Thomas Edward Lawrence affermava: “Tutti gli uomini sognano. Non però allo stesso modo. Quelli che sognano di notte nei polverosi recessi della mente si svegliano al mattino per scoprire che il sogno è vano. Ma quelli che sognano di giorno sono uomini pericolosi, giacché ad essi è dato vivere i sogni ad occhi aperti e far sì che essi si avverino”.

A volte non ci pensiamo bene ma seguire un sogno, provare a realizzarlo è un compito duro, durissimo. E spesso, molto spesso è solo la nostra volontà, la nostra tenacia, il nostro perseverare la chiave capace di aprire la porta che ci porta a realizzare quel determinato sogno. È allora che il sogno cessa di essere tale e diventa realtà. Non è frutto di un miracolo, di una casualità, di una raccomandazione. Niente di tutto questo. Siamo noi, con il duro lavoro a farli diventare realtà. Con le notti passate in bianco, i giorni nei quali siamo tristi e quelli nei quali siamo felici, i giorni nei quali siamo forti e quelli nei quali siamo fragili. Appartiene a questa categoria Simone Racioppo che ha forza e creatività tali da poter inseguire non uno ma i suoi mille e uno sogni, potremmo dire visto che in questo momento è alla vigilia del suo debutto in Medio Oriente.

L'ho incontrato in occasione dei preparativi per questo passo importante e ne ho approfittato per fargli qualche domanda e continuare il dialogo oramai aperto con i lettori di Wall Street International Magazine che mi scrivono spesso per chiedermi notizie e aggiornamenti sulle attività di Simone.

Sei alla vigilia di un importante debutto in Medio Oriente. Come è nato questo progetto e come hai pensato di svilupparlo?

I nuovi orizzonti sono sempre una grande ispirazione per me, è un modo per misurarsi con nuove realtà, punti di vista differenti e trovare un legame tra ciò che già si conosce e ciò che si vede per la prima volta. Una donna che cammina per strada, un vecchio film, uno spettacolo a teatro, sono tutti spunti che legano alle immagini che scorrono una chiave di lettura del tutto personale che applico poi sulle mie creazioni. Il progetto di Dubai è nato da un mio contatto che ha segnalato il mio lavoro a quello che oggi è il mio manager, Walid Abdo, libanese e ormai in Italia da tempo che si occupa di relazioni commerciali con gli EAU e il Golfo Persico oltre al mercato occidentale che comprende gli Stati Uniti. Dopo una selezione da parte del comitato dell’Arab Fashion Week è arrivato il nulla osta per la mia partecipazione. Un red carpet studiato nei minimi dettagli per ricordare l'Italia e l'italianità. Come rappresentante dell'Italia vogliamo portare il nostro legame con la terra e il catwalk delle modelle sarà curato nei minimi particolari. La colonna sonora riporterà l'italianità all'eccellenza mondiale con la colonna sonora de Il Volo e le atmosfere riporteranno ai temi della dolce vita.

Perché è importante e quanto è importante questo progetto per la tua carriera e per la tua persona?

Ogni progetto è importante per me, si tratta di mettere su carta ispirazioni e sogni che poi si traducono in abiti che hanno il preciso scopo di far sognare una donna e di permetterle di sentirsi bellissima e femminile. Dubai è stata l’occasione di fondere insieme atmosfere ed emozioni, impreziosite da dettagli che parlano una lingua universale: la bellezza.

Pensando alla collezione che presenterà a Dubai a quale tipo di donna ti sei ispirato? A quali atmosfere?

Guardare una donna significa capire cosa ama veramente di sé e cosa invece resta nello spazio più intimo e nascosto. Penso alle pietre preziose e poi agli occhi avvolti da kajal nero, taglienti, profondi e misteriosi. Sono sempre stato affascinato dal Medio Oriente, l’idea di sfarzo e di tradizioni e stili così definiti e legati a quella terra. Ogni donna esprime la propria bellezza, tutte le donne lo fanno, esprimendo il proprio carattere, timidezza, eleganza, dinamicità, forza e femminilità.

Ci sono partner che ti supporteranno e con i quali hai sviluppato un team che ci auguriamo vincente nel Medio Oriente?

Ad accompagnarmi a Dubai sarà un team del quale sono molto orgoglioso composto da: la giovane fashion designer Vanessa Villafane (da Alta Roma 2018), la maison di moda libanese Leslye, Walid Abdo, fashion manager libanese che da molti anni si occupa delle relazioni commerciali tra Emirati Arabi, Golfo Persico, Stati Uniti e Europa, Francesca Romana Testi (personal branding manager e press manager) affermata giornalista; Lino Marcucci, giovane e promettente hair stylist, mio collaboratore negli eventi nazionali; Marilisa Di Sabatino, make up artist affermata e curatrice di famosi personaggi dello spettacolo in Italia; Lina Di Rito (Global events di Pescara) curatrice di eventi con la quale collaboro da tempo.

Al ritorno da Dubai quali progetti ti attendono? C'è qualcosa che puoi svelarci?

Dubai rappresenta il punto di partenza di un fashion tour che proseguirà negli stati Uniti e toccherà anche capitali europee, ma ad oggi non voglio svelare tanti dettagli!