Esiste una terra di nessuno, è la terra dei ciechi e dei sordi più comunemente chiamata la Terra dei Fuochi. La gente dimentica in fretta o non vuol ricordare, ma l’ex conduttrice de Le Iene Nadia Toffa, scomparsa prematuramente per un tumore, si era battuta spesso per questo territorio. Aveva conosciuto don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano impegnato per la Terra dei Fuochi, nel 2013 e ha voluto che i suoi funerali fossero celebrati proprio da lui.

Nadia Toffa ha fatto per questa terra devastata molto di più di ciò che avrebbero dovuto fare politici e istituzioni (profumatamente pagati). La giornalista arrivò in questo territorio con la sua troupe e accese i riflettori su un dramma che si consuma da oltre trent’anni nell’indifferenza più totale di politici e mass media. Nadia denunciò l’assenza dello Stato, difese l’impegno di don Patriciello e delle mamme coraggio, fece luce sull’intreccio fra rifiuti e camorra. Nadia andò sui campi interdetti alla coltivazione pieni di alberi di pesche e fagiolini destinati alla rivendita, inseguì le sirene dei vigili del fuoco alla ricerca dei roghi.

Dopo decenni che si conosceva il problema, improvvisamente diventò emergenza nazionale e molti ministri fecero tante promesse: Enrico Letta, Andrea Orlando, Beatrice Lorenzin, Nunzia De Girolamo, Matteo Renzi, Angelino Alfano. Le parole? Abbiamo stanziato milioni di euro, la terra dei fuochi è una priorità assoluta, le bonifiche e bla bla bla. Sembrava davvero che qualcosa si stesse smuovendo, ma era soltanto l’ennesima illusione e l’inizio anticipato di una campagna elettorale. Oggi la Terra dei Fuochi è caduta di nuovo nell’oblio. Non è più emergenza, non si muore più, non ci si ammala più, non si appiccano più roghi tossici. Lo sanno bene gli abitanti dell’ex Campania Felix compresa fra Napoli e Caserta, sanno bene che la realtà è sempre la stessa, che dopo i riflettori e le belle promesse non è cambiato nulla, proprio nulla. Le organizzazioni criminali continuano a lucrare sull’affare rifiuti con la connivenza delle istituzioni. Qui si bruciano scarti industriali, liquami, rifiuti ospedalieri e materiali altamente tossici per la salute. Si sbaglia, però, se si pensa che l’inquinamento sia un problema meno grave; anche Brescia, la città di Nadia è soffocata dallo smog, una delle cause di tumori e malattie cardiovascolari. La morte di giovani e giovanissimi porta alla ribalta un problema che non può più essere ignorato: il rispetto per l’ambiente.

Sulla morte della conduttrice si sono spese tante belle parole, molti colleghi l’hanno ricordata, hanno pianto per lei, ma nessuno ha avuto il coraggio di continuare le sue battaglie. Nella Terra dei Fuochi le persone muoiono tre volte in più per cancro che nel resto d’Italia, altro che COVID; Nadia ha intervistato quelle persone, ha ascoltato le loro storie, le tragedie di bambini e mamme strappate crudelmente ai loro figli.

Il 13 agosto 2019 si spegneva l’ex Iena e il suo sorriso; è stata la prima a occuparsi della Terra dei Fuochi, dello smaltimento illegale dei rifiuti, la prima a parlare delle ecomafie. La gente ha la memoria corta o non vuol ricordare, ma noi non ti dimenticheremo mai Nadia! Grazie.