L'organizzazione ambientalista stila la lista delle aree boschive quasi scomparse. Dal Sud-est Asiatico all'Africa, dal Borneo al Brasile, ecco i "polmoni" che potremmo non vedere più a breve. Dalle Filippine alla Nuova Caledonia, dalla California al Madagascar le foreste del nostro pianeta sono ancora troppo maltrattate e rischiano di perdere completamente i loro habitat naturali. All'inizio di questo "Anno delle Foreste", voluto dall'ONU, l'organizzazione Conservation International ha stilato la classifica delle 10 maggiori foreste per le quali è più necessario che per altre intervenire al più presto per non vedere la loro scomparsa totale.

In queste oasi verdi è armai andato perduto circa il 90% del loro habitat originale e molte delle migliaia di piante endemiche sono a rischio totale di estinzione, se non già da considerarsi estinte. "Le foreste stanno scomparendo ad un tasso altissimo in seguito ai problemi noti a tutti, la ricerca di nuovi spazi per l'agricoltura e l'allevamento, l'esplorazione mineraria o nuovi spazi per lo sviluppo urbano, contro i quali si fa ancora troppo poco", ha detto Olivier Langrand, responsabile della Conservation International.

Le 10 foreste più a rischio

1- Indo-Burma (Estremo Oriente). Si tratta di foreste di estrema importanza per la sopravvivenza della gente locale ed è un'area ricchissima di uccelli, tartarughe e pesci, tra i quali vi sono le specie più grandi al mondo. Nell'area la coltivazione di riso ha preso grandi spazi di verde e i fiumi all'interno della foresta sono stati fortemente alterati dalle dighe costruite per produrre elettricità. Oggi rimane solo il 5% della foresta originale.
2- Nuova Caledonia. Si tratta di un gruppo di isole poste nell'Oceano Pacifico a circa 1200 km dall'Australia. Le miniere di Nichel stanno mettendo in pericolo una foresta che vede almeno 5 specie di alberi endemici. Sono numerose le specie di uccelli a rischio tra cui quella del Kogu, un uccello caratterizzato di una tipica cresta. Oggi solo il 5% della foresta primaria è ancora conservata come in origine.
3- Sundaland (Sudest dell'Asia orientale). Composta da circa 17.000 isole (tra cui Borneo e Sumatra), l'area ha visto soccombere le sue spettacolari foreste sotto una crescita improvvisa, e con pochi paragoni, dell'industria del legno. A ciò ha fatto seguito anche un commercio spesso illegale di tigri, tartarughe e scimmie per produrre medicine alternative in altri Paesi. Così la popolazione degli oranghi, tipici di queste isole, è in forte declino e così è la situazione di due importanti specie di rinoceronti. Molta legna che qui viene prodotta raggiunge i mercati dei Paesi occidentali, Europa compresa
4- Filippine. Le sue foreste originarie sono state quasi completamente distrutte, tant'è che un tempo considerate quasi uniche per la ricchezza di vita, oggi di quel mondo non ne rimane che circa il 7%. E' il legno della foresta a far gola, ma recentemente essa viene anche ripulita per dare spazio a nuove aree agricole e per costruire insediamenti umani sempre più in crescita.
5- Foreste Atlantiche. Dal Brasile al Paraguay, dall'Argentina all'Uruguay la foresta atlantica del sud America vede oltre 20.000 specie note, delle quali oltre il 40% sono endemiche. Ma ora delle originali foreste non rimane che il 10%. Tutto iniziò con le piantagioni per la canna da zucchero a cui seguirono quelle del caffè, poi fu la volta della richiesta del legno, di nuovi spazi per altri prodotti agricoli e non ultimo la richiesta di terre per l'allevamento e l'esplorazione mineraria, sta di fatto che le foreste amazzoniche sono state tra le più maltrattate al mondo. Anche se negli ultimi anni la loro distruzione è rallentata, esse rimangono comunque gravemente in pericolo.
6 - Mountagne della Cina Sud-occidentale, rimane intatto solo l'8% della foresta originaria
7 - California Floristic Province, Usa e Messico, compresa l'area delle sequoie giganti, in California, resta il 10%;
8 - Coastal Forests of Eastern Africa, l'area che annovera anche Zanzibar, 10%
9 - Madagascar e isole dell'Oceano Indiano, solo il 10% per le foreste che sono tra l'altro l'habitat dei lemuri.
10 - Area montana dell'Est Africa, solo l' 11%.