Produciamo da anni collezioni che hanno come tema un viaggio ideale nella Diversity, andiamo alla scoperta di realtà minuscole ma molto emblematiche di certi territori; diversi. Un po’ come ci sentiamo noi.

L’esplorazione di mondi meno conosciuti, particolari, da vedere e conoscere da un punto di vista estraneo all’omologazione quotidiana è uno dei segreti che ha portato al successo l’azienda di calzature italiane Premiata, guidata da Graziano Mazza, CEO e Art Director del brand. È il 1991 quando Graziano introduce le sue creazioni nel settore moda, registrano il marchio Premiata e prendendo il comando dell’azienda di famiglia, che dal 1885 produce scarpe di altissimo valore.

Avevo ventidue anni quando mio padre mi disse, tocca a te… Immaginate che cosa abbia rappresentato, per me, quella frase. Fortunatamente quando hai poco più di venti anni, le sfide sono esaltanti solo se sono grandi e questa era veramente grande. Una cosa è sicura, questa sarebbe stata la mia strada e di nessun altro. Vivere e respirare per anni gli odori della fabbrica, spinto esclusivamente dalla passione, poi ti spinge a provare, con le tecniche apprese nel tempo, delle cose completamente altre, diverse. E così è nata Premiata.

Uno stile moderno, innovativo, capace di rispettare le tradizioni della lavorazione artigianale ma allo stesso tempo capace di reinventare e interpretare ogni tecnica, ogni trattamento e ogni forma con una visione estrema, proponendosi con un’immagine inedita e provocatoria. Per la collezione Primavera-Estate 2020 Premiata prosegue il suo viaggio ideale nella diversità, portandoci a Portland, in Oregon, per scoprire che fine ha fatto il sogno Hippy che negli anni Settanta fece di questa città una delle sue capitali. Design, contrasti cromatici e stampe sono i protagonisti della linea Premiataplus, estremamente attuale con i suoi modelli underground, promotori di un ideale di vita semplice e inclusivo, sognato da quel popolo di giovani creativi americani che, a seguito del lievitare dei costi in California, decise di cercare nuovi spazi, trovandoli a Nord di San Francisco, in un territorio considerato tra i più democratici e progressisti negli USA.

La stessa visione progressista che accompagna da sempre il percorso professionale di Graziano, capace di mettere in discussione il lavoro di una vita della sua famiglia, rompendo gli schemi della mentalità provinciale della sua Montegranaro, piccola città delle Marche.

Su ogni cosa ho dovuto lottare, anche per far cambiare mentalità ai miei collaboratori. Le pelli, ad esempio, dovevano essere maltrattate, ma andate a spiegarlo a chi le ha sempre trattate al meglio. O provate a dare una risposta a chi si chiede perché montare un fondo che sembra rovinato o lavare una scarpa che si è sempre consigliato di preservare dall’acqua? Quella era la mia strada e lo è ancora. Oggi molti ci hanno seguito, ma avere inventato un percorso, ci permette di essere sempre e solo un’eccellenza.

Un percorso che ad ogni collezione svela maggiormente la propria identità, l’essenza della difformità, intesa come lusso e bellezza allo stato primordiale. Ogni modello di scarpa, dalla sneaker al boot riesce a trasmettere la personalità del brand con immediatezza: eclettica, anomala, istintiva e senza regole.

Naturalmente un’attenzione particolare viene riservata dall’azienda anche alla ricerca di materiali di qualità, sostenibili e biodegradabili come è avvenuto per la produzione dell’ultimo modello di scarpa John Low.

Gli elementi chiave sono sempre individuabili nei miei progetti, credo di essere riuscito nel tempo a renderli riconoscibili. I materiali cambiano poco e vengono fatti ruotare nelle diverse stagioni. Il nostro è uno stile e questo comporta l’utilizzo di materiali che lo rendano identificabile; collaboriamo anche con i nostri fornitori per farci preparare articoli che seguano le nostre esigenze.

La formazione continua delle maestranze e la cura maniacale di ogni dettaglio sono altri due elementi distintivi che hanno permesso al brand di evolvere verso territori inesplorati, diventando leader in vari mercati extraeuropei come la Corea, recentemente protagonista della nota trasmissione televisiva di Pechino Express, nella quale figurava anche il brand della Premiata.

Nelle ultime stagioni del programma ci siamo sempre stati, quest’anno abbiamo partecipato alla finale perché si svolgeva in Paesi dove noi siamo particolarmente forti, primo fra tutti la Corea. Siamo sempre stati sensibili al tema del viaggio, tant’è che abbiamo anche delle iniziative sui social che rimandano al viaggio.

Le immagini che accompagnano le collezioni Premiata hanno sempre spaziato in diverse realtà, dalla periferia milanese a Little Haiti a Miami, per proseguire in una Tokio esoterica, fino ai riti ancestrali di sconosciuti carnevali argentini e poi ancora, tra le genti lapponi figlie di una terra estrema; ogni calzatura ci racconta un’esperienza unica e singolare. Certo, la pandemia ha costretto tutti a fermarsi ma Graziano Mazza crede fermamente che:

Da questo brutto momento, per tutti, si possa cogliere l’opportunità di riassaporare la lentezza in ogni campo, dalla moda all’agricoltura. Rallentare permetterà a tutti di ridare il giusto valore alle cose, anche agli oggetti, alle scarpe e a tutto ciò che viene creato e venduto senza la possibilità di essere veramente assaporato; oggi ogni cosa è ritenuta già vecchia, passata, una volta entrata in una boutique. Rallentare ci permetterà di vivere in una maniera più romantica e di allontanarci da questa similitudine che abbiamo con le formiche di lavorare, lavorare. Ci dovremmo fermare di più a guardare e vivere le cose, con la consapevolezza di quello che stiamo facendo, evitando di dimenticarci di viverlo.