Con questo nuovo articolo, la mia intenzione è di condividere un'altra parte della mia esperienza e conoscenza acquisita in oltre 25 anni di studio e pratica in campo Ayurvedico, in Italia e in India presso le cliniche ayurvediche, a fianco di medici (in primis), occidentali e indiani, specializzati poi in Medicina Ayurvedica, come operatrice del benessere in Ayurveda. Ora il focus è l’alimentazione (prima parte) al quale probabilmente, anzi sicuramente ne seguiranno altre; l’intento è che possa essere di aiuto nell’avere un rapporto più consapevole con il cibo, imparare a conoscere e comprendere un po’ meglio cosa è importante fare, cosa ridurre, evitare o in alcune circostanze eliminare, che si tratti di alimenti o abitudini, iniziando per gradi. Poche ma chiare, semplici e corrette informazioni, al fine di adottare una modalità di nutrirsi più funzionale, dal momento che l’alimentazione influenza il benessere del nostro corpo fisico, ma non solo, anche quello della nostra mente e dell'anima, influenzando pensieri ed emozioni; come già detto nell’articolo dedicato a Dinacharya, l’importante è iniziare, piccoli passi, uno per volta e passo dopo passo (anche il cammino di Santiago inizia da un primo passo!).

Parlare di alimentazione da un punto di vista ayurvedico è appunto l’inizio di un meraviglioso cammino, ricco di dettagli e principi affascinanti, oltre che di profumi e sapori inebrianti. Buone regole che potrebbero inizialmente apparire distanti da noi come cultura, oppure banali o anacronistiche per noi gente occidentale dei tempi moderni, consuetudini che in realtà sono molto più vicine a noi rispetto a che quello che immaginiamo, appartenenti anche alla cultura sia medica che popolare di casa nostra, alla saggezza delle nostre nonne e madri, e che spesso riconosceremo appartenere alle normali, sane regole di un naturale e puro buon senso forse semplicemente dimenticato; conosciamole e ricordiamole insieme.

Secondo l’Ayurveda, ma non solo, “siamo ciò che mangiamo”, anche Ippocrate di Coo affermava: “Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo”, nella Caraka Samhita è scritto: "Il cibo sostiene la vita degli esseri viventi. Tutti gli esseri viventi nell'universo richiedono cibo. Carnagione, chiarezza, bella voce, longevità, genialità, felicità, soddisfazione, nutrimento, forza ed intelletto, sono tutti condizionati dal cibo" (C.S.27,349).

Sono solo alcune tra le più importanti citazioni di due grandi ed antiche culture, solo per sottolineare l’importanza e l’influenza del cibo sul nostro sistema essere vivente, corpo fisico, mente ad anima. Un cibo sano e nutriente ci consente di alimentarci in modo adeguato ed efficace e di poter disporre di buona energia vitale per poter funzionare al meglio; altrettanto importante è quanto mangiamo, in quali circostanze, condizioni e con quali modalità.

In Ayurveda esistono tre concetti (base) molto importanti: il Prana ovvero la forza vitale/vitalità del cibo, che influenzerà e determinerà il nostro Prana, Agni il fuoco digestivo, e Aam, ovvero muco e tossine prodotte da una bassa capacità digestiva e/o da un cibo tossico; sono le tossine che si formano nel corpo a seguito di una digestione lenta, incompleta o assente, frammenti di cibo non digerito, residui non assimilati del metabolismo, materiale frammentato parzialmente digerito.

Per iniziare! Scopo del nutrirsi consapevole (cucina ayurvedica):

  • mantenere Agni attivo e vitale!! Agni trasforma il cibo in energia, a livello fisico, psichico ed emotivo;
  • evitare la formazione di Aam (letteralmente “non cotto” crudo).

Gli antichi saggi Orientali, e i saggi della nostra cultura e tradizione, categoria alla quale appartengono anche le nostre nonne, mamme e sagge donne di casa di oggi, stabilirono alcune regole d’oro partendo dalla descrizione dell’ambiente, modalità di comportamento, atteggiamento emotivo e mentale per favorire una ottimale e completa digestione, principi fondamentali su cui basare un modo di nutrirsi sano:

  • mangiare in tranquillità in un luogo rasserenante, accogliente, con temperatura adeguata, ne troppo calda, sì al fresco ma mai al freddo;
  • con tutti gli accessori necessari, puliti e in ordine (tovaglia, posate, bicchieri, ecc. e perché no, anche fiori!);
  • prima di mangiare (qualunque cosa) assicuriamoci di essere calmi e tranquilli (il più possibile!);
  • se siamo stressati, depressi, arrabbiati o di fretta, particolarmente turbati e preoccupati, troppo stanchi, immediatamente dopo aver svolto attività fisica pesante, è meglio non mangiare, astenersi dall’assumere troppo cibo, attendere qualche momento, è consigliabile assumere un pasto contenuto e molto leggero:
  • è importante mangiare in un luogo tranquillo, non troppo rumoroso, senza essere distratti da tv, cellulare, personal computer, evitare di leggere, parlare animosamente o discutere di affari durante i pasti, tutto questo toglie energia agli organi digestivi e favorisce la produzione di tossine; evitandolo tutto sarà più gustoso, avremo una migliore percezione del gusto, senso di sazietà, e la digestione sarà migliore; è comunque consigliabile inoltre alzarsi da tavola con un pochino di fame, non a pancia troppo piena;
  • non mangiare restando in piedi o camminando; assumere cibo sempre in posizione seduta e possibilmente rivolti verso Est;
  • non mangiare troppo in fretta, ma nemmeno troppo lentamente, masticare a lungo ogni singolo boccone (20/30 volte) in modo che l’enzima salivare preposto alla prima digestione svolga al meglio la sua funzione; la prima digestione avviene in bocca!
  • durante il pasto è consigliabile bere poco, sorseggiare poca (1 tazza circa) acqua calda o the, infuso, non eccedere mai con i liquidi prima che sia trascorsa almeno un’ora da quando abbiamo terminato di mangiare, questo può far ridurre o estinguere il fuoco digestivo e in particolare evitare le bevande fredde; allungando i tempi di digestione, si favorisce la formazione di tossine, gonfiore e causano disordini nell’assimilazione;
  • evitare di mangiare quando non si ha fame e di digiunare quando si è affamati;
  • distanziare equamente i pasti durante l’arco della giornata; sarebbe opportuno aver completato la digestione di un pasto prima di assumere nuovamente cibo. Ricordiamoci sempre che dalla digestione dipende la nostra vitalità, un sistema digestivo affaticato, attenuerà le capacità intellettive, mentali e sensoriali;
  • dopo il tramonto e la sera tardi astenersi dall’assumere pasti in particolare se abbondanti; è preferibile coricarsi non prima di un paio dopo aver mangiato.

Ma quali cibi assumere? Quali evitare o limitare? Cosa fare e come? Vediamo, in linea generale alcune indicazioni importanti al fine di potenziare Agni, eliminare o ridurre, evitare la formazione di Aam e favorire il riequilibrio dei 3 Dosha:

  • alimenti semplici, naturali e cresciuti naturalmente senza concimi, pesticidi, modificazioni genetiche e preferibilmente integrali;
  • alimenti consumati freschi, appena raccolti quando è possibile, ma non necessariamente crudi in particolare nelle stagioni fredde, si intende anche freschi di preparazione;
  • preferire il cibo cotto brevemente, in modo semplice e consumato al momento;
  • deve essere digeribile, leggero, oleoso e contenere i 6 sapori (dolce, salato, pungente, astringente, amaro, aspro) che nutrono e lubrificano l’organismo, stimolano Agni;
  • è preferibile seguire una dieta dissociata;
  • è consigliato eliminare o ridurre sensibilmente i cibi particolarmente elaborati, troppo ricchi e pesanti;
  • sostituire le farine raffinate, industriali con altri cereali a basso o “naturale” contenuto di glutine, preferibilmente integrali, sia che si tratti di pane (derivati e simili), pasta e biscotteria;
  • dopo i 40 anni l’Ayurveda invita a ridurre il consumo di carboidrati al 10%, riservando la preferenza ad un 60% di vegetali e 30% di proteine;
  • i legumi sono una parte importante nella nutrizione, ma altrettanto importante è cucinarli in maniera adeguata al fine di evitare fastidiose conseguenze di gonfiore, e di mancata digestione; se vogliamo trasformare l’effetto “gonfiore-gas” in energia di movimento, sarà fondamentale lasciare i legumi (secchi) in ammollo per una notte o 12 ore, una volta reidratati procedere alla preparazione aggiungendo ai legumi scolati, sin da inizio cottura, un cucchiaino di Ghee, un insieme di spezie. Un esempio: cumino, coriandolo, curcuma, cardamomo, radice di zenzero, per un quantitativo pari a un cucchiaino e mezzo da the per porzione. L’uso del Ghee con le spezie è consigliabile anche per le verdure a foglia larga, cavoli, cavolfiori, verze e broccoli, al fine sempre di evitare o quantomeno ridurre l’effetto indesiderato di gonfiore;
  • Mangiare frutta di stagione, matura e dolce, lontano dai pasti, ad esempio, a metà mattina o metà pomeriggio, come merenda o rompi digiuno;
  • è opportuno evitare il dolce a fine pasto, meglio se consumato separatamente, lontano dal pasto principale.

Concludendo questa prima parte dedicata a Ayurveda e alimentazione, vi do appuntamento al prossimo articolo dove tratterò l’argomento dal punto di vista della qualità energetica del cibo e del suo effetto sul piano fisico, psichico ed emotivo. L’argomento alimentazione Ayurvedica è mondo immenso e meraviglioso, impossibile da sviluppare il tutto in poche pagine, tra filosofia, concetti importanti legati alla medicina, classificazione e analisi delle energie di ogni alimento: sarà Vata, Pitta o Kapha questa carne, vegetale, frutta, spezie erbe aromatica ecc.? Come preparare un cibo riequilibrante, depurativo secondo le diverse e specifiche esigenze? Storia, ricette, tabelle complete e ricche d’informazioni, dettagli su questo argomento potrete trovarle nei diversi testi specifici pubblicati sul tema.

Per approfondire dal vivo, vi aspetto in aula-cucina tra febbraio e marzo, insieme ad Elisabeth, una cara amica, bravissima Chef ed insegnante di cucina, pasticcera bio-vegana, esperta anche di cucina ayurvedica. Abbiamo appena terminato con successo un incontro dal titolo Cucina ayurvedica “La saggezza nel cibo”- Alchimia e coccole tra i fornelli per il benessere di mente, corpo e anima 1° Livello; pronte le date per nuovi incontri per un corso primo e secondo livello, dove studieremo, cucineremo e mangeremo insieme in modo Ayurvedico.

È importante ricordarci sempre di assumere i nostri pasti rispettando la natura e tutti i nutrienti che essa ci dona, ringraziandola sempre, e di essere sempre grati a chi ha preparato il nostro pasto.

Love and Gratitude.

Namastè