Avete presente il film d'animazione Ratatouille?

Rémy, delizioso topo-chef, che insegna a uomini e animali ad apprezzare il vero cibo tramite l’unione di accostamenti improbabili che danno vita a una vera e propria danza sensoriale.

Ecco, il mio “Rémy” si trova in Lazio, più precisamente a Poggio Mirteto (provincia di Rieti): un piccolo borgo eretto a scopo difensivo nel Duecento, che divenne già nel Cinquecento possedimento della famosa Abbazia di Farfa.

Qui sono ubicate alcune osterie in grado di preparare pietanze che, vi assicuro, lentamente si insinueranno nella vostra memoria sino a strappare il podio dalle mani dei vostri piatti preferiti.

“E…non solo carne”. Questo è il nome della macelleria di Stefano Facioni che nel 1987 fece la sua comparsa tra le strade di Poggio Mirteto. La qualità e il successo dei prodotti convinsero il proprietario a fare un passo avanti, ampliando così nel 2007 la propria ‘bottega del gusto’ con “La Chianina”, ristorante rigorosamente casereccio che offre a tutti la possibilità di degustare una selezione unica di prodotti esclusivamente home made a Km 0.

Il nome è una filosofia, qui viene infatti servita carne 100% di Chianina certificata dal Consorzio e maialini autoctoni allevati allo stato brado, da cui viene ricavato il famoso prosciutto di ghianda. Qui, la semplice architettura del locale non distrae dal menù, che con ricchezza barocca stuzzica l’appetito dei commensali. Ogni taglio viene realizzato in almeno tre modi diversi, così da esaltare ogni possibile combinazione aromatica: filetto al pepe verde, ai funghi o con pancetta di Cinta Senese; tagliata con guanciale croccante e verdure di stagione, servita su alloro, con tartufo, fonduta e chi più ne ha più ne metta. Non dimentichiamoci però degli antipasti iniziali: immensi taglieri che sorreggono un plotone di salumi “home made”, contrapposti allo squadrone dei formaggi (dalla succulenta burrata a quelli più stagionati).

Senza poi dimenticarci del piatto “casereccio” che propone i tagli poveri come coda e frattaglie, rimasti per secoli protagonisti delle nostre umili tavole. Solo per rispetto del vostro e del mio stomaco non starò a raccontare dei primi (comunque degni di nota), anch’essi di produzione propria.

Il Lazio è forse una delle regioni d’Italia dove la tradizione culinaria è più conservata, garantendo ai golosi turisti un vero e proprio “tour gastronomico” alla scoperta della storia di un paese unico. Forse, a differenza di come molti fanno, bisognerebbe “puntare la prua” verso i piccoli borghi dispersi tra le colline tanto quanto verso le grandi città.

Questi sono quadri, film, e sculture di quello che era l’Italia decine di anni fa, conservando usi e dialetti che oggi vanno perdendosi. Le varie regioni tra cui il Lazio, come l’Italia, sono una grande torta e ogni loro ricchezza ne è una fetta. Poggio Mirteto è una delle fette, senza alcun dubbio in grado di deliziarci con un generoso, succulento ripieno.