Da anni, da diversi anni, come si suol dire “in tempi non sospetti”, da molte parti si sono alzate voci che denunciavano le scelleratezze compiute nelle scuole italiane a danno dei nostri studenti e, di conseguenza, delle generazioni future che dovranno mandare avanti questo Paese.

Fermiamoci un attimo, faccio un inciso: è vero che noi dobbiamo fare in modo di lasciare ai nostri figli questo posto in condizioni quantomeno simili a come l’abbiamo trovato, se non migliori, qualunque cosa questo voglia dire, ma è anche vero che loro, le generazioni che verranno, devono essere pronte a sostituirci e questa non è una condizione che loro rivestono in quanto giovani. Questa è una consapevolezza che devono acquisire durante il loro periodo formativo.

Detto questo, riprendiamo il nostro discorso: di quali scelleratezze parlo? Diciamo che c’è solo l’imbarazzo della scelta: l’inadeguatezza e la scarsa preparazione del personale insegnante, normative e leggi che sotto la bandiera dell’autonomia hanno, di fatto, consegnato le scuole alle aziende italiane, il totale disinteresse a migliorare ed affinare le metodologie d’insegnamento, l’apprendimento minimo, la fede assoluta verso tutto quello che ha a che fare con il largamente frainteso binomio scienza-tecnologia e tante altre derive che stanno portando i nostri giovani ad essere non protagonisti del loro tempo, ma semplici comparse mal pagate e per niente indispensabili.

La scuola, insieme all’informazione, alla povertà culturale in cui oggi siamo immersi, al bombardamento mediatico senza tregua, uniti al terrore per la malattia che è stato inculcato giorno dopo giorno, bollettino dopo bollettino, hanno portato i ragazzi ad aggrapparsi con fede assoluta alla “verità scientifica”, non volendo nemmeno prendere in considerazioni altre possibilità, non volendosi confrontare con notizie contrastanti, perché non più abituati a far lavorare il loro cervello, ma trovando più conveniente e rassicurante abbracciare convinzioni altrui, piuttosto che fare lo sforzo di elaborarne di proprie. Pertanto, quello che dice la scienza è valido; le soluzioni, i rimedi proposti dalla tecnologia sono gli unici possibili ed efficaci, quindi “datemi questa siringa che il vaccino me lo sparo da solo!”.

E invece no. Al contrario, la razionalità ha fallito!

Quello che sta avvenendo davanti ai nostri occhi in questi mesi è la dimostrazione lampante che il sistema scientifico-razionale con cui hanno educato, da oltre trent’anni, i nostri figli ha fallito miseramente.

Come possono, infatti, persone raziocinanti e devote assolute al potere della ragione non rendersi conto delle assurdità dei provvedimenti anti Covid? Non mi interessa qui fare una lista delle normative assurde introdotte da ormai tre governi diversi, ma è sicuramente esilarante vedere alcuni video che girano in rete realizzati da attori che molto meglio di me hanno saputo rendere il paradosso contenuto in tali sciocchezze. Per sfizio, solo per citarne alcune: per strada senza mascherina, al bancone del bar senza mascherina, ma dall’ingresso del bar al bancone bisogna indossare la mascherina, metri più pericolosi da percorrere di un campo minato!

Se si va a messa si può stare senza mascherina, ma solo se si sta seduti sulla panca e solo in caso di funzione religiosa. Negli altri casi ti becchi il Covid.

Nei negozietti si può entrare solo pochi avventori per volta e con la mascherina, mentre nei supermercati possiamo andarci liberamente con amici e familiari e la mascherina ce la possiamo sempre scordare. In effetti, per inciso, è strano come durante tutto questo periodo di “sonno intellettuale” solo i grandi magazzini, la grande distribuzione abbia continuato a lavorare imperterrita!

Com’è possibile che una persona dotata di intelligenza razionale non prenda in considerazione le varie opinioni provenienti dalla comunità scientifica internazionale, corredate da decine e decine di articoli pubblicati su riviste internazionali, da studi e da documentazione prodotta da scienziati di tutto il mondo? Razionalmente, logicamente, non è plausibile. Pertanto questi giovani d’allevamento non hanno scambiato la loro persona, la loro individualità, il loro stesso essere con la “razionalità estrema” da cyborg; no hanno semplicemente abdicato, hanno devoluto uno dei loro organi (in questo caso il cervello) a favore di qualcun altro che lo gestisca per conto loro.

Quindi, i signori che possono ciò che vogliono, con il nostro supporto, hanno impiegato anni, decenni per rovinare la scuola, per inculcare negli studenti (ripeto, futuri cittadini del mondo), il seme della razionalità, facendo in modo che dessero in “comodato d’uso” il loro cervello per metterlo a disposizione della classe dirigente, il sistema, dicevo, in realtà ha fallito, perché, questi ragazzi, ma anche le persone di ormai trenta o quarant’anni, nonostante siano cresciuti nei laboratori della razionalità assoluta non sono per nulla razionali, non sanno fare nemmeno due più due! Se non fosse tragico ci sarebbe da sganasciarsi dalle risate.

Pensavano di crescere generazioni di automi raziocinanti e invece si ritrovano tra le mani dei cervelli totalmente bolliti. Sono curioso di vedere come faranno a gestirli.

Mi sbaglierò, ma i “cervelli fritti” possono diventare ancora più pericolosi dei “leoni da tastiera”.