Nello scenografico Palazzo Rasponi delle Teste di Ravenna, si sfoglia, la XXII edizione di Libri mai mai visti: “Libri mai mai visti è una festa dei sensi dove l’imprevisto è di casa: oscilla tra pensieri profondi e favole leggerissime; tecnologie ardue e piccoli meravigliosi capolavori d’artigianato antico: dal ricamo alla falegnameria, dalla ceramica al collage e, infine, sfocia nel grande mare delle arti visive: illustrazioni, fotografie, incisioni di superba maestria, patchwork che racchiudono aneliti e messaggi da mondi distanti ma non più “lontani”, assimilati in tutto e per tutto nelle gioie e nella speranza. Ecco, Libri mai mai visti è diventato uno specchio del mondo, della terra dove nasce sino a quella dove idealmente cresce”.

Prima di addentrarci tra gli scaffali di questa meravigliosa libreria, facciamoci accompagnare da Walter Pretolani, un ideatore della rassegna, che ce ne spiega la nascita e lo spirito, perché i “Libri mai mai visti” sono germogliati da un’altra pazza idea, la “VACA”, ovvero “Vari Cervelli Associati”.

La VACA – spiega Walter - è nata da un corso eccezionale di allievi dell’istituto Albe Steiner a Ravenna nei primi anni Novanta, cioè in un tempo e in un luogo ben precisi. Vari Cervelli Associati, un manipolo di “guastatori”, sempre alla ricerca del diversamente nuovo, senza però perdere l'ancoraggio con la propria storia e la propria identità. Il nume tutelare dell'associazione è infatti il canonico portuense Tomaso Garzoni, nato nel 1549 a Bagnacavallo e autore di stravaganti opere, dove la dottrina e l'erudizione si avvitano a un gusto intrigantemente manieristico per l'insolito, il curioso, il difforme. Fu proprio in occasione del quadricentenario della morte del religioso, nel 1989, che, dopo aver progettato una riedizione della sua opera più celebre, La Piazza universale di tutte le professioni del mondo, mi venne l'idea di creare questa accolita di spiriti vaganti della cultura. Dietro questa idea c'era la breve ma intensa esperienza del Centro di Formazione Professionale Albe Steiner di Ravenna, dove ero coordinatore dell'area grafica e dove s'intrecciavano esperienze e ricerche sul mosaico, la ceramica, la meccatronica, la grafica e la fotografia. Così, la VACA, nella sua attività, ha mantenuto questo vasto orizzonte culturale impegnandosi, tra l'altro, nell'editoria, nel cinema, nella grafica. Nell'editoria, oltre alla pubblicazione di alcune delle opere più significative di Tomaso Garzoni, l'associazione ha realizzato una collana di maestri nazionali e internazionali della grafica, curata da Umberto Giovannini, con monografie di Barbieri, Maestri, Malmerendi, Czaschka. Nel cinema, spicca la trilogia romagnola Tizca, Tanabes, Berbablù, con attori del valore e della fama di Elena Bucci e Ivano Marescotti e mi piacerebbe riprendere questa bellissima esperienza con un quarto film di ambientazione romagnola.

E poi il concorso Libri mai mai visti

Inventato nel 1995 sempre dall’associazione culturale Vaca, Vari Cervelli Associati, poi presentato per la prima volta alla Fira di set dulur, a Russi (RA) in quell’anno, è un” gioco” che s’innesta sul desiderio di creare con le proprie mani un libro-oggetto: con un testo già noto oppure inventato o anche solo attraverso immagini e “particolarità” del manufatto, che lo rende libro magari anche senza parole. Dal 1995 hanno partecipato migliaia di concorrenti da tutto il mondo. Per giocare basta che tu prenda quello che hai sotto mano, lo guardi con l'altro occhio – quello del poeta o dell'avventuroso; del bimbo o dell'artista; dell'artigiano che non sei mai stato; del tempo che non hai mai dedicato all'arte tua o dell'arte che hai evitato – e ecco che ne può uscire un libro mai visto memorabile: da una gabbietta un grido di libertà, da una giacca un favoloso poema, da una scatola un lupo che chiede aiuto. Intanto una sognante signora in una camicia da notte visualizza la trepida attesa e un pensoso impiegato, con una vecchia sedia stupisce il mondo. Sì, i Libri mai mai visti stupiscono il mondo, com’è successo con le esposizioni alla N.Y. University o a Parigi al Salon du livre e nel Galles, qui chiamati per due anni consecutivi. Sono “pezzi unici”, che non vogliono essere “libri d'arte” riproducibili e commerciabili, ma avere valore in sé e il concorso e la premiazione dei più originali è un modo per riunire tutti i “creativi” che si riconoscono in questa “crociata” per non far perdere le tracce del libro, uno dei “monumenti” della nostra storia e della nostra cultura. Libri mai mai visti è una festa dei sensi dove l’imprevisto è di casa: oscilla tra pensieri profondi e favole leggerissime; tecnologie ardue e piccoli, meravigliosi capolavori. La scommessa è vinta per la partecipazione di grafici, artisti, e chiunque voglia cimentarsi nella creazione del suo libro-oggetto. Forte è l’interesse dei media e la mostra viene richiesta in prestigiose sedi, dall’Italia a New York e Parigi. Per noi che organizziamo il concorso, la cosa più importante è che, in tanti anni di Libri mai mai visti, lo spirito ludico è rimasto immutato ed è questo che continua ad affascinare.

E quali sono gli strumenti per questo gioco?

Forbici, colla, carta, matite, pastelli e colori e, per molti, anche legni, ferri vecchi, ruote, computer, elettronica in genere e tutto il repertorio della soffitta compresi vasi, stoffe, fiori finti, giochi di ricamo: così si sono viste meraviglie create addirittura con comodini, cuscini, indumenti intimi e altro ancora. Cose di casa che d’incanto, si trasformano in opere che fan strage di premi.

Tutto qui?

Quasi. Non dimentichiamo che, di solito, i giochi che più divertono sono anche i più semplici. Ora non neghiamo che ci siano concorrenti che si spingono molto ma molto più in là: alcuni hanno impiegato mesi o anni per mostrare infine il loro capolavoro. Altri hanno mobilitato squadre d’aiuto e c’è chi ha fatto della propria perizia professionale il punto di forza. È così che mondi creativi di disarmante semplicità si sono rivelati: casalinghe, impiegati, studenti sfidano professionisti dell’editoria, dell’illustrazione, della grafica, della ceramica, della fotografia, dell’ingegneria informatica o dalle arti più antiche sino alle più esclusive, e i risultati sono imprevedibili e spesso sorprendenti. Tutti questi libri sognati e realizzati apparivano d’incanto ogni anno e, non di rado, si rivedono con somma gloria su riviste e quotidiani, in TV o in grandi mostre. Il palcoscenico di quest’originale disfida è stato, per ventuno anni, la Chiesina in Albis di Russi: è lì che migliaia di persone sono arrivate da tutta Italia e dall'estero per vedere, leggere, toccare, divertirsi e stupirsi.

Cos’è Libri mai mai visti, che vedremo a Palazzo Rasponi delle Teste, a Ravenna, dal 14 dicembre 2019 al 19 gennaio 2020?

La ventiduesima edizione di Libri mai mai visti è stata rimandata al 2019, poiché la collaborazione con il Comune di Russi è cessata per mancanza di fondi. Ora rinasce a Palazzo Rasponi delle Teste, a Ravenna con il decisivo e meritorio intervento dell'Istituzione Biblioteca Classense e dell'Assessorato alla Cultura, arricchita da un'altra inedita mostra La Biblioteca immaginaria di Rabelais, che espone i libri oggetto dei vincitori di precedenti edizioni di Libri mai mai visti. Per iniziare questo nuovo ciclo di Libri mai mai visti abbiamo chiesto ai vincitori delle edizioni precedenti, agli straordinari creativi che abbiamo conosciuto in questi anni, di presentare al pubblico una nuova opera: così continua questa festa degli occhi, del tatto e, a volte, anche dell'udito.

A tutti coloro che verranno a vedere i capolavori auguriamo di divertirsi, stupirsi e restare ammaliati da queste meraviglie dell'intelletto. Come sempre è accaduto. Stupori “mai mai visti” che toccano l’anima e suscitano emozioni solleticanti perché permettono un contatto con opere di autori coinvolti corpo e mente in questa manifestazione creativa che li cimenta con passione e forse anche con la rivelazione impensata di parti di sé che non sapevano di possedere.