Dalla conchiglia si può capire il mollusco, dalla casa l'inquilino.

(Victor Hugo)

Chi non ha mai raccolto una conchiglia durante una passeggiata sulla spiaggia, da portare a casa come ricordo? Oggi questo gesto, considerato naturale fino a qualche anno fa, è diventato illegale: a stabilirlo è il Codice della navigazione (all’art. 1162) che punisce il prelievo di qualsiasi materiale o specie animale o vegetale marittima con una sanzione amministrativa. Ogni pezzetto che compone l’arenile, sabbia compresa, deve essere lasciato lì dove si trova. Il turismo di massa ha distrutto molti ecosistemi ed è giusto che la bellezza delle coste sia preservata, lasciando le ignare conchiglie dove sono.

Uno scambio di post e commenti – scaturito in seno al gruppo dei lettori dei miei libri su un social network - mi ha stimolato qualche riflessione sull’abitudine di raccogliere conchiglie. Una lettrice riportava di aver letto che le conchiglie esprimono negatività in quanto scheletri e pertanto connessi al fine vita. Questa persona, essendo successivamente venuta a conoscenza del divieto di raccoglierle, era intrisa di senso di colpa per le conchiglie che conservava a casa e pervasa da una sensazione di negatività relativamente al significato simbolico attribuito alla conchiglia che collegava (erroneamente) alla morte. Vorrei cogliere l’occasione per fare qualche precisazione e offrire qualche consiglio pratico.

Quando si è in possesso di qualcosa, è importante ragionare e comprendere di cosa si tratta e non solo. Fai chiarezza sulla motivazione che ti ha spinto ad appropriartene. Lasciare andare le cose con il decluttering, facendo spazio, deve essere un’azione consapevole e ponderata altrimenti rischierai di alimentare la frenesia di avere qualcosa che vorrai gettare quasi subito. Approfondisci il “cos’è” ed il “perché” l’oggetto è entrato nella tua vita. Questo ti farà crescere e trovare un equilibrio diverso nel momento in cui decidi di comprare (o raccogliere) qualcosa.

Tornando alle conchiglie, è bene sapere che fin dagli albori della civiltà umana, esse sono state impiegate per molti scopi: contenitori, strumenti musicali, valuta per lo scambio, decorazione etc. Dalla madreperla estratta dalle conchiglie si fabbricano monili, gioielli, intarsi, bottoni. In Indonesia, si usano bivalvi giganti come vasche da bagno per i bambini. Si possono trovare moltissimi altri impieghi che qui non ho lo spazio per elencare.

Quando penso alla conchiglia mi viene subito alla mente il celebre dipinto di Botticelli la Nascita di Venere. La dea è in piedi sopra la valva di una conchiglia, pura e perfetta come una perla. Una celebrazione di Venere come simbolo di femminilità, amore e bellezza. Splendida nella sua perfezione e dolcezza. Per non parlare del museo Guggenheim di New York, ricco di tesori d’arte, in un edificio dalla forma a conchiglia con il suo andamento a spirale.

Ma cos’è una conchiglia esattamente?

È un involucro, più o meno resistente e sviluppato, che protegge il corpo dei molluschi e brachiopodi, formato da diversi strati sovrapposti, il più interno dei quali è talvolta madreperlaceo.

Una casa per questi animali che, quando rimane vuota può essere riabitata da altri animaletti come, ad esempio, i simpatici paguri.

L’analogia con la casa è immediata così come è riconducibile al concetto di ventre materno, di femminilità di un luogo destinato alla riproduzione e alla protezione. Anche per gli Aztechi era l’archetipo femminino simbolo della fecondità, della creazione del mondo e di tutti i suoi abitanti, vegetali, animali ed umani. Partendo proprio dall’idea di fecondità, nel mondo Cristiano la conchiglia viene collegata alla nascita, anche in senso spirituale, nel senso di purificazione dello spirito. Fonti battesimali o acquasantiere, venivano ricavati da conchiglie, ne hanno preso la forma o si sono ispirati ad essa proprio per il loro significato simbolico.

Infine voglio ricordare il Nautilus dalla splendida e magica forma il cui nome viene dal greco antico: significa navigante e indica sia la nave sia il marinaio.

Il Nautilus è sopravvissuto, con qualche cambiamento, per oltre 450 milioni di anni ed è una delle poche conchiglie giunta a noi dall'era dei dinosauri: da qui l’appellativo di "fossile vivente". La conchiglia Nautilus cresce per tutta la vita, diventando così simbolo di espansione e rinnovamento.

Questa conchiglia segue la cosiddetta spirale aurea ovvero una curva asimmetrica che segue un andamento logaritmico. Questa si ottiene dalla costruzione di un quadrato sul lato più lungo di un altro rettangolo aureo in modo reiterato. Sembra che molte cose in natura seguano questo stesso andamento, così come la forma di alcune galassie. La natura, dunque, è in grado di costruire sé stessa in modo proporzionale e armonioso: un prezioso elemento a cui ispirarci. Come afferma Einstein:

Il misterioso è la cosa più bella che possiamo provare. È la fonte di tutta la vera arte e della scienza.

Da oggi quando farai una bella passeggiata sulla spiaggia anziché raccogliere una conchiglia – che poi non sai dove conservare a casa, rischiando anche una bella multa! – cambia il tuo pensiero e il tuo gesto.

Osserva la bellezza e i miracoli della natura, ascolta il rumore del mare che risuona nella conchiglia, fissa il momento nel tuo cuore e poi lascia il luogo come lo hai trovato, affinché possa ispirare chi verrà dopo di te.

Approfondire gli argomenti e riflettere sul perché dei tuoi gesti può salvare il Pianeta e donarti la tranquillità e la gioia di conoscere il mondo intorno a te e, attraverso di esso, il tuo cuore.