Le strade del Sud Italia in estate brulicano di gente, non c’è tanta differenza tra il giorno e la notte; residenti e turisti si concentrano sulle vie costiere dei piccoli e dei grandi centri e come sport preferito, per la gioia degli esercenti e con un po’ di rammarico per la dieta, praticano l’arte del mangiare cibo da passeggio.

Il gelato e la pizza sono praticamente ovunque, cambia a volte solo il modo di servirli, le combinazioni di gusto, le aggiunte e lo stile. Tuttavia, innumerevoli altri cibi da strada sono preparati qua e là, alcuni più famosi, altri meno conosciuti, qualcuno con riconoscimenti internazionali, molti con apprezzamenti esclusivi di quartiere. La fantasia certo non manca e il gusto è una pratica millenaria, quindi qualsiasi cosa ci venga in mente di mangiare, andiamo sul sicuro.

Sulle vie principali che seguono la linea della spiaggia, troviamo sempre lo street food più blasonato, quello commerciale, invece, sulle vie secondarie, dentro i vicoli nascosti, agli angoli, nelle piazzette interne, scopriamo le specialità, le novità, le invenzioni del momento.

È un piacere cenare passeggiando sul lungomare con qualcosa di gustoso, magari senza rischiare di sporcarsi e senza esagerare.

Cuoppo: origine Campania - Napoli

Il cuoppo è un cartoccio, dentro ci possono mettere tutto quello che si può friggere e si mangia in strada con un bastoncino di legno. Un imbuto di carta di dimensioni esagerate pieno zeppo di gustosissime fritture, tipiche della cultura napoletana, della terra, ma soprattutto del mare. Mozzarella, gamberi e anelli di calamaro, fiori di zucca, zucchine, zeppole. Diciamo che ci sono tre stili, uno contadino con verdure, uno marinaro con pesce, e uno di dolci fritti, poi ovviamente il mix è all’ordine del giorno e sta al gusto della persona. Il Cuoppo perfetto si dice sia un misto del meglio di terra e di mare e sul fondo due tre pezzi dolci, come se fosse un pranzo intero da mangiare mentre si cammina in tutta tranquillità.

Panzerotti: origine Puglia – Bari

Sono diffusi praticamente in tutto il Sud e in Italia sono chiamati ‘calzoni’. È quindi praticamente quasi impossibile trovarne l’origine storica; ci limitiamo a condividere quello che hanno affermato i molti esperti del settore storico gastronomico per cui sembra che i panzerotti pugliesi abbiano origine a Bari, la patria dello street food pugliese. Oltre ad essere uno snack da passeggio, il panzerotto è un cibo tradizionale nel periodo natalizio che viene preparato il giorno della vigilia dell’Immacolata ed è anche presente sulle tavole di molti pugliesi la notte del 31 Dicembre, accompagnati dalle cime di rape stufate. Pare ci sia anche una tradizione, una pratica che viene eseguita durante la preparazione dell’impasto, ovvero fare il segno della croce sulla pagnotta o fare addirittura un taglio a croce e poi riavvolgere la pasta, come segno di protezione e di ringraziamento per il cibo avuto. La ricetta classica è con salsa di pomodoro e mozzarella, ma le combinazioni che si possono ottenere sono innumerevoli.

Arancine: origine Sicilia – Palermo e Catania

Arancine o arancini, il dibattito centenario non è ancora concluso, diciamo che a Palermo sono femmine e a Catania sono maschi, sono rotondi o sono a punta, sono rossi o sono bianchi, i dubbi sono veramente troppi, nell’incertezza è meglio mangiarli e non pensare ad altro. Gli arancini bianchi sono solitamente preparati con prosciutto e formaggio, mentre quelli rossi con pomodoro e ragù, si possono trovare verdure o legumi come i piselli, oppure possono essere del tutto vegetariani. Forse anche per la forma a punta quelli catanesi si chiamano arancini, ricordando la forma del vulcano Etna, mentre la forma rotondeggiante palermitana è più al femminile per le arancine, sicuramente è un pasto completo, quindi mangiarne uno per cena è sempre una meraviglia.

Ricetta arancine al ragù

Ingredienti

Riso 300 g
Carne di manzo macinata 200 g
Passata di pomodoro 6 cucchiai
Vino bianco 1/2 bicchiere
Mozzarella 100 g
Burro 30 g
Parmigiano grattugiato 4 cucchiai
Olio extravergine di oliva 2 cucchiai
Sale
Pepe nero

Per la panatura

2 uova
Pangrattato

Olio da frittura

Bollire il riso, scolarlo e metterlo al centro di un vassoio, aggiungere burro a dadini, parmigiano, amalgamare il tutto. Stendere il riso sul vassoio e farlo raffreddare. In un pentolino mettere due cucchiai di olio di oliva, poi aggiungere la carne tritata, aggiungere sale, pepe nero e pomodoro, cuocere per alcuni minuti, fate raffreddare il ragù pronto su un piatto. Mettere un po’ di riso sul palmo della mano, stendere il riso sulla superficie del palmo, mettere un cucchiaio di ragù e un dado di mozzarella, formare una palla (arancine) o una palla a punta (arancini). Sbattere le uova in un piatto, e preparare un panno con il pangrattato, preparare l’olio da frittura, quando l’olio è caldo, bagnare le arancine nell’uovo e poi passare nel pangrattato e friggere. Servire tiepido.

Buona degustazione e ricordate: Buon Ferragosto!