Sono tante le parole che ci girano intorno ogni giorno, che mescolano le carte. Speranza, forse, è una di quelle che salvano, come libri, donne, ambiente. Fra le novità editoriali di questo interminabile lockdown troviamo molti testi, scritti sia da donne sia da uomini, che ci insegnano a guardare la vita in modo diverso. Che cosa è accaduto mentre tutto il mondo era alle prese con la pandemia, che ancora oggi, sfida i nostri nervi?

Kamala Harris, Ursula Von der Leyen, Rula Jebreal sono solo alcune delle donne, protagoniste di questo indefinito lasso di tempo. Gli Stati Uniti svoltano proprio con una donna tenace, la vice di Biden, figlia di immigrati, e il Paese torna a sperare e, soprattutto a sfidare i pregiudizi, mai estinti, a quanto pare, nemmeno in quella culla di democrazia e libertà. L’Europa scopre un volto più umano, più solidale e anche qui a guidare il cambiamento è una donna, Ursula, a dispetto di tutti i populisti, maschilisti e sovranisti di passaggio, che pensano che distruggere sia sempre meglio che costruire. È passato circa un anno da quando Rula Jebreal dal palco di Sanremo ha raccontato la storia di sua madre, parlando di violenza sulle donne. Consulente del G7 sui temi di parità di genere, giornalista ed esperta di politica estera, Rula nel suo libro Il cambiamento che meritiamo ci racconta come le donne stanno tracciando la strada verso il futuro.

Odio gli uomini è un saggio provocatorio con il quale Pauline Harmange lancia un grido di battaglia per le donne; e se fosse questo il modo per uscire da un sessismo secolare? E se odiare fosse la reazione per raggiungere la libertà? Asha Lemmie nel suo romanzo Cinquanta modi per dire pioggia, invece, ci fa conoscere il Giappone, un Paese lontano, che nonostante tutto si dimena fra modernità, antiche tradizioni e libertà. Ancora una donna mette al centro il tema ambientale; Giulia Torelli si rivolge alle altre donne e le spinge a tirare fuori dall’armadio la propria personalità (e in vestiti che dicono davvero chi siamo). La nuova te inizia dall’armadio è un invito a uomini e donne a guardarsi allo specchio per scoprirsi, per abbandonare il superfluo a favore di un mondo più green. Dello stesso parere è Orsola de Castro, la cofondatrice di Fashion Revolution, che nel suo I vestiti che ami vivono a lungo ci dice che non abbiamo più spazio per altri abiti, quelli che abbiamo possono trovare un’altra vita, essere riparati, riconvertiti, riadattati e che abbiamo il potere e il dovere di ridurre lo spreco, di contribuire a diminuire l’inquinamento. Dietro a un capo d’abbigliamento vi è un vile sfruttamento di risorse, di lavoro femminile e minorile, che non è più possibile accettare. Naomi Oreskes insegna Storia della scienza e scienza della Terra a Harvard, è nota per la sua battaglia contro i negazionisti climatici, ha scritto sul New York Times, sul Washington Post e oggi, propone un saggio che analizza ciò che dicono i dottori, cosa affermano i climatologi, per concludere che non esiste un metodo scientifico infallibile, ma solo un processo sociale attraverso cui la scienza può fare la differenza con la sua azione. Imparare dagli errori è questo il percorso che propone Oreskes nel suo meraviglioso saggio.

La violenza di cui, ancora oggi, sono vittime le donne, ci parla di una società malata, di un modo di pensare ancora pieno di pregiudizi che bisogna assolutamente combattere. Al centro del nostro futuro ci sono le donne, la leva del cambiamento è e deve essere l’ambiente. La speranza è donna, i libri ci insegnano a pensare, alcuni ci regalano una nuova consapevolezza. Molti importanti libri sono scritti anche da uomini, e forse, è proprio attraverso di loro che può svilupparsi un reale cambiamento, partendo dalla loro educazione principalmente, e dopo aver odiato gli uomini e dopo averli temuti, bisognerà iniziare a capire che uomo e donna sono uguali ma diversi. Ambiente e donne, libri e consapevolezza, queste sono le chiavi per mettersi in viaggio e per rendere la nostra vita degna di essere vissuta, scegliendo le parole giuste. Insieme.