Nel 1917, Newell Convers Wyeth, illustratore americano del 1882, si occupò delle illustrazioni del libro Robin Hood. La fama del ladro gentiluomo non era ancora tramontata, così come avrà ancora fortuna grazie a famosi film, quali “Robin Hood. La leggenda* di Irvin, oppure Robin Hood. Principe dei ladri con Kevin Costner.

La figura di Robin è stata scandagliata approfonditamente, dato che la leggenda del nobile ribelle risale a prima del Duecento, con protagonista Fulk Fitz Warine. Il primo riferimento a Robert Hood è medievale, intorno al 1213, quando l’uomo viene citato nei documenti come servitore dell’abate di Cirencester, omicida di un certo Ralph, nell’Inghilterra dell’Ovest. Si ha notizia poi di Robyn Hode al servizio del re Edoardo II, ma ben presto l’uomo fece ritorno nella foresta. Infatti, di un uomo abitatore delle foreste inglesi si ha notizia nelle ballate, tra le quali Le gesta di Robin Hood.

Robin viveva assieme a uomini vestiti di verde, i cosiddetti yeomen, nei quali si imbatte nel 1357 l’erede al trono inglese Edoardo Principe Nero trasportando prigionieri il re di Francia Giovanni II e suo figlio. Talvolta Hode viene definito un fuorilegge, ma non ve ne sono notizie certe. Più probabile che la leggenda, tramandata a voce, abbia riunito tre personaggi distinti in un unicum. Uno poteva essere un proscritto della foresta di Barnsdale; l’altro Robin Hood di Wakefield, soldato dell’esercito ribelle del conte Lancaster poi al servizio di Edoardo II e poi proprio Warine, un barone che si era ribellato a re Giovanni d’Inghilterra nel Duecento.

Il nome Robin Hood, del resto, era riservato a fuorilegge, banditi, bracconieri, come si legge nel registro giudiziario dello Yorkshire, nell’Inghilterra del Nord, così come in attesa di giudizio c’era un Robin Hood agli arresti perché autore di crimini nella foresta di Rockingham. La foresta era luogo di rifugiati, perché fitta a differenza di oggi, e inaccessibile a chi non la conoscesse bene. Con gli uomini di Robin andò a vivere anche Little John, al servizio dello sceriffo di Nottingham fino a quando, affamato, si cibò di molto cibo e birra liberandosi anche del maggiordomo che cercava di fermarlo. Giunto il cuoco, duellarono per almeno un’ora fino a quando Little John non lo convinse a unirsi a lui e alla banda di Robin: accordo stretto, svaligiarono la casa dello sceriffo, non potendo pertanto più rimanere nelle vicinanze. La mitica foresta di Sherwood li avrebbe protetti, benedetti dal frate che si unì a loro.

Le persone comuni si identificarono in Robin perché ribelle e unico che sembrasse in grado di opporsi alle angherie dei nobili e dei ricchi, rendendolo così un mito da emulare e amare, oppure cacciare e odiare per la sua fama e il suo valore. Secondo i più era un uomo, per altri un ragazzo che rubava ai ricchi per dare ai poveri, a chi cioè aveva la saggezza del lavoro materiale e non pensava solo all’arricchimento proprio. Questo a dispetto delle ballate che spesso lo descrivono crudele.