Da circa un ventennio in Italia abbondano fenomeni di crisi finanziarie; sociali; politiche; meritocratiche e chi più ne ha più ne metta, perciò è lecito chiedersi: perché tutte queste crisi si sono generate? Perché tutte queste crisi continueranno a generarsi? Beh, la risposta è più semplice di quanto non si creda: perché in Italia non c’è un governo stabile; perché in Italia non c’è un sistema politico stabile...

Tu: Che cosa intendi per governo stabile?
Io: Intendo un ''governo'' che non cada per la notte del terzo giorno dopo le elezioni!
Tu: In altre parole un governo che riesca a terminare il proprio mandato?
Io: Già!
Tu: Pensi che l’Italia assomigli a un gatto che si morda la coda?
Io: Sì!
Tu: E perché?
Io: Tutto inizia dal sistema elettorale!

… il sistema elettorale consente di calcolare il numero dei voti necessari per ottenere un singolo seggio in parlamento, perciò, definisce quali sono le caratteristiche che si deve possedere per ottenerlo. Per calcolarlo: si divide il numero dei voti degli elettori alle elezioni per il numero dei seggi presenti in parlamento...

Tu: Fammi un esempio!
Io: Ok, diamo dei numeri: immagina un’ipotetica elezione!
Tu: Fatto!
Io: Quanti seggi avrà il nostro parlamento?
Tu: Diciamo 1000!
Io: E quanti voti avremo alle nostre elezioni?
Tu: Non saprei, tu che ne dici?
Io: Meglio mantenersi su cifre basse per non complicarci l’esempio!
Tu: Facciamo 5000?
Io: Benissimo. Perciò sarà: 5000 diviso 1000!
Tu: Vale a dire 5 voti per un seggio!

... A questo punto saranno conteggiati i voti ottenuti alle elezioni da ogni singolo partito...

Io: Quanti partiti parteciperanno alle nostre elezioni?
Tu: Non saprei, facciamo 3?
Io: Sì, meglio continuare a mantenersi ancora su cifre basse!
Tu: Il partito di Destra, di Centro, di Sinistra!
Io: Al partito di Destra, quanti voti andranno?
Tu: Facciamo 2000!
Io: A quello di Centro?
Tu: Facciamo 1000!
Io: Perciò al partito di Sinistra resteranno 2000 voti!

… A questo punto sarà semplice decretare il numero dei seggi spettanti ai tre partiti: 400 seggi per la Destra; 200 seggi per il Centro; 400 seggi per la Sinistra. Uno dei principi sostanziali di uno stato di diritto è la scomposizione dei poteri di uno Stato in singoli poteri, e l’assegnazione dei singoli poteri a organi diversi l’uno dall’altro. I poteri individuati nella moderna democrazia sono tre: quello legislativo; quello esecutivo; quello giurisdizionale...

Tu: Cos’è il potere legislativo?
Io: È il potere di esprimere pareri sui disegni di legge!
Tu: Cioè le leggi, che potranno divenire leggi?
Io: Esattamente!
Tu: E chi le propone?
Io: Principalmente chi detiene il potere esecutivo!
Tu: Ossia?
Io: Il capo del governo e i ministri del governo!
Tu: E se alla fine i parlamentari approvano il disegno di legge, che succede?
Io: La legge entra in vigore ed è fatta rispettare da chi detiene il potere giurisdizionale!
Tu: Cioè da chi?
Io: Cioè dai giudici e dalle forze dell’ordine!

... Al che tu, certamente mi ricorderei...

Tu: Ma la mia domanda iniziale era un’altra!
Io: Per quale motivo le crisi ci sommergono?
Tu: Sì!
Io: Perché si fa confusione nel distinguere le libertà!
Tu: Non capisco?
Io: La libertà che separa, il diritto di un partito minore, dal dovere di un partito maggiore!
Tu: Sempre peggio!
Io: Voglio dire che (per me) esistono troppi piccoli partiti in Italia, che hanno troppa voce in capitolo!
Tu: Perciò consigli un’alleanza, una coalizione?
Io: Neanche per sogno!
Tu: E allora cosa?
Io: Un sistema elettorale capace di selezionare i grandi, dai piccoli partiti!

… Come si può attuarlo? Cosa si può fare per realizzarlo? Qual è il modo per non perdersi tra le burocrazie elettorali?

Io: Consentire al partito che sta al governo di avere un adeguato margine di maggioranza!
Tu: Un adeguato margine di maggioranza?
Io: Già, per evitare accordi stiracchiati sottobanco!
Tu: Non ti seguo!

Come abbiamo detto, il governo propone un disegno di legge (potere esecutivo), la legge viene votata in parlamento (potere legislativo) e da qui possono accadere due cose: la maggioranza dei parlamentari non approva il disegno di legge; la maggioranza dei parlamentari approva il disegno di legge. Nell’ultimo caso, la legge entra in vigore è sarà fatta rispettare dai giudici, nell’altro caso (probabilmente) cadrà nei corridoi del dimenticato...

Tu: Perciò?
Io: Perciò stavolta sono io a chiederti: perché il Governo è stato messo lì?
Tu: Per proporre!
Io: E il parlamento invece?
Tu: Per valutare!
Io: E se il Governo e la maggioranza del Parlamento appartengono a partiti diversi, come possono riuscirci?
Tu: Uhm!
Io: E come mettere il motore di una Ferrari dentro una cinquecento, sperando che riesca a terminare la corsa!

... Quello che accade in Italia è un normale meccanismo di autoregolazione, nella quale vige il principio della divisione dei poteri. In altre parole questo meccanismo è la prerogativa di uno stato di diritto, perciò, il problema non è quando accade l’eccezione, ma...

Io: ...quando l’eccezione accade troppo spesso!
Tu: Già, tu cosa proporresti?
Io: Io creerei un luogo dove le ''eccezioni'' siano per l’appunto solo ''eccezioni''!
Tu: Ma come?
Io: Con regole che permettano di ricordare e non dimenticare!
Tu: In altre parole?
Io: Permettere al governo e al parlamento di fare il loro lavoro!
Tu: Cioè?
Io: Lasciando fuori dal al governo e al parlamento i partiti minori!
Tu: Tu che sistema elettorale proporresti?
Io: Un sistema dove si passa dal proporzionale al maggioritario!
Tu: Spiegami nel dettaglio!
Io: Ok, il sistema ha una lista uninominale!
Tu: Vale a dire?
Io: Con un solo candidato per ciascun collegio?
Tu: E che è un collegio?
Io: Una circoscrizione!
Tu: E che è una circoscrizione?
Io: Una regione!
Tu: Ah, adesso è chiaro!
Io: Perciò l’Italia ha 20 collegi!
Tu: Ok, poi?
Io: Non esistono coalizioni!
Tu: Cioè, non si vota un partito per farne vincere un altro?
Io: Esatto!
Tu: Beh, su questa cosa è difficile darti torto!
Io: Alla fine si scelgono solo tre partiti!
Tu: Tre partiti?
Io: Sì, quelli che avranno ottenuto più voti di tutti!
Tu: E poi?
Io: Poi si sommano i voti ottenuti da questi tre partiti e...

...si dividono per il numero dei seggi presenti in parlamento dove, perciò, si avranno i voti necessari per l’assegnazione di ogni singolo seggio...

Tu: Forse è meglio che mi fai un altro esempio!
Io: Ok. Quanti partiti si presenteranno, questa volta, alle nostre elezioni?
Tu: Facciamo 10?
Io: Bene. Quali saranno i 3 partiti più votati di tutti?
Tu: Facciamo come l’altra volta: il partito di Destra, di Sinistra, di Centro!
Io: Ok, il partito di Destra quanti voti prende?
Tu: Boh, tu che ne dici?
Io: Manteniamoci su cifre basse!
Tu: Ok, allora, facciamo 2000!
Io: Ottimo. E gli altri due, invece?
Tu: Facciamo 1000 per il partito di Sinistra e 3000 per quello di centro!

… A questo punto sommiamo i voti dei tre partiti vincitori...

Io: 2000 + 1000 + 3000 = 6000!
Tu: E poi?
Io: Poi si dividono i 6000 voti per i seggi in parlamento!
Tu: Che sono 1000 parlamentari!
Io: Vale a dire 6000 ÷ 1000!
Tu: Il che ci dà 6!
Io: Perfetto. Significa che per ottenere un seggio occorreranno 6 voti dei 3 partiti!
Tu: Vincitori?
Io: Maggiori!

... adesso sarà semplice affermare che: al partito di Destra spetteranno 333 seggi; al partito di Centro spetteranno 500 seggi; al partito di Sinistra spetteranno 167 seggi...

Io: Chiaro, no?
Tu: E gli altri 7 partiti?
Io: È l’evoluzione, non tutti possono vincere!
Tu: Chiaro, ma non è anticostituzionale?
Io: Sopravvive il più grande!
Tu: Non va al di là della Costituzione!
Io: La Costituzione prevede la libertà e la tutela delle minoranze politiche!
Tu: Infatti!
Io: E mica si impedisce ai partiti minori di organizzarsi e partecipare alle elezioni!
Tu: Però, non avrebbero voce in parlamento!
Io: E quindi?
Tu: E allora una percentuale di italiani non è rappresentata!
Io: Si rappresenta solo quella preponderante!
Tu: Ma è antidemocratico!
Io: All’articolo 1, comma 2 della Costituzione:

… La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti previsti dalla Costituzione...

Tu: Ma l’unione non fa la forza?
Io: No, l’unione della maggioranza fa la forza!
Tu: Boh!
Io: La Democrazia può generarsi (e mantenersi) solo in un paese forte!
Tu: Punto di vista interessante!