Un progetto per la conservazione e il restauro della parola che nasce con l’intento di ridare forza alla comunicazione e di riscoprire il piacere del dire e dell’ascoltare. Anche la parola è oggi da considerare una specie a rischio, un soggetto che chiede di essere protetto come espressione di cultura, forma di incontro, tramite di conoscenza ed emozione.

Salva una parola Salva un mondo

E’ questo il filo conduttore della Campagna, a sottolineare che le parole sono inesauribili depositi di memoria, monumenti che contengono i segni degli infiniti passaggi di uomini e saperi, universi paragonabili a grandi Musei dell’arte e della civiltà. Lasciar cadere le parole nell’oblio è come lasciar crollare un edificio di antica storia, come perdere una preziosa testimonianza di identità, staccarsi dalle proprie radici. Le parole possono essere ascoltate, lette, viste, persino toccate. Possono dividere e unire. Possono scatenare la paura e ridare la serenità. Tramite la parola si può esercitare il potere ma comprenderne la forza può aiutarci ad essere liberi. Al loro suono la mente e il corpo si muovono entro territori reali o improbabili e creano all'infinito affascinanti mondi di idee, sensazioni, immagini.

Le parole sono documenti, sanno suscitare visioni, possono narrare e far rivivere i miti, sono capaci di divertire e di commuovere, di educare alla conoscenza e al giuoco. Sono strumenti per meditare. Le parole sono creature nate dai pensieri, dai desideri, dai sogni. Trasmettono percezioni e idee, hanno un corpo che esprime emozioni, provoca suggestioni e rende più intensa la forza dei sentimenti. Sono macchine per esercitare la fantasia e far muovere l'immaginazione alla scoperta di nuovi mondi. La via che abbiamo scelto per salvare la vita delle parole è tutt’altro che accademica e non esclude alcun mezzo di comunicazione, nessuna forma espressiva, nessun canale di circolazione dei messaggi: parole in libro, parole in cartolina, parole da collezionare, parole da raccontare, parole da indossare, parole da guardare. Parole per il teatro, parole cinematografiche, parole per il video, parole massmediatiche portatrici di messaggi. Parole che si servono di ogni mezzo per giungere a farsi leggere, dire, ascoltare, scrivere, amare e quindi salvare.

La parola tocca tutte le arti e da tutte le arti è attraversata. La parola, plasmabile, attraversa tutti i sensi, sa essere materia prima per ogni creazione: è segno quando prende forma nella scrittura, è suono, è respiro, è gesto quando la voce le dà corpo, è visione nell’immagine che riesce a suscitare, è spectaculum ovvero luogo da cui vedere ed essere visti. Perché le parole possano vivere devono muoversi, toccarsi, allontanarsi e ritrovarsi. Devono andare sempre alla ricerca di altre parole.

La Campagna Internazionale in Difesa delle Parole utilizza le moderne forme della comunicazione, spesso considerate responsabili dell'impoverimento del linguaggio, al fine di rendere le parole attraenti, piacevoli a vedersi e ad udirsi, più consapevoli, godibili, ricche di rimandi e cariche di suggestioni. Tutte le forme d'espressione possono trovare nelle parole delle alleate preziose per ricostruire la lingua del cuore, per ritrovare l'armonia della mente, per creare "monumenti" della cultura.

Save The Words
Un marchio ideato da Giuliana Berengan, un’impresa culturale promossa dall’atelier Il Passaggio fabbrica di idee e diretta da Massimo Roncarà