I sovranisti di tutto il mondo condividono alcune vocazioni e le perseguono con ottusa determinazione. Sono: riportare le donne alle loro origini naturali di "fattrici", intensificare la produzione di armi e siccome l'uomo è l'animale più intelligente che c'è, distruggere il nostro pianeta, ovvero, la casa di tutte le creature esistenti sulla terra. La loro mente, rispetto agli altri animali, è la meno creativa. Il loro sguardo non ha né presente né futuro. Procede "a passo dell'oca" con la testa rivolta all'indietro.

"Wilma, dammi la clava!" penso riassuma bene la situazione contemporanea. Nonostante gli stupri, compresi quelli di guerra, i femminicidi, le violenze di ogni tipo che comprendono frustate, lapidazioni, fuoco che distrugge il nostro corpo - corpo che non conoscono, ma fonte inesauribile di tutti i mali- e nonostante quest'aria opaca che tende cancellare desideri, autonomie, sogni, passioni, intelligenze, noi donne siamo qui, creiamo spazi e apriamo nuove vie senza dimenticare le donne che ci hanno precedute.

Per questi uomini noi donne siamo inaffidabili. Ed è un buon segno. Sicuramente, per i potenti del mondo, anche Greta Thunberg è inaffidabile; in questo momento soprattutto lei. "Cosa vuole quest'adolescente? Perché invece di andare a scuola, al venerdì, si mette a scioperare? Perché non si trova un ragazzino e fa tutte quelle cose che si fanno alla sua età invece di fare tutto questo terrorismo?... È impossibile che sia partita così da sola, chissà chi c'è dietro. ...Alle sue spalle ci sarà una società segreta che vuol distruggere il pianeta. ...La madre poi, tanto per cambiare, è proprio inaffidabile, il padre un po' meno..."

Dietro di lei invece del lupo mannaro ci sono centinaia di scienziati, tra i quali il Premio Nobel, Paul Crutzen che dall'inizio del secolo scorso ci hanno avvisato, e ci stanno avvisando, che in molte situazioni stiamo raggiungendo delle vere e proprie soglie, oltrepassate le quali, gli effetti a cascata che ne derivano saranno devastanti per l'umanità. Ricordano, soprattutto ora, che esiste un grave rischio prodotto da noi stessi. Siamo nell'Era dell'Antropocene, caratterizzato dal nostro ruolo esercitato sui sistemi naturali, paragonabili alle grandi forze geologiche che hanno modificato la Terra durante l'arco di tutta la sua esistenza. La comunità scientifica sottolinea che per il cambiamento climatico, per il ciclo dell'azoto, e per la perdita della biodiversità le ricerche dimostrano che abbiamo già sorpassato il confine che non avremmo dovuto oltrepassare. Questo dicono gli scienziati e questo dice Greta.

È il modo, che fa di lei una geniale disubbidiente, un'adolescente inaffidabile e molto pericolosa. Il 28 agosto 2018 è davanti al parlamento svedese con un cartello. C'è scritto " Sciopero scolastico per il clima". Nel primo giorno ci si mette a rischio. Il momento critico, quello che trasforma una pazza solitaria in una leader è il passaggio da una a due. Sette mesi dopo, un milione e mezzo di persone da lei ispirate scendono in piazza in duemila città di 125 paesi in sette continenti. Le tappe di questo "effetto farfalla" ormai ci appartengono. Conosciamo tutte le sue diramazioni, ma a me ora interessa indagare il primo giorno.

In quella mattina del 28 agosto 2018 è accaduto il paradosso, l'inaudito. Greta dà il via allo sfondamento di un pensiero assoluto, sempre uguale; chiuso su se stesso. Greta apre una crepa, scardina tutto quello che sembrava ostruito. Esce da qualche cosa saldamente radicata e crea l'avvento. Prima di lei vedo solo Cristo, ma lui era il figlio di Dio, dello Spirito Santo e della vergine Maria, invece Greta è la figlia di una donna inaffidabile e di un uomo, un po' meno inaffidabile, ma pur sempre un mortale. Anche qui una differenza che indagherò un'altra volta. La sua è la rivoluzione più potente, in atto, ora. È colei che vede, oltre la ripetizione meccanica del gioco del potere, lo spazio del senso. Rivela "gli scopi iscritti nella temporalità di una generazione che non si fa carico della generazioni a venire". Mette in luce la tensione paranoide di un'umanità che è sulla soglia dell'irreversibile.

In questo "evento" di portata globale è aiutata dalla sindrome di Asperger. Ecco, a proposito, le sue parole: "Per quelli che, come me, rientrano nello spettro autistico, le cose sono sempre bianche o nere. Non siamo bravi a mentire e non ci interessa molto partecipare al gioco sociale che sembra appassionare tanto il resto di voi". E ancora, le parole che nel 4 dicembre 2018 hanno impressionato la platea della Cop24 delle Nazioni Unite e hanno strabiliato il mondo: "Nell'anno 2078 festeggerò il mio settantacinquesimo compleanno: se avrò dei figli probabilmente trascorreranno quel giorno con me, e forse mi chiederanno di voi, forse mi chiederanno perché non avete fatto niente quando c'era ancora tempo per agire. Dite di amare i vostri figli più di ogni altra cosa, eppure gli state rubando il futuro proprio davanti ai loro occhi. Non siete abbastanza maturi da dir loro le cose come stanno". Mi fermo qui perché "al clima e alla biosfera non importa niente della politica e delle nostre parole vuote, neanche per un secondo. A loro importa solo cosa facciamo nella pratica. Questo è un grido d'aiuto".