“Siamo in crisi. Sì, siamo dentro la crisi. Tutte le volte che sento parlare di crisi mi vengono in mente le bellissime parole con cui Winston Churchill rispose ai generali che all'inizio del secondo conflitto mondiale erano andati a proporgli di fare tagli alla cultura per finanziare lo sforzo bellico. Churchill li guardò, con quel suo sorriso, e disse «e allora per che cosa combattiamo»? Vorrei allora che la nostra consapevolezza fosse questa”.

Con queste parole, il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, è intervenuto in occasione della discussione finale del decreto “Cultura e Turismo”, il 28 luglio 2014, ponendo al centro del suo discorso, l'importanza del settore della cultura e del turismo come veicolo trainante della nostra crescita. In tempo di crisi, la cultura si rivela sicuramente un asset strategico su cui investire per la crescita economica e sociale del Paese, favorendo, attraverso l'internazionalizzazione, l'innovazione e la ricerca, lo sviluppo dell'arte in tutte le sue forme.

Il futuro dell'Italia dipende in gran parte dalla valorizzazione dei suoi beni culturali e dall'inventiva imprenditoriale che l'ha sempre caratterizzata. In occasione dell'incontro organizzato il 23 ottobre 2014 dalla Federazione nazionale dei Cavalieri del Lavoro sul tema L'Italia: la cultura e l'immagine del nostro Paese nel mondo, Franceschini si è soffermato sul potenziale dell'Italia, meta privilegiata dai turisti stranieri, Paese che può offrire arte e cultura, insieme a un'elevata qualità della vita. Sollecitando gli imprenditori a investire in cultura, il Ministro ha affermato: "La cultura e il turismo devono diventare la vocazione del Paese, occorre investire fortemente su questi settori a cui si può agganciare la crescita e l'occupazione". L'investimento finanziario però non deve riguardare solo i privati ma anche il settore pubblico: con il cosiddetto “Art bonus”, il governo ha infatti riunificato cultura e turismo in un solo ministero, favorendo sgravi fiscali per chi investe in cultura, tramite donazioni; ma cosa si intende in dettaglio, con il termine “Art bonus”?

Il Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83, contenente le nuove misure in materia di tutela del patrimonio culturale, sviluppo della cultura e rilancio del turismo, e convertito in legge e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 175 del 30 luglio 2014, nomina con il cosiddetto “Art bonus”, le misure per favorire il mecenatismo culturale, attraverso un credito di imposta al 65% per gli anni 2014 e 2015 e al 50% per il 2016. In maniera più specifica, si tratta di una detrazione fiscale dall'Irpef, cioè dall'imposta sui redditi personali, del 65% in 3 anni per i privati che investono in cultura, ossia in tutela del patrimonio artistico italiano o in aiuti di teatri, fondazioni culturali, istituzioni liriche. L'obiettivo del Governo è quindi quello di promuovere la Cultura e il Turismo sul modello Ecobonus, cioè l'insieme degli incentivi fiscali, attualmente in vigore per i lavori edili, che aumentano l'efficienza energetica delle abitazioni. A differenza dell'Ecobonus, che prevede una suddivisione della detrazione dalle tasse in 10 rate, l'Art bonus fissa la ripartizione della detrazione in 3 tranche annuali; fissando un tetto per la somma massima detraibile: il 15% del reddito imponibile per i contribuenti privati e il 5 per mille dei ricavi annui per le imprese. I beneficiari dei finanziamenti, cioè gli enti e gli istituti di cultura o le amministrazioni pubbliche, dovranno comunicare su internet, nel proprio sito, l'ammontare delle somme ricevute e pubblicare online un resoconto su come hanno speso i soldi.

Tra le altre novità del Decreto Legge “Cultura e Turismo”, vi è anche l'attivazione di tirocini formativi e di orientamento, per 150 giovani fino a 29 anni di età, che saranno utilizzati per la realizzazione di progetti specifici, finalizzati a sostenere attività di tutela, fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale. Sul sito del Mibact è aperta la procedura per la compilazione delle domande Mille giovani per la cultura. I tirocinanti dovranno essere particolarmente qualificati e per attrarre i giovani più meritevoli, il Ministero ha deciso di parametrare l'indennità per la partecipazione al tirocinio all'importo delle borse di dottorato nelle università italiane, cioè 1.000 euro lordi.

I progetti, riguardano siti di beni culturali di interesse strategico, da Pompei alle zone terremotate di Abruzzo ed Emilia Romagna, dagli Archivi di Stato alle Biblioteche Nazionali di Firenze e Roma. I 150 tirocini sono rivolti a laureati, con una votazione non inferiore a 105 su 110, specializzati nei seguenti settori: Archeologia; Architettura; Archivistica e biblioteconomia; Beni culturali; Economia e gestione dei beni culturali; Geologia; Ingegneria ambientale; Ingegneria civile; Ingegneria informatica; Scienza e tecnologia per i beni culturali; Scienze forestali e ambientali; Scienza della comunicazione; Storia dell'arte; Tecnologia per la conservazione e il restauro dei beni culturali. Cosa state aspettando? Basta un click! In bocca al lupo a tutti!