Per andare avanti nella nostra vita è necessario saper operare le scelte giuste, prendendo decisioni: altrimenti si rischia di rimanere impantanati nello stagno dell’indecisione e delle situazioni che non ci appartengono. È un percorso e non un "evento" sporadico: per questo è necessario continuare nell’operazione di riordino ed eliminazione del superfluo, con costanza e determinazione.

“Barca ferma non governa”, afferma un vecchio detto marinaio e chi va per mare sa che è un’eventualità da evitare con molta cura per non mettersi nei guai ed evitare di andare a scogli quando si è vicino alla costa. Ecco perché è necessario andare avanti e affrontare con tranquillità e decisione le sfide che impongono i tempi. Fare spazio nel nostro ambiente è un sostegno quotidiano per non perdere il vento del cambiamento che soffia nelle vele e ci guida sulla rotta del cambiamento.

Per saperne di più potete consultare il volume: Spaceclearing: libera il tuo spazio, trasforma la tua vita, Ed. Mediterranee, 2012