Nel 2010, Alex Pietrogiacomi ha fondato il blog: Il Bicchiere Di_verso per parlare di enogastronomia, fumo lento, eleganza maschile e cultura. L’intervista concessaci, vuole far luce sui suoi più recenti progetti, consentendoci un tuffo nel passato alla scoperta di svariati lati inediti del Vate Gabriele d’Annunzio, grazie a un testo ‘ritrovato e restaurato’ di Marcel Boulenger.

Il testo di Marcel Boulenger è stato per molto tempo considerato come la miglior biografia del d’Annunzio militare. Come ci si sente e quali sono le sfide nel riportare a nuova gloria un testo di tale levatura?

È stato un testo che mi ha offerto molti momenti di riflessione sia culturale, che storica e sociale oltre che letteraria. Uno scritto dimenticato che ci mostra da un punto di vista "altro" il mondo di Fiume, la sua vita e l'aria che si respirava in quel contesto che riusciva a riunire spirito guerriero, poesia, ricerca della bellezza, pensiero e azione. Ma soprattutto umanità, varia, diversa sotto ogni punto di vista riunita in una sorta di Costantinopoli. Escono fuori dei sentimenti di Amore e Coraggio ormai più che sopiti, morti e che oggi farebbero davvero bene agli uomini e alle donne di questo tempo. Oltre a questi anche delle belle sorprese, perché in queste pagine si legge un d'Annunzio davvero intimo e inedito anche per i suoi rapporti con gli Arditi e chi lo circondava, un d'Annunzio che - come dice Giordano Bruno Guerri nella prefazione - non è stato mai analizzato in questo modo. Quindi, che dire? Le aspettative sono state altissime e lo sono ancora, mi sento emozionato a ogni presentazione perché mi rendo conto che nonostante il lavoro sia ormai concluso da un po', a ogni appuntamento o lettura esce sempre qualcosa di nuovo e un'attitudine nuova che permette una costante riscoperta emotiva e non delle pagine lette.

L’approccio a d’Annunzio è sfaccettato e conturbante per qualsiasi lettore/scrittore che ne sappia comprendere la grandezza politico-letteraria. Quali sono state, per lei, le tappe di ‘avvicinamento’ verso una figura così importante della letteratura italiana e mondiale?

Ho seguito d'Annunzio sia per il percorso scolastico (sempre molto limitante rispetto alla sua figura) e sia per una ricerca di un ideale di Bellezza che racchiudesse in sé una visione completa dell'essere umano e del suo potenziale. Di d'Annunzio - e si legge anche nelle pagine - troppe volte si ha una visione o denigratoria o assolutamente deificata, perdendo di vista l'uomo, il poeta, il soldato e vestendolo delle proprie aspettative o preconcetti, riducendolo quindi a un manichino da vestire secondo il proprio gusto. Non credo di poter parlare di vere e proprie tappe, quanto di incontri... sì, ecco, restando sul filo narrativo di Boulenger, durante la mia vita professionale e umana ho "incontrato" d'Annunzio, come se fosse un amico, con pregi e difetti. E come un amico l'ho amato, preso in giro, sostenuto continuando così anche oggi.

Nell’introduzione si accenna al reperimento del materiale fotografico presso la Società Studi Fiumani di Roma. Può dirci qualcosa in più sulla scelta delle immagini pubblicate e anche sulle eventuali scoperte fatte, durante la ricerca?

Innanzitutto, se mi permette, direi che chi è appassionato di storia e di d'Annunzio, dovrebbe assolutamente visitare la Società, perché è un'esperienza davvero incredibile. Quando sono arrivato in loco sono rimasto fermo davanti a molti reperti con un sorriso ebete in faccia, perché si respira e si vive concretamente un frammento storico/culturale importantissimo.

Le immagini, tratte da alcuni degli innumerevoli faldoni, sono state scelte su una base prettamente estetica, direi decontestualizzata per certi versi (fatto sta che non ho voluto mettere delle didascalie per dare una logica di appartenenza alle foto in sé) e sono state prese sulla scia dell'onda emotiva e di quella del testo "fresco" nella testa: creare quindi una geografia visiva di volti, luoghi, sensazioni che potesse inserirsi nella lettura come se fosse testo e non distaccando il lettore tra lettura e osservazione. Spero di essermi spiegato bene. Si potranno vedere scene di giubilo, volti di Arditi, Fiume e molto altro, restando dentro la storia che si legge, senza compiere balzi fuori e dentro le parole dello scrittore francese.

So che ‘Chez d’Annunzio’ potrebbe essere solo un punto di inizio per il lavoro di ricerca che intende intraprendere sulle opere di Boulenger. Posso chiederle se sta già lavorando ad altri testi?

Chez d'Annunzio è già di per sé un secondo passo sul lavoro di scoperta di Boulenger, perché viene dopo Apologia del duello, che ho curato l'anno scorso e che mi ha permesso di conoscerlo. La sua produzione è vasta e sì, si sta sta già ragionando (come da programmi definiti durante i prodromi di lavorazione di Apologia del duello, che vogliono sicuramente un trittico dedicato alla conoscenza qui da noi dello scrittore) al terzo libro... ma probabilmente non ci fermeremo qui.

Agganciandomi alla domanda precedente, le chiedo se può già anticiparci qualcosa sui suoi futuri progetti editoriali, aldilà della sua attività di giornalista.

A spanne posso dirle che sto lavorando a un libro sul Fumo Lento per Armillaria Edizioni, a un testo sull'eleganza e il nuovo concetto di piacere/lusso (basato su tempo, spazio e silenzio) per Odoya e che sto cominciando un lavoro molto importante di ricerca e pubblicazione su un argomento legato al mondo femminile in una specifica area ideologica. Un progetto a cui tengo moltissimo sia per la sua natura divulgativa che per il tema davvero delicato, importante e attuale, un'idea nata nel 2012 e che oggi è ormai avviata.