“La collezione Heritage è il primo vero esperimento di fusione tra lo sport e il fashion che abbiamo iniziato a diffondere a partire dagli anni Duemila, anche se gli stili coprono oltre settanta anni di storia della Diadora”.

Abbiamo intervistato Enrico Moretti Polegato, Presidente e Ceo del gruppo Diadora dal 2009 e gli abbiamo chiesto di parlarci un po’ dell’eredità storica della sua azienda attraverso la nuova collezione autunno-inverno 2019, Diadora Heritage. “Heritage incarna l'eccellenza di Diadora con una selezione di prodotti caratterizzati da uno stile artigianale e all'avanguardia”. Un nuovo concetto contemporaneo di raffinatezza, quindi, dove l’esclusiva qualità del Made in Italy si unisce alla ricercatezza dei materiali, all’utilizzo di trattamenti speciali e all’estetica di un design moderno.

Vero e proprio punto di riferimento per lo street style contemporaneo, la linea Heritage rende omaggio ai modelli retro-running degli anni Novanta, un’epoca effervescente caratterizzata da trend iconici e da movimenti che hanno influenzato i decenni a venire. Light Your Fire, il payoff di Diadora dal 1992 al 1998, torna in vita per celebrare quegli anni e trasformare i capi dei cataloghi attuali in outfit contemporanei per giovani trendsetter.

Il capo iconico di tutta la collezione è Rave, modello dal DNA sportivo e dall’animo street, autentica opera d’arte dove la cura sartoriale si unisce a una palette colore in puro stile Novanta. Disponibile in tre varianti: Leather Pop, Leather Nylon e Suede Leather, la linea presenta un mix di materiali non convenzionali, come pelle pieno fiore, suede premium, calzetta in neoprene, uniti a dettagli provenienti dal mondo del trekking.

Abbiamo chiesto al Presidente di svelarci a quale tipologia di clientela avessero pensato per questa collezione: “Sicuramente ad un consumatore che desidera avere prodotti con un’anima autentica, che siano un concentrato di passione, storia, design e imbattibile know-how italiano nella lavorazione. I nostri clienti sono consumatori che cercano unicità, qualità premium e artigianalità, tutti valori del nostro brand”.

La passione per i dettagli e la cura artigianale si riconoscono sia nella scelta della suola, d’ispirazione trail-running anni Novanta, riprende i battistrada tipicamente realizzati per terreni scoscesi, sia nei lacci che rimandano a quelli utilizzati per gli scarponi da montagna e sono un chiaro omaggio al primo modello di scarpe Diadora. Per preservare l’artigianalità del prodotto, la produzione, che dal 2015 ha riaperto nel suo quartier generale a Caerano di San Marco, Treviso, riportando internamente parte del processo produttivo, non supera i centoventi, centotrenta paia di scarpe al giorno, a seconda delle caratteristiche e dettagli dei vari modelli.

Abbiamo chiesto a Moretti Polegato di descriverci brevemente le varie fasi di lavorazione, dalla bozza al prodotto finito: “La fase di produzione di una sneaker comprende diverse fasi, in primis vi è il disegno, la creazione della scarpa mediante il suo schizzo, poi avviene la fase del taglio per costruire la tomaia, attualmente eseguito con un punzone a bussola, equivale all’ottanta per cento della produzione. Successivamente iniziano una serie di operazioni che richiedono delicatezza ed estrema precisione come la cucitura dove la tomaia è estremamente migliorata e combinata con altri elementi e l’assemblaggio dove la pelle, magistralmente modellata, prende forma. Per il trattamento termico della scarpa viene utilizzato un forno a raggi infrarossi con emettitori speciali che riproducono gli effetti dei raggi solari e prima delle fasi di incollaggio per l’applicazione della suola, gli strati superiori della pelle vengono raschiati per rendere la superficie esterna il più lucida e liscia possibile, eliminando tutte le impurità”.

Dalla manifattura alla distribuzione, Diadora è una delle aziende leader nella creazione di un prodotto italiano, facilmente riconoscibile per la qualità e la sostenibilità, rappresentando un incentivo e un’ispirazione per il cambiamento e per l’innovazione inclusiva e competitiva. “La società è impegnata a perseguire una forma di sviluppo sostenibile e responsabile che integra criteri etici e obiettivi di protezione sociale e ambientale nelle attività commerciali e nelle relazioni con le parti interessate”.

In qualità di Presidente e CEO abbiamo infine chiesto ad Enrico il requisito che non può mai mancare ad un leader per guidare un’azienda di successo come la sua: “Mi reputo una persona molto fortunata perché ogni giorno posso trasformare la mia passione in lavoro, credo che la capacità di essere inclusivi e di riuscire a condividere la propria visione del futuro aziendale siano due qualità imprescindibili di quella che io definisco una leadership dolce o piuttosto empatica. È più importante come la tua squadra si sente a lavorare con te che qualsiasi opinione esterna. Bisogna trovare il proprio stile di leadership, la musica che si percepisce l’azienda debba suonare per colpire gli accordi interni e scegliere la propria squadra di conseguenza. Ricordatevi che l’unico modo per perdere è non provare e che fallire è una parte essenziale del provare”.