Prove di normalità in tutto il territorio. I contagi diminuiscono, anche se c'è ancora tanta strada da fare per imparare a “convivere” col virus.

1° Giugno – Lunedì

Ritorno quasi totale alla normalità: traffico da tutte le parti, spazzatura traboccante, gabbiani che banchettano. Enormi e aggressivi, si contendono gli avanzi di ogni cosa fino all'ultima beccata. Stamattina, uscendo dalla fisioterapia, per un momento mi sono sentita protagonista del film Gli Uccelli di Hitchcock, che sicuramente i più giovani tra di voi non conoscono, dal momento che è dell’“Età della Pietra”, ovvero del 1963: in una spiaggia americana appaiono, senza ragione, stormi di uccelli che cominciano ad attaccare selvaggiamente la popolazione.

Il fatto è che tre enormi gabbiani che si stavano contendendo qualcosa stavano volando quasi rasoterra. Una coppia che era davanti a me si è dovuta abbassare e, mentre io pensavo “poveri loro”, una signora mi grida “Attenta! Stia giù!”. Lo faccio e uno di questi tre volatili mi passa sfiorando la testa tipo aereo tedesco della Seconda guerra mondiale. Sono riuscita appena a dargli una borsettata che è gli ha fatto cambiare rotta. Tutto bene quel che finisce bene. Ovviamente, appena sono tornata a casa, la prima cosa che ho fatto è stata lavarmi i capelli.

Un altro segno del “rinascimento” di Roma è la riapertura dopo due mesi e mezzo del Colosseo, monumento simbolo per eccellenza di questa città e di ciò che rappresenta nella storia dell'umanità. Anche i Musei Vaticani hanno riaperto le loro porte. Un'immagine familiare per chi passava da quelle parti, in qualsiasi giorno dell'anno, era vedere lunghe code di turisti di qualsiasi nazionalità che aspettavano di entrare: sarà difficile rivedere il suddetto quadro, perché da adesso si entra esclusivamente dopo aver comprato il biglietto online e non ci sarà sovrapprezzo per la prenotazione. La novità è la denominata “Sala di Costantino”, che torna a risplendere con i colori originali che celebrano il trionfo del cristianesimo. È l'ultima delle sale dedicate a Raffaello, anche se non ne porta il nome perché dopo la morte del pittore sono stati i suoi discepoli che ne hanno concluso l'opera.

2 Giugno – Martedì

74 anni fa, e con il voto maggioritario delle donne, un referendum sanciva il cambio del sistema politico in Italia da monarchia a repubblica. Dal momento che è un giorno di festa nazionale, nonostante il Coronavirus ed i limiti che persistono ancora riguardo lo sconfinamento, gli italiani ne hanno approfittato per fare passeggiate e soprattutto per riavvicinarsi alla cultura in situ, che era necessariamente rimasta relegata “a tempi migliori”.

Oggi si sarebbe dovuta concludere la mostra Raffaello: 1520 – 1483 alle Scuderie del Quirinale, ma il Coronavirus ha obbligato a cambiare i piani, facendo chiudere tutto a poco meno di una settimana dall’inaugurazione. Oggi le porte si sono di nuovo aperte, e fino al 31 agosto si potranno apprezzare le centinaia di opere provenienti da tutto il mondo: quadri, disegni, arazzi, progetti di architettura legati all'opera di Raffaello, come sculture rinascimentali, manufatti antichi, codici, documenti, che celebrano questo grande artista morto a Roma il 6 aprile 1520.

E sempre parlando di arte, un'altra eccellente notizia: oggi ha spalancato le sue porte il palazzo Venier dei Leoni a Venezia, uno dei musei più importanti di arte europea e americana del ventesimo secolo in Italia. Qui si trova la stupenda collezione Peggy Guggenheim, nella stessa casa dove lei visse: uno dei palazzi maestosi che si affacciano sul Canal Grande.

3 Giugno – Mercoledì

L'Italia entra a pieno titolo nella fase 3, con passo fermo ma con cautela al tempo stesso: da oggi si potrà percorrere, più o meno tranquillamente, tutto il territorio nazionale. Sì, ci sono alcune regioni come la Sardegna che chiederanno autocertificazioni di buona salute, mentre per andare a fare vacanze in Sicilia bisognerà scaricare un’App con informazioni su dove andare in caso di malessere.

Sto vedendo una serie di Netflix, Hollywood ambientata a metà degli anni '40 (dove c’è anche Jim Parsons, il dottor Sheldon Cooper di The Big Bang Theory, che qui fa l’esatto opposto del personaggio a cui la gente era abituata): nonostante siano passati quasi 80 anni, alcuni dei problemi razziali affrontati dai protagonisti sembrano le stesse dichiarazioni che stiamo ascoltando in questi giorni dal presidente Donald Trump, mentre le immagini terribili che arrivano dagli Stati Uniti dimostrano ancora una volta che il problema del razzismo, in questo momento intensificato a causa della pandemia, si annida nei meandri della società, ed emerge con forza ogni tanto.

La vera domanda è: quando, e soprattutto come, finirà questa vera rivolta, che va oltre la semplice manifestazione di protesta? E soprattutto: influirà o meno nelle elezioni presidenziali del prossimo 4 novembre?

4 Giugno – Giovedì

È l'unica volta dal lontano 1975, ovvero da quando sono arrivata in questa città, che vedo una Fontana di Trevi senza turisti. Non venivo al centro di Roma da tre mesi, e la prima cosa che mi colpisce è l'assenza di turisti, soprattutto in questa zona.

Due volanti della polizia, con i rispettivi agenti, sono parcheggiate nelle vicinanze. Secondo me, la presenza di quattro poliziotti, in questo momento, è un po' eccessiva per non dire del tutto inutile. Probabilmente gli ordini non sono stati aggiornati e lì stanno i poveretti ad annoiarsi. Inoltre, molti negozi della zona tanto di souvenir quanto di fast food, sono chiusi.

Arrivo alla sede dell’Associazione della Stampa Estera, dove dopo molte discussioni abbiamo deciso di tenere l'assemblea biennale (che si doveva svolgere a febbraio): prima di entrare, obbligatoriamente indossando guanti e mascherina, bisogna disinfettare le scarpe strusciando la suola su un tappetino speciale; all'entrata bisogna disinfettarsi le mani, guantate, e poi, attraverso una paratia di plexiglas, il portiere prende la temperatura. Se si ha meno di 37,5 °C si può salire alla sala conferenze dove si svolge la riunione, alternando un posto occupato a uno vuoto per mantenere la distanza sociale.

Tornando a casa dall’assemblea, non vedo tante persone per strada, e non tutti hanno la mascherina. Quasi nessuno usa i guanti, obbligatori come vi ho già detto, in luoghi chiusi come uffici, banche, negozi, così come le mascherine. Passo davanti ad un multisala, uno dei pochi che rimangono a Roma, nella centrale piazza Barberini. È chiuso ma non per molto dal momento che, se le condizioni sanitarie lo permetteranno, ovvero con un virus che decresce poco a poco, potremmo tornare al cinema a metà giugno.

5 Giugno – Venerdì

Parlando di cinema, ci ho riflettuto molto perché, se torneremo a vedere i film nelle sale con le dovute precauzioni, è interessante sapere che cosa succederà all'industria del cinema, che Federico Fellini chiamava “la meravigliosa fabbrica dei sogni”. Un articolo pubblicato sul Venerdì di Repubblica mi dà motivo per commentare la situazione di uno dei prodotti che, assieme alla pizza, alla pasta e al parmigiano, hanno maggiormente contribuito a diffondere la cultura italiana nel mondo: l'industria cinematografica.

La cosa curiosa è che, nonostante non ci sia mai stato un divieto imposto dal governo per fermare le riprese durante il periodo di emergenza, le case di produzione le hanno contemporaneamente interrotte e adesso, timidamente, alcune hanno ricominciato già da questa settimana. La domanda è: che tipo di film vedremo nel prossimo futuro?

Secondo Carlo Degli Esposti, fondatore di Palomar, una delle case di produzione che ha al suo attivo tanti film e fiction tra cui Il Commissario Montalbano: “Molti copioni dovranno essere riscritti, perché c’è una bella differenza tra sanificare una singola stanza e un intero quartiere, per esempio”. Per non parlare delle scene romantiche e/o erotiche.

Inoltre, aggiunge, “una grande sfida è convincere il pubblico ad andare di nuovo a vedere i film nelle sale”, affermazione con la quale non si può non essere d'accordo, perché una cosa è vedere i film sul televisore di casa, su un tablet o sul computer, e un'altra è vederli al cinema. La settimana scorsa, il sindacato dei lavoratori del cinema, le cosiddette “maestranze” (che non comprende gli attori), ha scritto un protocollo di comportamento per la riapertura, che è stato inviato al Comitato Scientifico Governativo, che deve approvarlo.

Un altro video dagli Stati Uniti. Un altro afroamericano fermato: Manuel Ellis, 33 anni. Un altro omicidio per asfissia, questa volta il 3 Marzo, a Tacoma, Washington DC. Secondo il quotidiano New York Times che ha pubblicato la notizia, il video è stato registrato da una donna che passava sulla sua macchina e che, vedendo quest’uomo che giaceva a terra ammanettato, ha gridato: “Smettetela di picchiarlo, per Dio!”. Nel video si ascoltano le ultime parole di Ellis, le stesse che due mesi più tardi avrebbe ripetuto George Floyd: “Non riesco a respirare”. Pochi giorni fa, il risultato dell'autopsia: Manuel Ellis è stato assassinato dalla polizia tramite asfissia.

6 Giugno – Sabato

Un altro dei settori molto colpiti dalla pandemia è il turismo, e di conseguenza un gran numero di lavoratori, tra di essi guide turistiche che ieri hanno manifestato nella centrale Piazza del Popolo di Roma chiedendo sicurezza al Governo. “Per coloro che lavorano in luoghi istituzionali come il Colosseo, il Foro Romano o i Musei, nonostante siano stati senza lavoro durante la quarantena il problema è minore, mentre la situazione è molto difficile per chi lavora in forma privata”, mi dice Ximena, guida turistica esperta di Roma Antica.

Nonostante abbia ricevuto due aiuti economici da 600 e 800 euro erogati dal Governo italiano, così come a lei anche a molti altri lavoratori, c'è incertezza per il futuro, ragion per cui hanno manifestato vestendo i colori della bandiera italiana: bianco per chi veniva dal Nord, verde chi abitava nel Centro e rosso dal Sud. Un'immagine stupenda che, sfortunatamente, non ha avuto la visibilità che avrebbe meritato.

È proprio vero… il lupo perde il pelo, ma non il vizio. E in tempi di COVID-19, molti “lupi” hanno potuto agire indisturbati: uno di essi si nascondeva in quel luogo meraviglioso d’Italia che è la Costiera Amalfitana. Nonostante gli sforzi realizzati dai sindaci di questo posto paradisiaco, l'avidità del primo cittadino di Praiano, Giovanni De Martino ha offuscato parte di questo lavoro dopo essere stato arrestato per corruzione per aver ricevuto €. 250,00 (si, avete letto bene… duecentocinquanta!!!) affinché sorvolasse riguardo le irregolarità di un edificio.

In realtà è un peccatuccio da niente in confronto al Crimine (e la maiuscola non è uno sbaglio) di Sara Veneziani, responsabile della farmacia dell'ospedale di Varese: in piena emergenza e con il sistema sanitario della zona totalmente collassato, questa donna rubava e rivendeva gli strumenti necessari (indispensabili in quei momenti) per le terapie intensive.

Il “compratore” era il suo amante, l’imprenditore Andrea Arnaboldi, titolare di una ditta specializzata in prodotti socio-sanitari, che a sua volta rivendeva questi prodotti agli stessi ospedali pubblici. Personalmente, sono contraria alla pena di morte, non la auguro a nessuno ma… in questo caso non sarebbe meglio rinchiuderli in manicomio criminale e buttare la chiave?

Il Papa l'aveva detto e lo ha fatto: trasparenza a tutti gli effetti. Nelle ultime ore di ieri un comunicato dell’Ufficio Stampa della Santa Sede annunciava l'arresto “in locali specifici della Gendarmeria della Città del Vaticano” del broker Gianluigi Torzi “per i fatti relativi alla compravendita dell'immobile londinese situato a Sloane Avenue, che ha coinvolto una rete di società in cui erano presenti alcuni funzionari della Segreteria di Stato”.

L'edificio in questione è stato pagato tre volte in più rispetto al valore di mercato, con l’aggravante che questo denaro apparteneva all’Obolo di San Pietro, e quindi era per i poveri. Le accuse contro Torzi sono dure: estorsione, speculazione, truffa aggravata e riciclaggio, delitti che secondo le norme giuridiche della Santa Sede prevedono fino a 12 anni di reclusione.

E parlando di immobili, una notizia che oserei definire ottima: è stato disposto lo sgombero della sede di CasaPound a Roma, nel quartiere multietnico (ironia della sorte!) dell’Esquilino. Il partito di estrema destra, che si faceva chiamare “Fascisti del Terzo Millennio” e che occupava lo stabile abusivamente da ben 17 anni, è accusato tra le altre cose di istigazione alla violenza e all’odio razziale, nonché di evasione fiscale per non aver mai pagato le utenze. Una vittoria non solo per la città, ma anche per la democrazia.

7 Giugno – Domenica

“Gli esseri umani sono amorevoli e gioiosi: è l'ignoranza che soffoca queste nostre qualità”. La frase è del professor Robert Thurman, uno dei più importanti esperti occidentali in tema di buddismo. Infatti, quando aveva appena 23 anni, in crisi mistica è andato in Tibet: è stato il primo occidentale a diventare monaco buddista. Ma la vocazione non deve essere stata troppo intensa, dal momento che poco dopo è ritornato negli Stati Uniti, si è sposato ed ha avuto vari figli e figlie, tra cui l'attrice Uma Thurman protagonista di Batman e Robin e di Pulp Fiction, tra gli altri.

La citazione del professor Thurman sull’ignoranza mi torna alla mente dopo aver visto un’intervista a Giulia Oriani, una giovane infermiera torinese che ha contratto il COVID-19, che da Facebook racconta le sue vicissitudini durante 79 giorni. La sua testimonianza è dedicata a “voi, maledetti complottisti ignoranti che sostenete che il virus non esiste, che è stato creato affinché Bill Gates guadagnasse più soldi, che la situazione non è così grave e che vi stanno mentendo, che non volete usare le mascherine perché così soffocherete e morirete, che siete ammassati gli uni con gli altri nelle piazze e nei bar perché, secondo voi, il virus uccide solamente i vecchi, i malati gravi e gli invalidi”.

A voi, conclude la lettera, “che pensate che non vi succederà mai niente, dedico la foto di tutte le medicine che ho dovuto prendere durante questi mesi e che dovrò continuare a prendere per chissà quanto tempo ancora”. E i “maledetti ignoranti”, detti anche analfabeti funzionali, a cui la lettera era dedicata, come volevasi dimostrare l'hanno riempita di insulti.

Dal balcone del suo studio privato nel Palazzo Apostolico, il Papa si è rivolto ai fedeli (non troppi) che si trovavano in Piazza San Pietro. Francesco è uscito varie volte dal testo originale per ricordare in più di un’occasione che, nonostante la fase acuta della pandemia fosse finita in Italia, ancora non è il momento di “cantare vittoria” e che bisognava continuare a seguire scrupolosamente le norme imposte dalle autorità.

Ha fatto anche riferimento a molti Stati dove il virus sta facendo stragi. Senza specificare, il Papa ha ricordato una notizia di venerdì scorso secondo la quale in un Paese determinato c’è stato “un morto al minuto”. L’allusione è al Brasile, il cui presidente, il “negazionista” Jair Bolsonaro, ha sostenuto più di una volta che il Coronavirus altro non era se non “un semplice raffreddore” minacciando (e seguendo così le orme di Trump) di abbandonare l'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Non posso evitare le lacrime (anche se… perché dovrei farlo?) vedendo migliaia di giovani (e anche meno giovani, ma pochi) in ginocchio, con il pugno alzato per 8 minuti e 46 secondi, ovvero il tempo in cui un poliziotto americano assassinava George Floyd, soffocandolo. La protesta pacifica contro questo omicidio ha attraversato l’Atlantico e, dalle strade americane, è sbarcata in Europa e ha riempito le principali arterie di numerose città.

Sono state manifestazioni tranquille, senza odio, saccheggi o vandalismi di nessun genere, rispettando le misure di sicurezza necessarie contro il Coronavirus, lontane anni luce dalla volgarità e dai gracidii negazionisti che avevano sfilato un paio di giorni fa a Roma, proprio in questo stesso luogo, ovvero Piazza del Popolo.

Anche Banksy, l’artista britannico dal volto ignoto, ha partecipato alle proteste e in un messaggio su Instagram scrive: “Il problema è dei bianchi”. Inoltre, due giorni fa ha cambiato la sua immagine del profilo con un’installazione che rappresenta il ritratto incorniciato di un uomo (in nero) assieme a lagune, fiori secchi e freschi ed una candela che, mentre brucia, incendia la bandiera degli Stati Uniti che si trova dietro il quadro.

Mentre la pandemia fa stragi nel continente americano, l'Europa comincia a respirare aria di libertà, ma con molta prudenza. Speriamo che duri e non venga contaminata da quegli irresponsabili che si credono immortali!.