Resta seduto al tuo tavolo e ascolta… devi solo aspettare, stare tranquillo, immobile e in solitudine. Il mondo ti si offrirà spontaneamente per essere smascherato, non ne può fare a meno, si presenterà ai tuoi piedi.

(Franz Kafka)

Quando l’estate volge al termine ho la sensazione che sia passato un anno intero. So bene che le cose non stanno esattamente così. Dovremo attraversare ancora l’autunno e, nel mezzo dell’euforia delle feste natalizie, potremo finalmente dire addio al vecchio anno, salutandone uno nuovo in arrivo. Tuttavia quando le giornate cominciano ad accorciarsi e le condizioni del tempo a cambiare, ho sempre la vaga percezione che qualcosa stia terminando e appare quasi palpabile che una nuova fase sia ormai alle porte.

Fino a qualche decennio fa, la fine dell’estate era annunciata dai temporali e dall’aria che diventava più fresca. Oggi con i cambiamenti climatici/surriscaldamento terrestre non ci facciamo più caso, abituati come siamo ai cambi di clima fuori stagione. Inoltre, siamo talmente impegnati nelle frenetiche attività quotidiane che a malapena siamo consapevoli dell’ora in cui tramonta il sole oppure se la luna è in fase calante o crescente.

Nessuno presta più attenzione a queste cose: tuttavia quando ricordo che iniziare una dieta in luna crescente la renderà più faticosa che in luna calante, la luce dell’attenzione brilla nello sguardo del mio interlocutore: siamo legati ai cicli della natura molto più di quanto possiamo immaginare! Tuttavia ho l’impressione che questa informazione finirà dimenticata nel giro di poco tempo. Oggi ogni cosa deve avere uno scopo immediato, “usata” (spesso a sproposito!) e poi abbandonata nell’oblio.

Siamo sempre così impegnati a “fare qualcosa” che difficilmente ci concediamo il tempo per ascoltare, noi stessi e gli altri, il nostro corpo o quanto avviene intorno a noi. Ci piace avere un’opinione precisa su tutto, spesso presa a prestito dall’ultimo post dell’influencer più in voga al momento. Il tempo per la riflessione o per godere di qualche momento di solitudine sembra tempo sprecato. Eppure la chiave del cambiamento sta proprio in questo.

Dedicare qualche minuto al giorno a quello che potremmo definire “l’atto di essere”, contrapposto a quello di fare è una scelta molto potente.

Se pensi che quando ti sdrai sul divano o in poltrona davanti alla tv o leggi le pagine di un libro divertente, questo sia il tuo ‘smettere di fare”, in realtà non è così. La tua mente è ancora impegnata: piena delle immagini che vengono proiettate sullo schermo o delle parole del libro.

L'atto di essere (e basta!) significa essere concentrato mentalmente su nulla, su nessun problema, soluzione o scopo. È semplicemente essere presenti a ciò che ti circonda. Goderti il senso della vista, del suono, dell'olfatto e del tatto, senza un preciso proposito o un progetto.

Qualche settimana fa - in uno di questi momenti “privi di scopo” - un passerotto è entrato nella mia veranda da un piccolo spiraglio aperto. Gli ho chiesto: "Sai trovare la strada per uscire?" Senza spaventarsi per nulla ha saltellato sui miei ficus benjamin ed è volato via, a testimoniare che la strada verso la libertà è sempre a portata di mano.

Nei giorni successivi l’amico passerotto è tornato più volte in visita: entra agilmente da una piccola apertura, saltella sulle piante che, ondeggiando sotto il suo minuscolo peso, sembrano dargli il benvenuto.

Un regalo della Natura che mi fa sentire grata e felice. Questo uccellino mi dona una pausa. Una vera pausa dai miei pensieri, dalle mie incombenze, dalle mie attività.

Da quando non fai una vera pausa? Da quando non provi a rallentare i pensieri e osservare quello che hai intorno? 5 minuti sono sufficienti per iniziare, se non lo hai mai fatto fino a oggi.

Prova a ripetere questa esperienza fino a quando non diventerà un’abitudine. A quel punto potresti avere la percezione che non puoi più fare a meno della tua pausa speciale, di quel momento di magica solitudine e silenzio apparentemente insignificante e che tuttavia può cambiare tutto.

Il cambio di stagione in arrivo - che giunge dopo un periodo così impegnativo – potrebbe insegnarti che ritagliarti il tuo speciale momento di quiete e armonia è la chiave giusta per mantenere un po’ di equilibrio in questi tempi burrascosi.

Mai come oggi è necessario – come dice il pittore francese Paul Gaugin: “Chiudere gli occhi per vedere”.

E come svela la volpe al Piccolo Principe:

Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.

(Antoine de Saint Exupéry)