Proseguo la mia intenzione di informare riguardo alle correlazioni tra organi ed emozioni. Chiediamoci sempre quando è iniziato un disturbo e cos'è successo prima che si verificasse.

La pelle è collegata ad intestini (elemento Fuoco o Metallo) o fegato (elemento Legno) in MTC: spesso problematiche di pelle richiamano un intervento nutrizionale a questi due organi e rappresentano “i nostri contatti con gli altri” nel senso che possiamo sentirci respinti provare rifiuto verso noi stessi con la tendenza a svalutarci. L'acne ne è un esempio.

La pelle del viso rappresenta la nostra personalità: morbida, rugosa, dolce ecc. ed è il rapporto con gli altri oltre che con noi stessi. Un rossore a volte o è rabbia trattenuta o vergogna ed il prurito è impazienza o esasperazione. I rossori li ritroviamo anche negli occhi come veri e propri scoppi d'ira: gli occhi vengono gestiti dall'organo fegato (elemento Legno in MTC) e rappresentano la capacità di vedere, o di non voler vedere: capita di avere un orzaiolo o un'infiammazione alle palpebre.

Batteri e rabbia in uscita! E quindi chiediamoci: cosa non voglio vedere? La mia rabbia o collera a chi o cosa è riferita? Cominciando a farci delle domande e a rivolgere verso noi stessi la telecamera riusciamo a darci anche delle risposte. Basta iniziare.

Proseguendo il nostro percorso all'interno del corpo troviamo l'apparato respiratorio gestito dall'elemento Metallo: rappresenta lo scambio tra esterno ed interno quindi necessità di aria, spazio, riprendere il gusto per la vita o si ha paura nel farlo. Un semplice raffreddore si traduce con la necessità di riposo, la mancanza di fiato è mancanza d'aria in certe situazioni, un mal di gola è la paura di esprimersi, proprio in quella zona risiede un centro energetico dedicato all'espressione. Cosa non vogliamo dire? O cosa vorremmo dire?

I bronchi rappresentano il nostro spazio vitale: quelle tossi stizzose che durano poco si traducono con un rigetto, un rifiuto e le influenze ci costringono a letto. Come mai? Se l'apparato respiratorio ha lo scopo di far entrare la vita, quello circolatorio la distribuisce: è gestito dall'elemento Fuoco, tutte emozioni pure dal cuore.

Aritmie, infarti, tachicardie, quando non hanno difetti strutturali parlano di emozioni trattenute, forti dolori, incapacità di essere felici. Vi è mai capitato di vivere un profondo dolore e che il cuore si attorcigliasse su se stesso? Di provare ansia e sentire un dolore retro sternale? Di avere dolore tra le scapole?

La pancia è il centro nevralgico degli scambi e delle connessioni con altri organi: i due intestini sono gestiti sia dall'elemento Fuoco sia dal Metallo. L'apparato digerente ha lo scopo di trasformare l'energia del cibo necessaria per mantenere in vita l'organismo. E non solo. Come digeriamo il cibo, digeriamo persone, avvenimenti, pensieri. La digestione inizia dalla bocca che rappresenta la nostra capacità di esprimerci, il labbro superiore è il nostro femminile e quello inferiore il nostro maschile, Yin e Yang, bianco o nero, emozioni e analogia; all'interno i denti rappresentano la capacità di addentare la vita, la capacità di gustare idee nuove e quando proviamo troppa tensione le gengive possono far male vuoi perché siamo indecisi, vuoi perché abbiamo paura dei risultati e procrastiniamo.

Uno degli organi più gettonati è lo stomaco gestito dall'elemento Terra e rappresenta la nostra capacità di accogliere idee nuove, persone diverse, decisioni diverse: i problemi legati a quest'organo, infatti, generalmente gastriti o dolori, parlano di collera o rabbia per la non-accettazione o perché non ci si sente riconosciuti.

Come accennato, il fegato esprime rabbia, collera, ira: ha la facoltà di gestire più di 500 funzioni differenti e rappresenta l'adattamento. Inquietudine e preoccupazioni smuovono il fegato come la ribellione, il rancore e le vie biliari. Il pancreas, deputato alla gestione degli zuccheri è l'organo legato alla nostra gioia di vivere, il nostro valore.

Ultimi ma non meno importanti dell'apparato digerente sono gli intestini che negli ultimi tempi sono diventati, per fortuna, oggetto di studi di cui parlerò nei prossimi articoli. Anche questi sono organi molto spesso presi di mira: anatomicamente sono divisi in due segmenti, intestino tenue e intestino crasso. Rappresentano la nostra capacità di assorbire e di lasciar andare. Va da sé che a livello emozionale la stitichezza è legata ad una forte tensione sia fisica che mentale oltre ad un influsso multifattoriale. Quando siamo tesi è uno degli organi che trattiene: si posticipano le decisioni o di dare ascolto ad un nostro bisogno o perché non vogliamo disturbare l'altra persona.

Quando siamo emozionati e impazienti può succedere il contrario: mai capitato di avere un appuntamento e di correre in bagno dall'emozione? E le fastidiosissime coliche sono dolori di progressiva intensità risultato di stress e tensioni.

Una visione interessante che mi ha coinvolto sono le parassitosi intestinali: oltre ad essere un'infestazione da vermi provengono dall'impressione che qualcuno se ne approfitti di noi. Siamo infestati da pensieri, invasi. Permettiamo che situazioni esterne colonizzino dentro di noi. Come fanno i vermi.

Concludendo questo viaggio, l'apparato genito-urinario rappresenta il nostro territorio più intimo ed è gestito dall'elemento Acqua.

Molto spesso ho a che fare con persone colpite da cistiti, candide, vaginiti, uretriti a ripetizione: ovviamente essendo spesso di origine batterica o fungina vengono trattate in ambito sanitario e abbinate ad un certo tipo di alimentazione e integrazione naturale. Ho notato comunque un ripetersi di dinamiche legate al non farsi rispettare, a non saper dire di no, di permettere agli altri di entrare nel nostro territorio. Può capitare al lavoro, con il partner, con i genitori, con gli amici: se siamo troppo accondiscendenti per paura di non essere accettati o considerati, questi organi in caso di ripetuta stimolazione potranno farsi sentire. E può essere un processo di accumulo di anni in anni o acuto. Dipende da persona a persona.

Le -iti in linea di massima racchiudono rabbia e collera repressa ovunque sia l'organo bersaglio colpito: la cura miracolosa non esiste. Pensare di risolvere tutto con una pastiglia è impossibile. È questione di responsabilità verso noi stessi prendere in considerazione più aspetti terapeutici, a scelta, secondo cultura e credo. Io credo nella multidisciplinarietà, una tendenza che per fortuna si sta affacciando anche nel nostro Paese. La scelta è nostra se continuare a fare come gli struzzi o a farsi due domande, scusate la franchezza!

In questi casi di somatizzazione, oltre a gestire a livello fisico nostri organi con un’alimentazione adatta a quel disturbo, rimedi e farmaci se necessario, trovo utile la Floriterapia e percorsi di crescita personale.