Quel che c’è di più profondo nell’uomo è la pelle.

(Paul Valéry)

La pelle è l'organo più esteso del nostro corpo e le sue funzioni sono di protezione, assorbimento, escrezione e termoregolazione. Spesso macchie, rossori, pruriti, desquamazioni, acne diffuso solo su una particolare zona del corpo, sono il campanello d'allarme che ci permette di richiedere un consulto per capire l'origine del problema.

Un tempo si diceva “problemi di pelle, problemi di budelle” e quest'affermazione la espresse anche il mio docente di Anatomia e Patologia: ciò che si manifesta sul derma è l'espressione interna di un accumulo di tossine e quest'organo diventa la zona di scarico, anche delle emozioni.

In Naturopatia, infatti, seguendo la visione d'insieme psicosomatica, la pelle è il “rapporto con l'esterno” ma, prima di tutto il “noi con l'esterno”: spesso persone timide arrossiscono facilmente perché credono di non essere accettate dagli altri, oppure sudano improvvisamente, altre invece se non esprimono un dissenso o una rabbia si riempiono di macchie o iniziano a grattarsi.

I problemi di pelle non sono però sempre riconducibili a una sola causa e a un solo organo: come accennato possono essere espressione di un carico tossinico proveniente da una cattiva alimentazione, un abuso di farmaci o integratori non necessari o di scarsa qualità, da un'errata energia interna proveniente dagli altri organi.

Per capire come poter intervenire, si parte dall'osservazione per colore, forma, tipo di lesioni, eventuali desquamazioni e la presenza di dolore o prurito; successivamente il tipo di alimenti assunti, la funzionalità digestiva ed intestinale.

Ho scelto di parlare di bambini, anzi di neonati in quanto mi si sono presentati diversi casi in questi anni di pratica: il piccolo vive uno stretto legame con la mamma e con il micro ambiente fin dalle prime ore di vita interna ed esterna una volta nato.

Già durante il parto, attraverso il passaggio uterino, grazie alla pelle, il piccolo inizia a sviluppare quello che sarà il suo imprinting intestinale e non solo, che si completerà nei mesi successivi.

Durante l'allattamento si ciba anche di ciò di cui la mamma si nutre e se per qualsiasi motivo, anche per sensibilità a certi alimenti e non avendo ancora una barriera intestinale ben formata, potrà inizialmente soffrire di dermatite atopica o crosta lattea tipiche nel neonato.

Ho potuto notare anche problematiche simili durante lo svezzamento, in quanto alcuni bimbi presentavano arrossamenti diffusi e improvvisi perché venivano nutriti con dei cibi troppo complessi per il loro sistema digestivo, come cereali integrali, farine speciali o cibi confezionati o vegani non adatti a questa età.

In Naturopatia, nell'età neonatale e pediatrica non è molto indicato spaziare con fito estratti, integratori, prodotti erboristici per evitare reazioni importanti in un corpo non ancora formato.

È essenziale capire se si tratta di “intolleranza al latte materno” in quanto sensibili oppure perché c'è una reale reazione al cibo ingerito dalla mamma: in questo caso è consigliabile eliminare i cibi “reattivi” o sensibili per un periodo nell'alimentazione della mamma e integrare probiotici di ottima qualità e scelti ad personam caso per caso, seguendo i protocolli indicati negli studi scientifici.

Mamma e bambino seguiranno un'integrazione simile molto semplice: ricordo un caso dove il bimbo aveva sia crosta lattea che dermatite atopica peggiorata dalla crema al cortisone. Era carente di Lactobacilli e Bifidobtteri, aveva necessità di acqua naturale e reagiva quando la mamma si alimentava con panificati contenenti lieviti, semi oleosi (arachidi, mandorle, noci) e formaggi. Eliminati per trenta giorni i cibi “reattivi”, introdotti probiotici seguendo i protocolli terapeutici, il bimbo è rinato: la mamma ha oltremodo utilizzato una crema lenitiva addizionata di colostro da sciogliere per formare un impacco da spalmare sulle zone arrossate e pruriginose.

Questo utilizzo ha permesso una rapida cicatrizzazione e lenito il fastidioso prurito: il colostro è un liquido sieroso, molto ricco d'immunoglobuline e cellule immunitarie, secreto dalle ghiandole mammarie durante la gravidanza ed i primi giorni dopo il parto, composto principalmente da acqua, leucociti, proteine, grassi e carboidrati e utilizzato sia topicamente per la pelle sia per un effetto immunostimolante (porre molta attenzione ai prodotti in commercio di scarsa qualità per evitare reazioni indesiderate).

Per i bambini “più emotivi” che presentano la reazione al latte materno, possiamo aiutarli con la floriterapia, o di Bach o australiana a seconda delle emozioni che trattiene e trattamenti energetici di riflessologia plantare da insegnare anche alla mamma. I piccoli, una volta entrati in empatia con il terapeuta, hanno una capacità notevole di auto guarigione, reagiscono a interventi semplici grazie anche alla loro capacità di accogliere e trasformare.

Per la delicatezza della tematica mi preme ancor di più sottolineare l'importanza di affidarsi a professionisti del settore per poter dare un corretto imprinting terapeutico già dai primi mesi di vita.