Il Pinocchio di Collodi è un miracolo letterario dalla profondità esoterica quasi intollerabile.

Scriveva lo storico delle religioni ed esoterista Elémire Zolla. Ma come, una fiaba per bambini? Eppure, le letture esoteriche e anche cristiane della favola del burattino (che in realtà sarebbe tecnicamente una marionetta) si sprecano. Anche a causa di una, invero presunta, affiliazione alla massoneria di Carlo Collodi.

Vi sono almeno due elementi apertamente iniziatici, uno di stampo più chiaramente esoterico e l’altro di stampo cristiano, che subito saltano agli occhi: la trasformazione di Pinocchio in asino e il soggiorno nel ventre del terribile pesce-cane.

Il primo richiama alla memoria uno dei capolavori della letteratura latina, Le Metamorfosi o l’Asino d’oro del mago africano Lucio Apuleio. In questo romanzo il protagonista, Lucio, viene trasformato in asino dopo aver assistito di nascosto a riti proibiti o di magia in Tessaglia. Dopo diverse peripezie che possono ricordare quelle di Pinocchio, Lucio riacquisterà forma umana grazie all’intercessione di Iside, la dea della quale Apuleio era fervente devoto. Nel secondo caso è invece evidente il richiamo al libro biblico di Giona e al soggiorno di tre giorni del profeta nel ventre della balena. Il richiamo è talmente forte che Walt Disney, nella sua riduzione animata del capolavoro di Collodi, trasformerà il terribile Pesce-cane proprio in una balena.

Gli esegeti si sono sbizzarriti a cercare altri riferimenti esoterici: il nome “Pinocchio” farebbe riferimento alla ghiandola pineale e all’occhio che porta alla visione (in realtà Pinocchio è un toscanismo per “pinolo”), “Lucignolo” non sarebbe che una storpiatura di “Lucifero” ovvero il tentatore. “Geppetto” è un diminutivo di Giuseppe, e come Giuseppe è un falegname: da qui una lettura cristologica. Se prevalgono le letture più squisitamente esoteriche per via del forte richiamo all’opera di Apuleio, nondimeno il cardinale Giacomo Biffi interpretò Pinocchio in chiave cattolica: Geppetto è Dio che crea l’uomo e gli infonde la vita, Pinocchio è l’uomo insidiato da mille tentazioni, la Fata Turchina rappresenta la Grazia e, infine, Pinocchio diventa bambino abbandonando il corpo da burattino: di fatto “muore” per accedere alla vita eterna.

Le letture esoteriche, come detto, sono dovute anche ad una presunta affiliazione massonica del suo autore: affiliazione probabile, ma non provata. Probabile in quanto Collodi era mazziniano e partecipò alla prima e alla seconda guerra d’Indipendenza e si sa che tutti i principali esponenti del Risorgimento erano massoni. Tuttavia, il suo nome non compare tra gli affiliati negli elenchi del tempo e la storia di Collodi in massoneria si fonda su un’interpretazione errata di un saluto in calce ad una sua lettera. Detto questo, al di là degli elementi sovraelencati, Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino sono un viaggio iniziatico dalle tenebre alla luce. Come, se vogliamo, un viaggio iniziatico è anche la Divina Commedia del grande concittadino di Collodi. Certamente la simbologia è ricchissima, ma bisogna anche considerare il fatto che Collodi era uomo colto. Di sicuro conosceva sia Apuleio che la Bibbia, e quindi capace di assemblare diversi riferimenti.

Pinocchio è opera ricchissima, quasi quanto la Commedia dantesca. Diversi generi si mescolano: la fiaba per bambini, il romanzo picaresco sullo stile del Lazarillo de Tormes, e la satira: come non vedere nelle monete seppellite nel Campo dei Miracoli una presa in giro delle Borse e nel giudice del paese di Acchiappacitrulli una satira della magistratura?

Detto questo i richiami esoterico-mistici hanno una finezza notevole: Pinocchio ritrova “la diritta via” dopo la permanenza nella pancia del terribile pesce-cane: nella Bibbia Giona resiste agli ordini di Dio sino a quando non viene inghiottito dalla balena. E infine la Fata Turchina.

I sostenitori della lettura esoterica vedono nella Fata una trasposizione fiabesca dell’Iside di Apuleio. I lettori cristiani non possono non scorgervi la Vergine Maria. E forse quest’ultima interpretazione ci pare la più convincente: i capelli sono azzurri, il colore del manto della Madonna. La Fata “muore” ma è come se non fosse morta, esattamente come Maria, che passa dalla “Dormizione” all’Assunzione.

Sta di fatto che tutto questo rende la grandezza di Pinocchio: apparentemente una fiaba per bambini, con infiniti livelli di lettura che sfociano nel mistico.

Uno scrittore russo. Aleksej Tolstoj, nipote del più celebre autore di Guerra e Pace “riscrisse” la favola collodiana in Le avventure di Burattino. Ma Tolstoj dei vari livelli di lettura colse solo, da buon marxista-leninista, la satira sociale. La grandezza del Collodi “iniziatico” lui, materialista e “realista socialista”, non poteva comprenderla.