Ottobre è un mese che offre motivi gustosi per visitare la provincia alla scoperta di sapori eccellenti e a volte dimenticati, in giro per l'Italia. È un po' come rinascere nel passato del territorio a cui apparteniamo e sprigionare un pizzico di curiosità per capire l'evoluzione o meno di un determinato prodotto gastronomico.

Fino al 14 ottobre torna a Certaldo, in provincia di Firenze, la Sagra della bistecca. Nel menù sono presenti varie squisitezze tipiche della cucina toscana, come i funghi porcini da provare alla griglia, fritti e trifolati. Bistecca, tagliata e zuppa di funghi con porcini, il tutto accompagnato da fiumi vino rosso toscano. Dal 20 al 21 ottobre ci spostiamo a Tassullo, in provincia di Trento, per scoprire sapori e profumi dei formaggi di malga. È al Castel Valer infatti, un castello medievale in Ville d'Anaunia, che si organizza l'evento “Formai dal Mont”. Negli stand saranno presenti i pastori delle valli, i produttori di formaggio a base di latte vaccino fresco e stagionato e caprino fresco, che proporranno le degustazioni guidate dei formaggi in abbinamento al miele e al vino della Val di Non e Trentodoc.

Dal 26 al 30 ottobre gli appassionati di pesce si danno appuntamento alla fiera d'Autunno di Noventa Padovana, alle porte di Padova, per scoprire chi erano i folpari, ovvero i venditori di polpi caldi. Tantissime le specialità della tradizione locale a base di pesce alle quali abbinare il torbiolino. il vino tipico di questo tratto del Veneto. Per chi si trova in Sardegna a Oristano il 26 e il 28 ottobre l'appuntamento gastronomico è con “La Sagra de su pani fattu in domu”, tradotto è il pane di Villaurbana sia al naturale che preparato nelle tipiche pietanze della cucina tradizionale contadina. "Zuppas", "Pani Indorau" e "Pani Frittu" sono alcune delle preparazioni gastronomiche che valorizzano il gusto del pane tradizionale di Villaurbana.

Il tour delle sagre e delle tipicità fa tappa in Puglia, nel borgo di Acquaviva delle Fonti, conosciuto come il paese delle cipolle. Qui l'assaggio è dedicato ai calzoni a base di cipolla, un prodotto dop coltivato in terreni ben drenati e aerati che garantiscono alla regina della cucina per eccellenza un sapore deciso e delicato.

Non un semplice appuntamento culinario, ma un vero e proprio Festival internazionale dell’integrazione culturale, una festa di culture, sapori e civiltà che celebra il cous cous come piatto della pace: il Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo è un appuntamento che si rinnova ormai da 20 anni e che animerà dal 21 al 30 settembre una delle cittadina di mare più famose di tutta la Sicilia. Protagonista indiscusso della manifestazione è il cous cous, piatto povero per eccellenza, ma capace di far incontrare per l’occasione chef provenienti da tutto il mondo all’insegna dell’integrazione e dello scambio.

Nello scenario di San Vito Lo Capo, famosa per il suo clima caldo, il mare cristallino e la bellezza delle sue spiagge, saranno dieci giorni tutti da vivere tra appassionanti gare gastronomiche, degustazioni di cous cous, cooking show di chef stellati, lezioni di cucina per grandi e bambini, talk show, momenti di approfondimento e concerti. Paesi diversi, popoli diversi, diverse culture, diverse lingue, diverse ricette, musiche diverse, spettacoli diversi ed emozioni diverse: un festival diverso da tutti gli altri, perché unico, come il piatto della pace a cui è dedicato, il cous cous. Per arrivare a San Vito Lo Capo dalle altre città italiane, il modo più agevole e più comodo è la nave. Il porto più vicino è quello di Palermo con collegamenti giornalieri per San Vito Lo Capo. Se si viaggia in auto e si proviene dalla zona più occidentale della Sicilia bisogna seguire la statale 187 che collega Trapani a Palermo.